venerdì 18 aprile 2008

I sordomuti e la loro "prigione".




Un po’ di tempo fa sono stato chiamato a parlare di Moratoria delle esecuzioni capitali presso la sede dell’ENS a Taranto. L’ENS è l’ente nazionale sordomuti. Mi ci sono recato con la curiosità di vivere una esperienza diversa, di entrare in contatto con una comunità fortemente penalizzata. Però l’esperienza mi ha insegnato molte più cose di quanto avrei mai potuto immaginare. Ad accogliermi c’erano decine di persone, cosa che mi ha caricato di emozione e responsabilità. Aspettavano tutti me e non perché io fossi una star, ma perché si tratta di gente assetata di sapere, gente che vuole “ascoltare” con i mezzi che ha. La serata si è sostanziata in una piccola spiegazione che ho fornito loro sulla situazione della pena di morte nel mondo e nella successiva proiezione di una serie di interviste realizzate da Oliviero Toscani in un braccio della morte ad alcuni condannati. Successivamente i presenti hanno esposto le loro riflessioni. La più bella è venuta dal Presidente dell'ENS, il quale ha paragonato la vita di quei condannati a morte, in attesa di essere uccisi, alla condizione dei sordi: la stessa condizione di imprigionamento e incomunicabilità, la stessa impossibilità di entrare in contatto con la realtà e col mondo circostante. Invece di qualche elemosina da dispensare di tanto in tanto, sarebbe utile e necessario spendersi per garantire il conseguimento della vita indipendente di tutte le persone con disabilità. Quelli che con Piergiorgio Welby si sono battuti per una morte opportuna sono gli stessi che si battono per una vita autonoma e dignitosa. Questo è l’Associazione Coscioni.

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