domenica 2 agosto 2009

A proposito di "movida" e di tentazioni proibizioniste.



Il giro di vite preannunciato dall’Amministrazione sulla vendita di alcolici ai minori, ideato –vista la tempistica- in risposta alle lamentele degli abitanti del centro cittadino, è semplicemente uno spot impraticabile, che da un lato i minori si divertiranno ad aggirare e che, d’altro canto, non produrrà alcun beneficio ai residenti del centro. Non so quale sia l’obiettivo della nuova Amministrazione, di certo nelle dichiarazioni rese note sulla stampa non si intravede mai la volontà di aiutare i più giovani, magari informandoli, ma solo l'intenzione di esprimere loro il concetto più semplice ed incomprensibile: “non si fa!”.
Ecco dunque affiorare la tendenza a trattare i cittadini (e soprattutto i minori, che sono la categoria più debole) come soggetti ai quali si può solo vietare.
Per ora attendo di conoscere i dettagli dell’iniziativa (sulla quale leggo che il Comune sta pensando a specifici interventi regolamentativi), ma temo che l’unico risultato che si rischia di ottenere è quello di far intestardire i più giovani alla ricerca del proibito, senza che peraltro una trovata del genere possa avere una minima utilità o ripercussione in ordine alla riduzione dei rischi di incidenti, considerato che i minori non possono guidare.
Si facciano rispettare le regole di convivenza con tutti i controlli necessari, soprattutto verso quei cittadini che dimostrano di non saper rispettare principi elementari di legalità e civiltà (si guardi, solo per fare un esempio, ai parcheggi improvvisati sui marciapiedi del centro), ma su certe tematiche più complesse ci si sforzi di percorrere strade nuove, fondate sulla crescita di consapevolezza dei cittadini, e di lanciare, nelle scuole come all’interno delle stesse piazze della cosiddetta “movida”, campagne scientifiche e non ideologiche sull’assunzione di alcool e droghe di ogni tipo, in grado di responsabilizzare gli individui (senza distinzione di età!) sulle conseguenze che ogni sostanza può produrre sull’organismo, come accade per il fumo.
Più urgente e rilevante sarebbe preoccuparsi di studiare soluzioni come la distribuzione gratuita dei kit per l’autotest, al fine di evitare (prima!) che chi ha bevuto più del dovuto si metta alla guida.
E se pensiamo alle droghe, delle quali si parla solo con toni ideologici insopportabili, facendo finta di non vedere il prodotto del proibizionismo, in campagna elettorale ho parlato dell’istituzione di un osservatorio comunale col quale verificare la portata del fenomeno e, successivamente, approntare politiche di riduzione del danno: anche su questo mi aspetto una parola (magari critica!) dalla politica e da questa amministrazione.

1 commento:

Giuseppe Di Summa ha detto...

Chi scrive concorda con questa proposta.
Oggi ho terminato la realizzazione del web che mi riguarda.
Lo spazio , comunale , a dire il vero , non riscuote , nel suo funzionamento che controlli , che si possono concordare , in base alla legge , ma il problema della giustizia , o meno , sull'uso di sostante , più o meno proibite , è argomento certamente da educatori professionali , con le giuste strategie sanitarie , il costo dell'opera di queste forze , è il problema , non è che qualunque siano mi butto lì a fare il " gianburrasca , ci si rende conto comunque, leggendo questo post , che le tentazioni o meno sono il punto più importante estivo almeno sarebbe bello ripetere in inverno....
saluti
giuseppe di summa