venerdì 28 ottobre 2011

A proposito di PD, petizioni e regolamento comunale.

Forse non tutti sanno che la petizione sulla quale il PD si sta spendendo (magari anche condivisibile) potrebbe essere uno sforzo non soltanto vano ma persino deleterio, in quanto si rischia di portare i cittadini a disaffezionarsi ulteriormente alla politica ed a pensare che ogni iniziativa sia destinata a non produrre esiti.
Una delle battaglie condotte dal sottoscritto (definite proprio da autorevoli esponenti locali del PD come “non incisive sulla vita dei cittadini”) è stata ed è quella per l’approvazione del regolamento di petizioni e referendum, regolamento ancora inesistente nel nostro Comune, nonostante la previsione statutaria di 10 anni fa.
Dal punto di vista pratico, ciò significa che una petizione presentata oggi all’Amministrazione può essere totalmente ignorata in quanto non vincola in alcun modo a tenere conto della volontà dei cittadini; in presenza di un regolamento, le istituzioni sarebbero invece obbligate a pronunciarsi ed a dare risposte certe a chi ha avuto la pazienza di raccogliere firme o anche solo di apporre la propria.
Il PD e gli altri partiti di opposizione che hanno le forze per poterlo fare (essendo presenti in consiglio), se intendono seriamente pervenire ad un risultato concreto, si mobilitino dunque per l’approvazione del regolamento sugli istituti di partecipazione e di democrazia diretta.

giovedì 13 ottobre 2011

Se, per l'opposizione, liberare i cittadini non è una priorità.

Vari esponenti locali del PD, evidentemente risentiti per alcune mie esternazioni politiche critiche anche nei confronti dell’opposizione, dopo avermi dato del “supponente”, hanno recentemente liquidato le iniziative per le quali in questi anni mi sono speso come battaglie “non incisive sulla vita dei cittadini”.
Ritengo importante discutere solo dell’aspetto politico della vicenda.
Anzitutto, il PD, così facendo, non soltanto si mostra allergico a tutte quelle voci che rifiutino di svolgere il ruolo di utili idioti, ma pare molto più interessato alle urla personali, estemporanee ed a volte persino strumentali contro esponenti di maggioranza che non a proposte concrete.
A me pare che un simile operato riveli come obiettivo primario il (teorico) bene del partito piuttosto che il (reale) bene dei cittadini. La questione, sia chiaro, non è di “lana caprina”. Spiego subito il perché.
E’ concepibile, ad esempio, che a Francavilla progetti e studi radicali su questioni sociali come droga e sesso (che solo a sfogliare un quotidiano notiamo come riguardino centinaia di persone deboli e indifese, molto spesso gli ultimissimi della società) siano stati scientificamente ignorati, neppure degnati di un giudizio, foss’anche negativo? Sembra di vedere il PCI togliattiano intento a tenersi lontano da divorzio ed aborto, definiti “battaglie piccolo borghesi”. Ecco: l’attenzione, come allora, è a non rompere l’unità che i soliti laici rischiano di compromettere. Ma c’è dell’altro.
In un sistema democratico, ogni opposizione dovrebbe naturalmente impegnarsi per realizzare un serio controllo dell’operato della maggioranza: la cosiddetta anagrafe degli eletti (pubblicazione di tutti i dati sulla vita dell’ente comunale e sull’operato dei nostri amministratori) è precondizione per ogni riforma culturale ed istituzionale, dell’idea stessa di voto finalmente basato su un giudizio consapevole, e per l’affermazione di un principio di trasparenza, cioè rispetto delle regole ed uguale trattamento di ogni cittadino. Dopo essere stato cacciato dall’aula mentre filmavo con la mia telecamera, ho ottenuto la trasmissione online in diretta delle sedute consiliari, anche se in pochi lo sanno. Come pochi sanno (ed è responsabilità dell’amministrazione!) di poter depositare il loro testamento biologico, grazie ad una vittoria radicale.
Il problema è dunque l’informazione. Ed è anche il rispetto delle regole.
L’anagrafe (scelta quale priorità dallo stesso PD in campagna elettorale) è stata votata all’unanimità dal consiglio ma non ancora applicata a distanza di quasi due anni, come non applicato a 11 anni di distanza è l’istituto dei referendum comunali, lacuna di cui nessuno, nemmeno i referendari dell’ultima ora, sembrano preoccuparsi.
Violazione dello statuto (in tema di referendum) e mancato rispetto di quanto approvato in questa consiliatura (a proposito di anagrafe degli eletti). Questioni non incisive sulla vita dei cittadini, mi si dice dal “Partito Democratico” (non dal “partito qualunquista”!).
Ora: l’opposizione, che preferisce fare politica individuando il nemico nel singolo esponente di maggioranza (si chiami Berlusconi o Della Corte), non ha evidentemente ancora compreso che il punto è fissare e rispettare le regole. Così, è dalla violazione delle norme che deriva la morte delle istituzioni, è dall’ignoranza della gente che deriva l’impossibilità di un riscatto. Armare i cittadini attraverso la conoscenza e gli strumenti decisionali. Trasparenza, informazione, referendum. Obiettivi decisivi per una opposizione sinceramente democratica e liberale.

mercoledì 5 ottobre 2011

Caro Marcello, se la tua era una critica politica, allora confrontiamoci.





Circa un anno fa indirizzai una lettera aperta al PD di Francavilla chiedendo che il suddetto partito si facesse promotore esso (non ritenendo di poterlo fare io) di un incontro tra i soggetti oggi all’opposizione e, soprattutto, chiarisse “se c’è interesse ad un percorso che dia cittadinanza anche alle nostre (radicali, ndr) proposte politiche oppure no” ( qui il testo integrale della lettera

https://www.facebook.com/#!/note.php?note_id=484743716153 ).



Non mi illudevo di poter ricevere una risposta esplicita (che infatti non è mai giunta), ma sapevo in cuor mio quale considerazione trovavano e trovano le tante iniziative radicali che ho modestamente tentato di lanciare a Francavilla, insieme ai pochissimi militanti e simpatizzanti che di volta in volta ho incontrato letteralmente per strada (e dico “per strada” non potendo neppure contare su di una sede fisica di riferimento).



Così, in una discussione virtuale di questi giorni con il segretario cittadino del PD, sono stato accusato testualmente dallo stesso di essere saccente e supponente (preciso che non mi ha offeso per nulla l’uso di espressioni forti nei miei confronti, anche se da parte di persona a me cara). Ma ciò che mi ha colpito negativamente è stato il giudizio politico sul mio (modesto) operato. Ho dunque finalmente potuto conoscere la reale risposta che cercavo a quella lettera di un anno fa, avendo letto letteralmente nel commento in questione che le battaglie locali del sottoscritto sono "scarsamente incisive per le sorti della popolazione francavillese”.

Per chi se le fosse perse e sperando di ricordarle tutte, cerco di elencarle, perché ognuno le possa giudicare e si possa fare un’idea, solo per amore di verità, quella verità che attraverso la prima e più importante proposta politica lanciata e sostenuta in maniera petulante durante la campagna elettorale (anagrafe degli eletti: pubblicazione di tutti i dati relativi alla vita del Comune) ho cercato di instillare nella politica francavillese.



Anagrafe degli eletti (mozione approvata all’unanimità e portata in consiglio da Tommaso Resta, PD, ma mai messa in pratica nel silenzio generale)

Trasporto pubblico gratuito per i disabili

Registro dei testamenti biologici
(portata in consiglio dal sindaco e approvata con un solo voto del PD)

Mozione sull’uso dell’acqua di rubinetto e disincentivo all’uso di quella in bottiglia (attualmente al vaglio dei partiti di opposizione).

Trasmissione online delle sedute di consiglio comunale (ottenuta)

Abolizione degli stalli riservati al clero (ottenuta)



Su quelle che seguono, c’è stato invece l’assoluto silenzio di tutta la politica.

Progetto di riduzione del danno sulla droga

Mozione sull’informazione sessuale

Progetto di pedonalizzazione della città

Proposta di istituzione della sala per i funerali civili

Proposta di approvazione del regolamento attuativo di referendum e petizioni e attuazione dello statuto

Manifestazioni in difesa dei diritti degli omosessuali.



Ora: non so quali caratteristiche debba avere una iniziativa politica per poter essere considerata dal segretario cittadino del PD come realmente incisiva per la vita dei cittadini, vorrei che me lo si spiegasse e mi si dicesse cosa altri sono riusciti ad ottenere.

Ritengo sia legittimo avere differenti obiettivi rispetto a quelli che ho modestamente individuato io (indicando nella trasparenza amministrativa e nel rispetto delle regole, in un’idea di città aperta e rispettosa di ogni individuo e di ogni sensibilità, i punti di forza di una battaglia politica), ma sia comunque doveroso avere degli obiettivi chiari ed indicarli esplicitamente, senza abbandonarsi all’estemporaneità.

Lungi dall’essere una risposta livorosa o risentita, la presente nota spero rappresenti occasione di crescita e di confronto per l’apertura di un dibattito che, evidentemente, fino ad ora ci si è ostinati a non voler intraprendere.