lunedì 31 agosto 2009

Risultati del "Ferragosto 2009 in carcere".

Nel corso dell'ultimo ferragosto, parlamentari di tutti gli schieramenti hanno visitato le carceri italiane nell’ambito dell’iniziativa organizzata da Radicali italiani “ferragosto 2009 in carcere”.
Si ringraziano il sen. Caforio (IdV), l’On. Vitali (PdL), l’On. Ludovico Vico (PD) per la disponibilità e il lavoro prestato nelle carceri salentine e per avermi consentito di accompagnarli negli istituti di Taranto, Brindisi e Lecce.
I dati emersi sono particolarmente significativi in quanto evidenziano, in totale coerenza con tutti gli istituti penitenziari italiani, da un lato un sovraffollamento di detenuti e dall’altro un sottodimensionamento di agenti. A Taranto a fronte di una capienza regolamentare di 315 detenuti, ve ne sono 474 (di cui 200 tossicodipendenti), mentre a Brindisi 132 (40 tossicodipendenti) invece dei 57 teorici.
Invece dei 357 previsti, a Taranto sono in servizio 314 agenti, mentre a Brindisi sono 154 invece dei 194 assegnati.

Ecco tutti i dati ufficiali:
http://www.radicali.it/download/pdf/questionario_carceri_scheda.pdf

A partire da pagina 265 i dati delle carceri salentine.

lunedì 10 agosto 2009

Ferragosto 2009 in carcere.


Venerdì 14 agosto 2009 a partire dalle ore 15,30, con il sen. Giuseppe Caforio (IdV) presso la Casa Circondariale di Brindisi, mentre il 15 agosto alle ore 10 assieme all'on. Vitali (PdL) presso il carcere di Taranto, Sergio Tatarano parteciperà all’iniziativa “Ferragosto 2009 in carcere”, iniziativa organizzata da Radicali Italiani ed alla quale hanno aderito esponenti politici di tutti gli schieramenti.
Si tratta di una tre giorni (dal 14 al 16 agosto) di ricognizione approfondita della difficilissima situazione delle carceri italiane, per conoscere meglio e direttamente come vivono la realtà quotidiana direttori, agenti, medici, psicologi, educatori e detenuti;
per essere così capaci di interpretare i bisogni e di proporre le soluzioni legislative e organizzative adeguate, sia immediate che a medio e lungo termine;
ciò affinché gli istituti penitenziari possano essere non solo luogo di espiazione della pena ma realizzare a pieno i valori sanciti dall’art. 27 della Costituzione Italiana secondo il quale le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

domenica 2 agosto 2009

A proposito di "movida" e di tentazioni proibizioniste.



Il giro di vite preannunciato dall’Amministrazione sulla vendita di alcolici ai minori, ideato –vista la tempistica- in risposta alle lamentele degli abitanti del centro cittadino, è semplicemente uno spot impraticabile, che da un lato i minori si divertiranno ad aggirare e che, d’altro canto, non produrrà alcun beneficio ai residenti del centro. Non so quale sia l’obiettivo della nuova Amministrazione, di certo nelle dichiarazioni rese note sulla stampa non si intravede mai la volontà di aiutare i più giovani, magari informandoli, ma solo l'intenzione di esprimere loro il concetto più semplice ed incomprensibile: “non si fa!”.
Ecco dunque affiorare la tendenza a trattare i cittadini (e soprattutto i minori, che sono la categoria più debole) come soggetti ai quali si può solo vietare.
Per ora attendo di conoscere i dettagli dell’iniziativa (sulla quale leggo che il Comune sta pensando a specifici interventi regolamentativi), ma temo che l’unico risultato che si rischia di ottenere è quello di far intestardire i più giovani alla ricerca del proibito, senza che peraltro una trovata del genere possa avere una minima utilità o ripercussione in ordine alla riduzione dei rischi di incidenti, considerato che i minori non possono guidare.
Si facciano rispettare le regole di convivenza con tutti i controlli necessari, soprattutto verso quei cittadini che dimostrano di non saper rispettare principi elementari di legalità e civiltà (si guardi, solo per fare un esempio, ai parcheggi improvvisati sui marciapiedi del centro), ma su certe tematiche più complesse ci si sforzi di percorrere strade nuove, fondate sulla crescita di consapevolezza dei cittadini, e di lanciare, nelle scuole come all’interno delle stesse piazze della cosiddetta “movida”, campagne scientifiche e non ideologiche sull’assunzione di alcool e droghe di ogni tipo, in grado di responsabilizzare gli individui (senza distinzione di età!) sulle conseguenze che ogni sostanza può produrre sull’organismo, come accade per il fumo.
Più urgente e rilevante sarebbe preoccuparsi di studiare soluzioni come la distribuzione gratuita dei kit per l’autotest, al fine di evitare (prima!) che chi ha bevuto più del dovuto si metta alla guida.
E se pensiamo alle droghe, delle quali si parla solo con toni ideologici insopportabili, facendo finta di non vedere il prodotto del proibizionismo, in campagna elettorale ho parlato dell’istituzione di un osservatorio comunale col quale verificare la portata del fenomeno e, successivamente, approntare politiche di riduzione del danno: anche su questo mi aspetto una parola (magari critica!) dalla politica e da questa amministrazione.