giovedì 29 aprile 2010

Sulla toponomastica, no alla prevaricazione e no alla logica partitocratica. Sì ad un percorso trasparente ed oggettivo.


La discussione che si sta sviluppando ultimamente sulla toponomastica fotografa in maniera emblematica il gioco dei partiti di fronte alle decisioni, di qualunque natura esse siano.
Pur essendo legittimo che un consigliere presenti una mozione in tal senso, pensare che una maggioranza possa scegliersi di volta in volta il personaggio politico a cui attribuire il nome di una via è un gesto irrispettoso delle minoranze e di cattivo gusto. Il nome di una via non deve essere la rappresentazione dello strapotere della maggioranza di turno, ma deve essere il riconoscimento che una comunità vuole attribuire ad un uomo, deve rappresentare la consegna di un vissuto alla memoria dei cittadini.
D’altro canto, non sembra accettabile neppure il metodo dello “scambio di figurine” scelto da una parte dell’opposizione: nella scorsa seduta, il PdL ha proposto di intitolare una via a Tatarella e l’UDC, dopo aver votato a favore, ora presenta il suo uomo.
Come dire, io voto per il tuo e tu voti per il mio. In questo modo, i personaggi politici che non si rispecchiano nella storia dei partiti presenti in consiglio non hanno diritto di essere celebrati e non pare un caso che una certa storia (per esempio quella dell’antifascismo liberale) sia completamente sconosciuta a questa comunità.
Al di là di questo e senza esprimere giudizi sui personaggi ai quali si vorrebbe dedicare una strada, ritengo utile rivolgere un appello al buon senso e alla ragionevolezza, invitando il consiglio comunale ad individuare un percorso lineare e chiaro di scelta, invece di abbandonarsi a scelte estemporanee; sarebbe utile prevedere dei criteri oggettivi di valutazione, il coinvolgimento di esperti e magari la esplicita possibilità per i cittadini di partecipare a questo processo di crescita culturale ma l’impressione è che si voglia rendere anche questo argomento merce di scambio tra partiti, i quali scendono in campo rivendicando ognuno la propria quota.

giovedì 8 aprile 2010

Testamento biologico e follie reazionarie.


Lunedì 12 aprile approda in consiglio comunale la proposta lanciata dalla cellula Coscioni sulla istituzione del registro dei testamenti biologici. Il mio ringraziamento va al Sindaco Della Corte per aver tenuto fede alla parola datami qualche mese fa e la mia speranza è che davvero si possa giungere all'approvazione di un testo condiviso con la più larga maggioranza.
Da notare la posizione follemente reazionaria assunta, per ora, dal solo consigliere Fanizza (Democratici per la Costituzione-IdV) il quale fa sapere che "la vita e la morte sono eventi naturali" e che "solo chi ci ha dato la vita può togliercela". Dunque, scavalcata a destra l'UDC (che per bocca del segretario cittadino fece sapere un paio di mesi fa che avrebbe appoggiato l'iniziativa in consiglio)? A Francavilla, tutto è possibile!
Ad ogni modo, si potrebbe controbattere a Fanizza che, se non fosse per cure prolungate all'infinito, le vite di Eluana o di Welby si sarebbero interrotte "naturalmente" da un pezzo.
Si dovrebbe ricordare che la legge garantisce già il diritto di scegliere le cure, ma essa è appunto carente nei casi in cui una persona non sia più in grado di comunicare.
Soprattutto, bisognerebbe spiegare che con l'attivazione di questo strumento non si introduce l'eutanasia in Italia o magari a Francavilla, nè si toglie nulla a nessuno, ma (attribuendo certezza alle dichiarazioni che dovessero essere redatte da chi lo vorrà: se Fanizza non vuole, non scriva nulla) si estende la possibilità di decidere, a chi non può più comunicare, fin dove ci si deve spingere nelle cure e come si vuole essere accompagnati nel momento più significativo della propria personale e preziosissima esistenza. O forse dovremmo lasciare che a decidere a quali cure dobbiamo sottoporci sia, con tutto il rispetto, un consigliere comunale?
L'invito è, dunque, di prestare la massima attenzione al dibattito in consiglio perché la gente possa conoscere le decisioni che si andranno ad assumere.

Compatibilmente con il mio lavoro, cercherò in tutti i modi di essere presente per effettuare la registrazione della seduta e del dibattito sull'argomento.