sabato 31 maggio 2008

Lettera aperta (e leale) al segretario del PD.



Caro Maurizio,
ritengo opportuno ringraziarTi per aver ascoltato le mie esternazioni e per aver avuto il coraggio di invitare chi, come me, certamente non sarebbe venuto in piazza per sfilare, né per essere particolarmente benevolo nei confronti della segreteria e del gruppo dirigente, avendo lamentato il mancato coinvolgimento, fino ad ora, non mio ma delle proposte radicali o altre rispetto a quelle del PD ufficiale. Spero di essere riuscito a cospargere un pizzico di pepe o sale su una serata, diversamente, uguale a tante.
Ho invece notato da parte Tua anche un atteggiamento disponibile, che ho apprezzato e che mi ha spinto a svolgere il mio breve ma sentito intervento.
Ho voluto così ricordare che il centrosinistra, a cominciare dal PD che ne rappresenta l’ossatura principale, non può permettersi di rendersi impermeabile alle sollecitazioni laiche, libertarie e radicali. Non può accadere, ad esempio, che i trent’anni della 194 e della legalizzazione dell’aborto passino senza che nessuno, oltre ai soliti radicali, ne celebri il ricordo.
Ho sentito più volte, non solo in quella piazza, parlare di vicinanza ai giovani e ho dovuto rammentare come la cellula Coscioni sia stata presente da sola sulla battaglia per l’informazione sessuale nelle scuole e per la legalità sulla prescrizione della pillola del giorno dopo a Francavilla. Battaglie, queste, derise dal centrosinistra e dal PD, eppure estremamente apprezzate da tante ragazze e tanti ragazzi che oggi scelgono di ringraziarci collaborando fattivamente con noi. Anche per questo, Ti chiedo di iscriverTi alla cellula Coscioni.
Se certamente lo snobismo sui temi laici non nasce a sinistra con la segreteria del PD di Francavilla ma ha una storia nel nostro Paese lunga 60 anni, ciò su cui si deve riflettere è la individuazione della strategia di avvicinamento alle prossime elezioni amministrative: non si assuma alcun atteggiamento di aprioristica chiusura rispetto a quelle forze che decidano di schierarsi di qua e non di là. Ritengo importante ribadire il mio invito al rispetto dell’art. 20 dello statuto insieme al rispetto degli elettori (chiamati a decidere tre anni fa e oggi quasi certamente destinati ad essere tenuti all’oscuro di manovre segrete); la democrazia e la libertà (ma in questo caso, prima ancora, la “parola data”, le leggi interne) sono principi non derogabili né sui quali si possano compiere passi indietro, pena la perdita di credibilità.
Sia chiaro: chi è contrario alle primarie, è per il ritorno al vecchio, alle scelte delle segreterie chiuse e stantie. Tertium non datur.
Concretamente e più in generale, auspico che tutte le future riunioni siano aperte, garantiscano la possibilità di intervento a chiunque e siano organizzate rivolgendo l’invito formale in primis a chi non è del PD, al PRC, ai democratici per la Costituzione, anche all’UDC e ai partiti di centrodestra (anche a loro e persino a noi cellula Coscioni e radicali italiani), con la speranza di effettuare realmente un confronto sulla città. Se il PD si parlerà addosso, non avrà scampo; non avrà scampo se non capirà che le analisi vanno fatte con l’esterno, con l’imprevisto e imprevedibile di ciò che gli interlocutori sono disposti a dire partecipando, con il “mescolamento di carte”, con la contaminazione genuina, non con la “pesca miracolosa” e clandestina.
Se il PD opterà per la democrazia, la partecipazione, la via antipartitocratica e aperta rispetto al chiuso delle segreterie e si lascerà contaminare da esperienze nuove, allora la strada sarà giusta: il cambiamento di Francavilla passa innanzitutto da qui.
Un saluto.

Incontro tra blogger.


I blogger di Francavilla si incontrano per confrontarsi.
L'incontro è aperto a tutti.

mercoledì 28 maggio 2008

Bozza documento comune. Esprimetevi.

Ecco il testo del documento comune che spero troverà la condivisione e la conseguente firma di tutti i partecipanti all'incontro di lunedì prossimo.
Ditemi cosa ne pensate.

Ai candidati alla carica di Sindaco di Francavilla Fontana per le elezioni amministrative del 2009.
Internet rappresenta un fenomeno grazie al quale si realizza uno scambio di nozioni e di idee assolutamente straordinario. Attraverso esso, i cittadini possono entrare in contatto con realtà del tutto distanti e, diversamente, irraggiungibili.
Ma internet non assolve solo a questa importante funzione: esso può infatti garantire anche l’accesso a servizi e informazioni più dirette, comode e immediate sulla vita degli enti (anche più prossimi) che ci governano.
Francavilla Fontana paga un deficit democratico rappresentato dalla assoluta mancanza di informazioni da destinare ai propri cittadini: nessun francavillese è nelle condizioni di conoscere cosa accade all’interno del Consiglio comunale, se non attraverso l’ascolto delle registrazioni audio e video, spesso poco comprensibili per i non addetti ai lavori. Peraltro, a norma di Statuto, il nostro Comune “Conforma le scelte di politica amministrativa ai principi della imparzialità, del buon andamento, della trasparenza e della pubblicità”. L’esistenza di internet può rappresentare pertanto un punto di svolta e di maggiore avvicinamento della cittadinanza al Palazzo.
Riteniamo utile la nascita di un sito internet cittadino attraverso il quale comunicare in maniera aggiornata informazioni sulla vita amministrativa. Non solo: si potrebbe rendere realizzabile finalmente l’accesso a servizi e a documenti comodamente da casa, “sgranchendo” in tal modo la macchina amministrativa.
Si intende pertanto sottoporre il presente documento all’attenzione di tutti i candidati alla carica di Sindaco perché assumano un impegno formale sull’argomento, nella consapevolezza, speriamo non solo nostra, che dal mondo virtuale passa gran parte del dibattito politico locale e che il buon funzionamento della futura amministrazione si misurerà anche attraverso i servizi che il Comune saprà fornire on-line.
Con osservanza.

Firma per amore della vita.




Una catena della solidarietà, partendo dalla Capitanata, tutta la Puglia si stringe attorno a Davide, e il caso del bimbo foggiano assume rilevanza nazionale. Il tam tam è partito e si è sviluppato su internet. In poco più di 15 giorni la petizione redatta dallo zio del piccolo Davide, ha raggiunto i principali siti nazionali ed esteri. Ora il bimbo è ricoverato a Bari, ma la campagna in suo favore non si ferma. Sono più di 850 le firme finora raccolte. L'appello è stato subito accolto dai cittadini di Foggia e dalla società civile. Ancora prima che i genitori di Davide presentassero ricorso contro il provvedimento del Tribunale per i Minori, firmato dal sostituto procuratore Antonella Triggiani, tutti gli internauti di Capitanata si erano mobilitati partendo dal blog personale dello zio del piccolo.
Ma la svolta è arrivata con l'adesione dell'Associazione «Luca Coscioni». La costola del movimento dei Radicali italiani, da tempo impegnata nella ricerca scientifica e lo studio sulle cellule staminali, in prima linea per assicurare una vita dignitosa ai malati terminali, ha sposato senza riserve la causa di Davide. Un avvocato dell'associazione, in tandem con il legale di famiglia, avv. Vaira, sta seguendo l'evolversi della situazione.
Tra le firme eccellenti sul sito http://www.petitiononline.com/ si legge anche quella di Mina Welby, vedova di Piergiorgio Welby, che per mesi ha tenuto l'Italia con il fiato sospeso chiedendo una morte dolce, oltre a quella dell'ex parlamentare foggiana Vladimir Luxuria. Dall'11 maggio Davide sta appassionando tutti coloro che hanno a cuore una vita dignitosa e che si battono contro una burocrazia senza cuore. Anche il mondo accademico ha spezzato una lancia per Davide. Tra i nomi illustri, quello del massimo studioso di Filosofia Morale a livello internazionale, il professor Giuliano Pontara, docente all'Università di Stoccolma.


martedì 27 maggio 2008

Radicali, metastasi della politica.


Non mi aspettavo nessuno dei leader politici locali, sabato sera. Non avevo chiesto di venire a salutare Marco Pannella (che pure penso avrebbe meritato una calorosa accoglienza bipartisan, non soltanto dei cittadini), ma solo di prendere una posizione chiara sulla 194. E’ strano che quella 194 che nessuno vorrebbe toccare, sabato sera era difesa, almeno nel suo impianto di massima (i radicali nel 1978 volevano una legge più liberale e meno ipocrita), solo dalla Cellula Coscioni e da qualche esponente politico a titolo personale. La sinistra mancava, la destra non ne parliamo.
Eppure siamo già in campagna elettorale e l’assurdo è che in questi periodi solitamente ci si agita per depositare il cappello sopra ogni iniziativa. Lo avevamo chiesto, avevamo chiesto di strumentalizzare il nostro tavolo, di metterci le bandiere.
Sinistra e destra non hanno ritenuto di organizzare nulla in ricordo della legalizzazione dell’aborto, rimessi in riga dalle ultime dichiarazioni del Papa e dal suo integralismo antiscientifico.
Sto aspettando che i compagni della sinistra dicano qualcosa sulle primarie di coalizione, quelle che per l’art. 20 dello Statuto del PD devono obbligatoriamente riguardare l’indicazione del candidato Sindaco, Presidente di Provincia e di Regione.
A Francavilla, ora, tutti sono impegnatissimi ad inventare coalizioni fondate sul nulla, necessariamente, per scelta. Guai a parlare di programmi, guai a parlare di primarie (e di statuti), guai a interessarsi di problemi della gente, del vissuto, dei loro drammi. Non solo: chi se ne interessa va tenuto alla larga, come fanno con noi, che continuiamo a invitarli alle iniziative e riceviamo picche e mai un invito ricambiato. Meglio coinvolgere i nuovi rappresentanti dell'opposizione di regime, meglio accordarsi vorrei capire su cosa, magari sull'antipatia personale (neanche politica) verso il Curto o il Vitali di turno, i quali passeranno come altri, ma le pochezze di questa politica rimarranno immutate.
Definiti dalla sen. Binetti “metastasi”, nessuno ci vuole. Possibile? Trattati come i rom, gli omosessuali, gli ebrei, i detenuti, gli ultimi, quelli che noi difendiamo sempre, quelli con cui piacevolmente ci mescoliamo.
Sottoposti costantemente ad esami del sangue, quegli esami che non si chiedono ad altri che porterebbero voti e che dunque vanno, quelli sì, corteggiati ad ogni costo.
Continuiamo a parlare da soli e saremo evidentemente costretti ai “do di petto”, alle urla beduine, saremo costretti ad inventare qualcosa, come facciamo costantemente da più di cinquant’anni. Per il bene della politica e dei buoni a niente.

domenica 25 maggio 2008

Per la legalità, per la legalizzazione. Sempre.



Ecco il link dell'audiovideo della serata:http://www.radioradicale.it/scheda/254747


Trent'anni dopo la 194, ancora in piazza a ricordare quello che la legalizzazione dell'aborto ha consentito di realizzare, sconfiggendo ciò che le nonne d'Italia sapevano benissimo, la clandestinità che al 20% uccideva le donne che decidevano nel silenzio di rischiare la vita perché non volevano mettere al mondo come bestie ma generare con responsabilità e amore. Oggi come allora la politica è sorda, trasversalmente lontana dal vissuto e vicina agli anatemi del Papa, alla sua quotidiana pratica di fondamentalismo, necessariamente impegnato a disconoscere la realtà e a inventarne i contorni in maniera falsa e ideologica. La legalizzazione ha sbaragliato gli aborti clandestini e dimezzato quelli controllati che sarebbero prossimi allo zero se l'impegno di tutti fosse destinato alla contraccezione.
Nessuna forza politica ha ritenuto di essere ufficialmente al nostro fianco, nessun segretario, di partiti più o meno democratici, ha voluto apporre una firma alla nostra petizione ed essere con noi, accompagnato magari, come avevano auspicato, dalla propria bandiera di laicità. D'altronde la strada della vacuità è quella testardamente intrapresa e costantemente seguita da questa classe politica e in particolare da questo centrosinistra. Continueremo a star dietro ai "buoni a niente" perché senza di noi non hanno scampo.

Ringraziamo per la loro presenza e per la loro firma a favore della petizione sulla abolizione della ricetta per la pillola del giorno dopo, i consiglieri comunali, entrambi del PD, Marcello Cafueri e Carlo Tatarano (quest'ultimo anche iscritto all'associazione).

giovedì 22 maggio 2008

MARCO PANNELLA a FRANCAVILLA!


Sabato sera, dalle ore 20 fino a mezzanotte, tavolo informativo in piazza Umberto I sui metodi contraccettivi e sulla pillola del giorno dopo, in particolare in occasione dei trent'anni dall'entrata in vigore della legge 194. Vieni per manifestare a favore della vera moratoria degli aborti.

Possibile firmare la petizione per l'abolizione della ricetta.


Parteciperà al tavolo MARCO PANNELLA.

Proposizione (e magari scambio) di idee: ovvero, quando la politica è “divertimento”.




La parola può sembrare inadatta. Lo è. Dire che mi diverto è infatti sbagliato. Mi sento bene, appagato, quando impiego un gran quantitativo di energie a costruire politica ( a capire cosa significa, per me tutto è politica).
Un amico di vecchia data mi confidava che invece non si diverte più. Lo capisco.
Pensiamo che la vita di partito sia alienante? In gran parte sì. E’ alienante quando col passare del tempo vengono rimossi dalla mente e dalle discussioni i motivi che hanno spinto Tizio ad optare per un partito piuttosto che per un altro, facendo sobbalzare al centro di ogni riunione l’abbattimento del “nemico” (che spesso è ancora più nemico se ti sta vicino vicino).
Eppure, ultimamente, io mi diverto molto più di prima, molto più di quando non avevo cognizione di ciò che dicevo o facevo, della realtà, e magari ero portato a parteggiare come un tifoso.
Noto che la politica partitocratica, locale e non, è tutta incentrata su un’adesione tanto chiesastica, sotto giuramenti e codici etici (da violare secondo le convenienze), quanto vuota, priva di contenuti e in cui l’obiettivo di allargamento di consensi si pone come direttamente proporzionale alla strategia di riduzione di idee, nel tentativo di non scontentare nessuno e rappresentare tutti col silenzio. In altri termini: se si vuole allargare il consenso bisogna essere neutrali e muti su tutto.
Un partito libertario dovrebbe porsi proprio questo quesito e rispondere attraverso il coinvolgimento pragmatico di chiunque senza esami del sangue o altro.
Questa logica mi ha mosso nell'invito, riservato a tutti i partiti di Francavilla, a riflettere sulla opportunità di essere presenti a partire dalla iniziativa di sabato sera sulla 194. E’ possibile creare consenso politico sulla base di messaggi contenutistici? A mio avviso si tratta della sola, reale alternativa ad un regime involutivo della politica e della società.
La stessa logica vale per l’appello rivolto ai partiti del centrosinistra a coinvolgere nuove forze anche provenienti da destra attraverso un messaggio chiaro e non equivoco, come le consultazioni primarie, rinnegate (per ora, in attesa che la destra decida se andare unita o meno) come la ragione prima delle divisioni di coalizione. Allo stesso tempo, dopo miei svariati tentativi andati a vuoto, ho accolto con soddisfazione l'apertura di Raffaele Emiliano al confronto con tutti i blogger.
Solo un ideale (concetto diverso da ideologia) crea la ricchezza di una coalizione e di una politica, esattamente quella ricchezza che la vita di un partito chiuso, settario, impermeabile rispetto a istanze certe, allergico alle scelte (perché scegliere vuol dire optare, quindi non barcamenarsi, non procedere a colpi di un opportunistico “ma anche”), disperde col tempo, rendendo i valori di una persona o di un iscritto semplice materiale da riciclo.

lunedì 19 maggio 2008

Marijuana, droga mortale o "farmaco meraviglioso"?


Vedendo che assumendola non succede niente di terribile, le persone si chiederanno perché negli Usa vengono arrestate quasi 800.000 persone all'anno per uso di cannabis, quando perdiamo ogni anno 150.000 persone per il tabacco e 50.000 per l'alcol, e nessuno per la marijuana.
Per me è sempre più chiaro che la marijuana è un farmaco meraviglioso.
Lester Grinspoon (psichiatra e professore emerito dell'Università di Harvard)


Leggere del malore accusato da una ragazza dell’Istituto Calò di Francavilla, mi ha intristito. Tanto. Nello stesso tempo, però, mi ha fatto incazzare perché penso che le scuole non facciano nulla e siano impermeabili a qualunque suggerimento esterno, assecondate da una classe politica che oscilla tra chi cavalca l’allarmismo quando si verifica qualche caso eclatante e chi preferisce addirittura tacere sempre.
A livello locale, non abbiamo la possibilità di modificare alcuna legge, perché altrimenti proporrei la legalizzazione delle droghe, anzitutto quelle leggere. E’ stato il passo compiuto dall’Olanda, dove la nascita dei “coffe shop” ha consentito di avere una percentuale inferiore di consumatori di marijuana rispetto alla proibizionista Italia e dove d’altro canto si è riusciti ad evitare che chi vuole assumere droghe leggere non venga in contatto con lo spacciatore di cocaina o eroina.
Parliamo da tempo, come Cellula Coscioni, di necessità di informazione per i ragazzi, unico strumento per migliorare una situazione che a livello locale, diversamente, è immutabile. Abbiamo diffuso un anno fa alcuni dati messi a disposizione dal Ministero proprio sull’uso di droghe di ogni tipo. La risposta è stata, come sempre, il silenzio amplificato di Istituzioni e politici, di destra e sinistra.
Attenzione! Quando sostengo che bisogna informare scientificamente, non vorrei che qualcuno pensasse che la mia è una voce interna al coro di chi sostiene che bisogna inviare i cani nelle scuole: quella, infatti, non è informazione. Al contrario oltre a sottolineare effetti come nausea o vertigini e a consigliare di non mischiare la cannabis con altre sostanze (in Olanda, per esempio, nei coffe shop non si vendono alcolici), vorrei si raccontassero anche i casi come quello dell’inglese Tony Whiters, 64 anni, affetto da sclerosi multipla, che, grazie all’uso di marijuana, è riuscito a rialzarsi dalla sedia a rotelle. La cannabis innanzitutto riduce drasticamente gli spasmi muscolari e il dolore. “I miei attacchi di dolore più acuto si sono fatti sempre più rari – sostiene Whiters. Sono persino riuscito a stare sulle mie gambe. Ma quando ho smesso di assumere cannabis, le mie condizioni sono peggiorate di nuovo molto velocemente”.
Bisognerebbe, altresì, diffondere il risultato di alcuni studi americani pubblicato sul numero corrente della rivista scientifica Substance Use and Misuse, su persone appartenenti alla “middle-class”, che dimostrano che fumare è un atto normale tra gente normale, anche fra coloro con un alto grado di istruzione.I ricercatori (non io) hanno sostenuto che chi fuma in genere lo fa per ritrovare un po’ di relax , magari mentre prepara la cena, dopo una pesante giornata di lavoro.
Insomma, è opportuno dire ai ragazzi che ogni sostanza produce degli effetti che vanno assolutamente “scansionati” uno per uno, perché se diciamo ad un fumatore di hashish che rischia di morire, poi è normale che questo non ci crederà e riterrà possibile passare ad altro. La cocaina è una droga pesante e può avere delle conseguenze anche molto gravi: nel 2007, accanto a 24mila morti per alcol e 80 mila per fumo, si sono registrate 517 morti per overdose legata all’uso di droghe pesanti; per uso di hashish e marijuana, nessuno (ripeto, nessuno!) è mai morto. Per una corretta informazione, partiamo da qui.

giovedì 15 maggio 2008

A trent'anni dalla 194. Manifestiamo insieme a Francavilla.


Ai laici di destra e sinistra,
ai sostenitori della moratoria sugli aborti,
ai presidi degli Istituti superiori,
agli studenti,
agli amanti della legalità.


La legge 194 non ha “inventato” l’aborto. Pur con i suoi limiti che come radicali abbiamo da sempre denunciato, essa ha rappresentato un momento di svolta. Nonostante le ideologiche affermazioni del Papa, questa legge ha consentito l’abbattimento, dati alla mano, della pratica dell’aborto che, dal milione e 200 mila casi stimati prima del '78 (quando l’aborto non era legale), è sceso a poco più di 100mila casi l’anno. Non so se il Papa ricorda le mammane e le pance squartate, ma almeno rispetto ai numeri non ci possono essere false ricostruzioni storiche che tengano.
Tuttavia, centomila aborti ogni anno sono una cifra ancora considerevole, rispetto alla quale qualcosa si può e si deve fare. Da anni ci battiamo per una maggiore diffusione di tutte le tecniche anticoncezionali atte ad evitare il ricorso all’intervento chirurgico. Insieme all’uso dei preservativi e all’introduzione dell’informazione sessuale nelle scuole, stiamo fortemente rilanciando la pillola del giorno dopo, vale a dire il contraccettivo d’emergenza (diverso dalla pillola abortiva RU486) da usare nelle ore immediatamente successive al rapporto che, secondo alcune stime, potrebbe riuscire a ridurre dai 20 ai 25 mila casi di aborto ogni anno se solo fosse abolita la prescrizione della ricetta (come avvenuto in tantissimi Paesi al mondo), per procurarsi la quale è necessario contattare un medico, serio ostacolo al conseguimento del risultato auspicato, specie nei giorni festivi.
Non solo: sono frequentissimi i casi in cui i medici rifiutano arbitrariamente di effettuare la prescrizione (due casi recenti a Francavilla), abbandonando le ragazze alla disperazione personale e alla peregrinazione in tutta la città, con una corsa contro il tempo alla ricerca della ricetta e con la costante, progressiva riduzione dell’efficacia della pillola di ora in ora.
Rivolgo pertanto formalmente un appello a tutti i laici, di sinistra e di destra, e più in generale a tutti coloro i quali hanno a cuore la eliminazione del flagello dell’aborto (quindi anche agli uomini di Chiesa, immagino) perché vengano a festeggiare sabato 24 maggio a partire dalle ore 20 in piazza Umberto I insieme alla Cellula Coscioni*, in occasione dei trent’anni dall’entrata in vigore della legge 194, la vittoria sugli aborti clandestini e il dimezzamento degli aborti legali dall’82 ad oggi; ma chiedo anche che firmino in quella sede per l’abolizione della ricetta sulla pillola (come avviene addirittura in Paesi in cui è vietato l’aborto). Mi permetto di estendere l’invito ai difensori della legalità, perché vengano ad esprimere la solidarietà a quelle giovani coppie cui viene sistematicamente negato il diritto, riconosciuto dalla legge, di ricevere la prescrizione per la pillola del giorno dopo, come accaduto alcune settimane fa all’Ospedale di Francavilla a due giovani coppie di minorenni, nel complice silenzio bipartisan di una politica sorda, muta e incapace.
Se anche il mondo della Chiesa non fosse accecato dalla furia ideologica, sono certo che sarebbe insieme a noi a chiedere più contraccezione e a riconoscere il buon funzionamento della legge 194.
Sarà questa, ad ogni modo, l’occasione per chiedere l'adesione e l'iscrizione (a partire dai sostenitori del PD e del PRC) alle battaglie della Cellula Coscioni, per ritrovarsi su un obiettivo comune (come facciamo ancora una volta in soccorso ad uno spaesato centrosinistra, ma in generale ad una politica locale privata di ogni dibattito ideale e contenutistico), che non dovrà essere abbandonato e su cui gli amanti della legalità a fasi alterne (sarebbe più preciso dire del giustizialismo a convenienza) dovranno vigilare perché, già a livello locale, non si realizzi un uso arbitrario della legge a scapito delle donne e soprattutto di giovanissime ragazze. Questi sono contenuti, caro centrosinistra. Iniziamo a vedere chi ci sta, partiamo da qui.
* Sabato 24 maggio sarà allestito un tavolo informativo sui risultati della 194 e sulla pillola del giorno dopo, con la possibilità di firmare la petizione con cui si chiede di abolire la ricetta.

mercoledì 14 maggio 2008

Ai blogger locali.



Cari amici, come sapete ci dividono tanti “Valori” e per fortuna. Per fortuna della democrazia, della bellezza del dibattito, della libertà. La libertà è, in tutte le sue forme, il valore cui ispiro ogni mia scelta, anche la più piccola e apparentemente più insignificante. La libertà è quel valore al quale vorrei che la nostra Europa si richiamasse e che vorrei fosse richiesto, invece del bollino di cristianità, come imprescindibile a tutti gli Stati intenzionati a entrare nell’Unione. Ma la libertà è anche quella della mia compagna di avere una vita indipendente dalla mia. C’è politica dunque in ogni briciolo delle nostre scelte.
Come sapete, è partita da un compagno di rifondazione comunista la proposta di incontrarci tra blogger per trattare e discutere su vari temi, ancora non decisi per intero.
Saprete anche che si è sviluppata una (eccessiva) discussione sul luogo in cui il dibattito si dovrà tenere. Io ho proposto un luogo neutrale come Teatro Imperiali, ma mi è stato risposto, con scuse di vario genere, che sarebbe meglio Cento Passi.
Ho militato per due anni nell’associazione Cento Passi che immagino voi abbiate inquadrato come sicuramente molto vicina a Rifondazione Comunista. Lo è, innegabilmente! Me ne uscii, con lealtà. Ora mi si chiede di partecipare ad un incontro a più voci presso quella sede. Bene: io chiedo, da ospite, a tutti voi, di accettare. Mentre personalmente continuo a ricevere insulti di ogni tipo sul sito comunista, saluto al tempo stesso l’apertura alla contaminazione come un dato positivo, al di là di qualunque strumentalizzazione che si possa celare dietro inviti “riservati a” e discussioni “a condizione che”. Oggi, per gli organizzatori o l’organizzatore ufficiale il luogo dell’iniziativa diventa elemento dirimente, di vita o di morte del dibattito. Non per me. Da nonviolento non posso che accettare anche a queste condizioni, preferendo il “poco” rispetto al “niente” che in alternativa i compagni di rifondazione magari potrebbero provocare.
E allora, prima che vi pronunciate, mi auguro che, dal canto vostro, sappiate dare una risposta positiva a questa richiesta (che non è mia, ma alla quale rispondo obbedisco, da "invitato"). Accettate perché si tratta di una occasione ghiotta per tutta la comunità, per crescere insieme. Se ci sarete, il mio apprezzamento sarà massimo. Altrimenti ci andrò da solo.
Un saluto a tutti.

lunedì 12 maggio 2008

Primarie: inopportune o doverose?

A dirigenti e militanti del PD e di tutti i partiti del centrosinistra.
A dirigenti e militanti liberali e democratici di centrodestra.
Agli amanti della democrazia.
A chiunque ha a cuore la sconfitta del regime ventennale dei vari Curto e Vitali.

A chi si vuole spendere per rendere possibile l'alternanza per l'alternativa.


La situazione in vista delle prossime elezioni amministrative pare davvero paradossale. Paradossale è infatti che dinanzi allo sfacelo della giunta uscente, tutti i pezzi grossi del centrodestra stiano prendendo le distanze da ogni responsabilità, cercando di scaricare il mattone delle colpe sulla testa del povero Giuseppe Marinotti. La nostra città rischia di essere catapultata di fronte ad un’imbarazzante sfida (interna alla destra) che potrebbe spazzare via l’intero centrosinistra; paradossale è anche che, dal canto suo, proprio il centrosinistra, come da tradizione, stia facendo di tutto per non approfittare della spaccatura in seno allo schieramento avversario.
Non parliamo di programmi, perché tanto l’unico valore che si può sbandierare è l’anticurtismo, l’antivitalismo, l’antimarinottismo. Come le macerie dell’antiberlusconismo. La storia insegna, è vero, ma solo a chi ha voglia di imparare qualcosa, non a chi è impermeabile agli aneddoti delle sconfitte.
Prendiamo le primarie, allora. Le risposte fino ad ora ricevute alla mia (banalissima) proposta hanno dell’incredibile. Esaminiamole una ad una.
1 “LE PRIMARIE SONO DANNOSE, HANNO PROVOCATO LA ROTTURA DELLA COALIZIONE DUE ANNI FA”. Balle. La sfacciataggine con cui si effettua questa affermazione è veramente insopportabile. La rottura del centrosinistra fu provocata da una scelta scellerata da parte di alcune forze che decisero di indicare un nome senza neppure sottoporlo ad un confronto tra gli altri partiti. Il risultato fu l’inasprimento delle posizioni che poterono trovare l’unica via di soluzione nelle consultazioni primarie (nelle quali furono coinvolti oltre 4mila elettori). Quanto meno, si andò alle elezioni con un solo candidato.
2 “MICA POSSIAMO PROPORRE LE PRIMARIE SENZA AVERE PRIMA INDIVIDUATO I CANDIDATI!”. Sarebbe a dire che prima si indicano le persone e poi si stabiliscono le regole su cui queste persone devono misurarsi?! Regole che, ovviamente, scriverà la parte che appoggia il candidato più quotato che potrà così vincere a mani basse. Peraltro, sembrerebbe quasi che, allo stato, non ci siano persone disposte a candidarsi. Il discorso è molto semplice: nessuno fino ad ora si è voluto esporre perché si aspetta la mossa dell’avversario, si attende di sapere se la destra avrà un solo candidato o se davvero verrà fuori con due candidati diversi (solo in questo caso ci sarà un accapigliamento per la candidatura a sinistra). Insomma, nel centrosinistra non solo non c’è una comune idea, alternativa di città e autonoma di politica, ma con questa posizione si istituzionalizza la “vita di riflesso”: è una scelta di debolezza, direi antropologica, antropologicamente fallimentare e perdente.
3 “SIAMO CONTRARI ALL'AMERICANIZZAZIONE DELLA POLITICA, PENSIAMO AI PROGRAMMI!”. A parte che mi pare davvero curioso che qualcuno possa esprimersi in questi termini dopo quello che è avvenuto negli ultimi anni (in cui le primarie sono state sbandierate come una conquista comune, eppure nemmeno i compagni del PrC oggi ne parlano minimamente). Ma poi, le primarie sono già un “programma”, sono il punto di partenza per allargare la coalizione, il modo attraverso cui tutte le forze possono sottoporsi alle regole della democrazia e sottrarsi a quelle della partitocrazia, ancora vera padrona del trasversale panorama politico. E invece si insegue il centrista di turno, il Salonna e l’inaffidabilità testata, conclamata, di chi oggi dichiara che si candida per proprio conto e domani sta dall’altra parte senza che se ne conosca il motivo. Che anche il segretario dell’UDC partecipi alle primarie, appoggiando il candidato che crederà opportuno. Sarebbe un banco di prova importante.

Qualcuno giudicherà il mio post disfattista: anche questo rientra nell’atteggiamento paradossale che ormai travolge tutto e tutti. Il mio è il consiglio di un radicale, un (vero) democratico, che continua a battersi per le proprie personali convinzioni, che non vuole si utilizzi uno strumento sulla base di un calcolo di “opportunità” (o, per meglio dire, opportunismo). Il mio vuole essere un consiglio, anzi, una preghiera, un’implorazione che mi permetto di rivolgere a chi intende –silenziosamente o spudoratamente- tradire i principi che ieri, anzi oggi dichiara di abbracciare, anche se, è evidente, non gli appartengono.
Allora, come in ottobre chiedevo da non iscritto al PD, che si parlasse delle primarie veltroniane, allo stesso modo oggi chiedo, da interlocutore del centrosinistra, che si apra un confronto pubblico e reale sulla opportunità (termine quanto mai inappropriato) o meno delle consultazioni interne al centrosinistra, chiedo che si discuta ancora una volta sulla necessità o meno di rispettare la parola data, i patti, i principi enunciati e sistematicamente traditi, a partire dall’art. 20 dello statuto del PD. Il rispetto delle regole che si scelgono non è semplicemente opportuno, è doveroso.
Attendo un cortese e immediato riscontro.

sabato 10 maggio 2008

Riunione della Cellula Coscioni.


Domenica 11 maggio, alle ore 17,30 appuntamento in piazza Umberto I per la riunione della Cellula Coscioni.

Questi i punti all'o.d.g.

- tavolo per il 22 maggio (anniversario della l. 194) su anticoncezionali e petizione su abolizione della ricetta sulla pillola del giorno dopo e distribuzione straordinaria di Agenda Coscioni;

- mobilitazione su cannabis terapeutica;

- sala laica a Francavilla;

- quanti iscritti in un anno? Situazione e rilancio iscrizioni;

- situazione amministrative di Francavilla;

- varie ed eventuali.


La riunione è aperta anche ai non iscritti.

venerdì 9 maggio 2008

Speciale con...


Oggi venerdì 9 maggio alle ore 15 (in replica domenica intorno alle 23) andrà in onda su TRCB la trasmissione condotta da Filippo Melillo. Ospiti in studio, Giovanni Capuano (Direttivo cittadino AN) e Sergio Tatarano (Presidente Cellula Coscioni Francavilla).

giovedì 8 maggio 2008

Intervista su "Quarto canale radio".

Questa sera intorno alle ore 19,30 intervista a Sergio Tatarano su "Quarto canale radio" per commentare la proposta di incontro pubblico tra blogger francavillesi.
http://www.quartocanaleradio.it/

mercoledì 7 maggio 2008

Ecco i punti dell'iniziativa. Da un radicale megalomane.


Qualcuno ultimamente ironizzava sui miei riferimenti politici e culturali infilati dappertutto, anche quando si parla di marciapiedi scassati a Francavilla. Se poi si nota la disinvoltura con cui quel qualcuno trasforma nella propria mente uno strumento ritenuto democratico, da un giorno all'altro, in motivo di distruzione di una coalizione, allora mi tornano i conti. Sorvoliamo, per ora.

Da buon radicale, ritengo doveroso rendere pubblico e trasparente tutto ciò che fa parte del mio operato politico (altri preferiscono il caminetto, il mio è ormai spento da anni) e allora faccio seguito all’invito rivoltomi da Raffaele Emiliano per ufficializzare la mia proposta di iniziativa.
Questi i punti fondamentali:
1 L'incontro, che si potrà tenere presso Teatro Imperiali, dovrà essere aperto a tutti i gestori dei blog locali e in nessun modo dovrà essere identificabile come iniziativa tra “giovani” per sminuirne il significato e la portata.
2 Il tema potrebbe essere la trasposizione dal virtuale al reale delle idee sulla città e i suggerimenti politici che vorremmo rivolgere ai partiti o alla coalizione di riferimento (spazio quindi ai programmi e alla scelta del candidato Sindaco).
3 Per dare un maggiore riscontro all’iniziativa potremmo invitare (oltre a tutti gli esponenti politici locali) tra i relatori il Sindaco uscente, visto che peraltro, dalla lettura del “Quotidiano” di oggi, pare voglia spiegare quanto di buono ha compiuto la sua amministrazione. Quale migliore occasione?

4 Si può dare la direzione del dibattito ad un giornalista. I nomi che sono stati fatti vanno bene tutti. Scegliamo insieme.

Aspetto una risposta.

lunedì 5 maggio 2008

Sul confronto, sulla libertà, sulle primarie. Spunti per una politica democratica.


Un compagno del PrC ha lanciato un’idea interessante chiedendo un dibattito pubblico tra tutti i gestori di blog locali. Io ci sarò, ovviamente. D’altronde chiunque leggesse le testate locali degli ultimi anni troverebbe decine di miei inviti al confronto. Proprio sul blog comunista sono spesso stato invitato a non circolare virtualmente da quelle parti, qualcuno ha pure pregato gli utenti di ignorarmi, ma io ho continuato imperterrito a dire la mia. Ora arriva questa bella proposta, bene! Benissimo! Io mi batterò perché l’iniziativa sia aperta e si muova verso uno scambio di idee non soltanto sulla città ma direi sulla politica in generale. Un incontro tra coloro che hanno animato il dibattito politico molto più di quanto abbiano fatto tutti i partiti cittadini messi insieme. Questa sia l’occasione preziosa per confrontarsi guardandosi negli occhi senza preclusioni di sorta. Una delle più grandi pecche della politica locale è stata rappresentata dal mancato confronto delle parti, dal trasversale divieto di circolazione di proposte differenti di società, elemento di conservazione fondamentale per ogni “regime”. Non si sciupi dunque l’opportunità di questa iniziativa e la si apra al contributo di chiunque vorrà partecipare. Bene, Raffaele. Io ci sono.
Peraltro, mi pare la risposta migliore che si possa avanzare dinanzi ad un nettissimo quanto non esplicito tentativo che sembra stia affiorando e si stia diffondendo in maniera fallimentare nel centrosinistra, di “allargarsi” scegliendo la via del coinvolgimento di nuove forze davanti ad un caminetto, chiudendo, al contrario, rispetto ad alcune (mezze) conquiste che invece di essere dilapidate dovrebbero essere realmente acquisite e diventare patrimonio di una colazione. Spero che qualche personalità politica vorrà immediatamente e chiaramente prendere posizione a favore delle primarie, prima che si venga risucchiati tutti dal vortice di un opportunismo suicida.