domenica 12 dicembre 2010

Che fine hanno fatto gli impegni dell'amministrazione francavillese sulla trasparenza e sugli strumenti di democrazia diretta?


Sig. Sindaco, non è la prima volta che mi rivolgo a Lei per chiederLe attenzione e non sarebbe la prima volta se Lei mi rispondesse.
Francavilla ha innumerevoli problemi e non ho la presunzione di stabilire una scala di priorità per la nostra città; tuttavia, ritengo che una chiave di lettura del tutto rivoluzionaria –perché anzitutto metodologica- possa e debba essere rappresentata dalla consegna nelle mani dei cittadini del massimo potere prima conoscitivo e poi operativo ed incisivo sulla realtà così come si rivela dinanzi ai nostri occhi.
Insomma, se un’amministrazione come la nostra, con i ritardi da cui è affetta, riuscisse nel miracolo di agire senza improvvisazione, ma seguendo strategicamente l’obiettivo del “conoscere per deliberare”, ci troveremmo davanti ad un lascito sufficientemente grande di cui la cittadinanza dovrebbe esserLe riconoscente.
Così, in due diverse circostanze il consiglio, stuzzicato dalla “manina radicale”, ha prima approvato (in febbraio) la mozione sull’anagrafe degli eletti e poi (nell’agosto) ha addirittura votato all’unanimità un odg estremamente ambizioso che, se realizzato, rappresenterebbe un risultato serio e completo di una coalizione effettivamente riformatrice e liberale: oltre a ribadire l’importanza dell’anagrafe, in quell’odg si esprimeva l’impegno ad approvare i regolamenti attuativi di referendum e petizioni, a pubblicizzare in maniera massiccia le sedute consiliari (con l’apertura anche al canale virtuale per la registrazione delle stesse) ed a diffondere la conoscenza dello statuto, fin dalle scuole.
Non si conosce quale fine abbiano fatto questi impegni e non si comprende come si continui a dimostrare una tale reticenza a trasformare in concreto ciò che a parole tutti sembrano volere. Mi stupisco di come anche l'opposizione non riprenda in pugno questa battaglia, che avrebbe potuto essere il vero collante, se solo non si fosse lasciata a qualcuno la possibilità di frantumare scientemente ogni speranza di lotta politica unitaria in nome di un obiettivo specifico piuttosto che di una lotta di religione (evidentemente per alcuni molto di più affascinante).
Sig. Sindaco, prima di intraprendere ulteriori azioni di lotta, faccio appello alla Sua intelligenza politica e Le esprimo un mio convincimento in base al quale se riuscirà a portare a termine riforme di questo tenore, darà la migliore risposta proprio a chi, per nascondere la propria inadeguatezza, parla ciclicamente del voto di Francavilla come voto inconsapevole e immaturo.
Solo così Lei saprà incarnare la vera radicale innovazione che invece, senza questi passi, non si potrà realizzare.