giovedì 26 aprile 2012

Lettera ai partiti dell'opposizione francavillese.




Cari amici e compagni,
ho letto la missiva indirizzatami da Marcello (che ringrazio: di questi tempi è già tanto!) e ritengo di dovervi sottoporre alcune mie modeste considerazioni.
Come sapete, per un disguido assolutamente non voluto, non ho preso parte alla riunione di alcune settimane fa, nella quale si giunse alla formulazione di quei punti indicati dallo stesso Marcello.
Una volta venuto a conoscenza del contenuto di quella piattaforma, dichiarai subito la mia insoddisfazione, in quanto ritenevo la stessa un passo indietro enorme rispetto al precedente incontro.
In particolare, trovo che quella piattaforma indebolisca enormemente la strada delle primarie, in quanto queste non devono essere un ripiego ma una scelta prioritaria, atta –peraltro-, se ben impostata, a trasferire il potere dai partiti ai cittadini.
Questa soluzione potrebbe essere in continuità con altre proposte sostenute –purtroppo ad intermittenza- dall’opposizione. Non a caso, ricorderete che proprio la minoranza (forse dimenticandosene) si è ricompattata in questi anni quando ha presentato (grazie alle firme dei consiglieri Resta e Della Porta-PD-, Curto, Fusco e Altavilla -UDC-, Galiano e Attanasi - gruppo misto e senza quelle dei Democratici per la Costituzione) un odg di importanza cruciale, quale quello sulla trasparenza, con cui la giunta, dopo l’approvazione all’unanimità del consiglio, si impegnò 


  •  a realizzare definitivamente l’anagrafe degli eletti
  • ad inserire all’interno del sito istituzionale il testo dello statuto ed a diffonderne la conoscenza in tutta la città, partendo dalle scuole superiori 
  • ad attuare lo stesso statuto in tutte le sue parti ed a predisporre quanto prima un regolamento attuativo degli strumenti di democrazia diretta quali referendum e petizioni
  •  a garantire la massima pubblicità delle sedute del consiglio comunale, aggiungendo ai canali classici (sito internet e affissione di manifesti) ogni altro mezzo che possa consentire un’adeguata informazione alla collettività (partendo dal servizio di cosiddetto “speakeraggio”) 
  • a predisporre un servizio di diffusione in “streaming” in diretta delle sedute di consiglio comunale sul sito istituzionale del Comune di Francavilla Fontana (unico punto effettivamente realizzato). 
Ora: ritengo che quell’odg possa essere un ottimo punto di ri-partenza anzitutto per quelle forze che oggi siedono all’opposizione e che vogliano fare della legalità, del rispetto delle regole, della crescita della consapevolezza dei cittadini e quindi della democrazia, i punti fondamentali della sua azione politica. Ritengo, altresì, che tutti questi obiettivi siano legati in maniera inscindibile e lineare tra di essi e con la proposta delle primarie, tanto da poter garantire una credibilità ed un respiro politico che fino ad oggi a mio avviso sono mancati.


Non menzionerò ovviamente altre tematiche a me -ed alla storia politica del movimento che rappresento- molto care, rispetto alle quali ognuno avrà la possibilità di esporsi come meglio crede (ferma restando la doverosità di una linea politica da assumere pubblicamente anche in merito a temi che non formino oggetto di accordo). Allo stesso modo, quella di cui sopra non è una lista esaustiva degli obiettivi comuni e dunque nessuna esclusione pretendo di avanzare nei confronti di altri punti che servano ad un minimale accordo tra forze democratiche.


Ne approfitto per salutarvi ed attendo una vostra risposta.


venerdì 20 aprile 2012

Consiglio comunale sulla legalità a Francavilla: l'unico suggerimento? Rispettate un impegno assunto tre anni fa.

Ho ascoltato in silenzio la polemica relativa alla convocazione della seduta di consiglio comunale sulla legalità, terminata nella più classica e sterile delle polemiche: ritengo che il rischio di assistere ad una discussione sull’aria fritta sia enorme e vada scongiurato con tutte le nostre forze, con la necessità di avanzare qualche proposta concreta. Il consiglio ha dunque l’occasione per acquisire un risultato fondamentale, quell’anagrafe pubblica e patrimoniale degli eletti e dei nominati che, approvata ormai 3 anni fa -sulla spinta radicale - è rimasta sulla carta, senza che nessuno abbia ritenuto di incalzare l’amministrazione sul punto, in tutto questo tempo. In una fase di totale (e spesso motivata) sfiducia verso le istituzioni e, d’altro canto, proprio in occasione di un dibattito sulla legalità, nessun atto sarebbe in grado di produrre un segnale di alta credibilità come rendere il Comune una casa di vetro, con la pubblicazione di tutte le informazioni relative alla vita amministrativa ed agli aspetti patrimoniali delle istituzioni e di chi li rappresenta, tutte informazioni ad oggi ignote alla cittadinanza.
Mai come in questo caso sarebbe utile ascoltare le parole che Leonardo Sciascia scriveva 30 anni fa, quando invitava “ad annusare intorno alle ville, le automobili fuori serie, le mogli, le amanti di certi funzionari: e confrontare quei segni di ricchezza agli stipendi e tirarne il giusto senso”. In una parola, il grande scrittore, all’epoca consigliere comunale, auspicava un controllo che però “deve estendersi anche a noi, che stiamo su questi banchi, a coloro che siedono sui banchi del Senato, a coloro che siedono nelle assemblee regionali e nei consigli municipali, non trascurando nemmeno certi funzionari e certi ufficiali che hanno il compito di prevenire e reprimere appunto il fenomeno mafioso”.