lunedì 29 dicembre 2008

Giovani PD: iscrivetevi alla Cellula Coscioni. Per UN partito democratico.


Cari amici e compagni,
stiamo assistendo in questo periodo ad uno sbandamento totale dei partiti politici.
Il PD è una grande scommessa nata da tempo, ma che ancora non è riuscita a spiccare il volo, a detta ormai di tutti: perché esso possa assumere un qualche significato innovativo ha bisogno di essere riempito di contenuti.
La crisi politica che attraversa Francavilla abbisogna anche di un immediato movimento democratico, quello delle primarie, quello dell’anagrafe degli eletti, ma in generale di una urgentissima analisi sulla situazione attuale, esattamente alternativa alla strategia che si continua a prediligere: l’inseguimento del portavoti di turno, senza preclusioni di sorta, senza limiti di decenza.
Da coscioniani, siamo convinti che dialogare con voi sia una delle priorità in quanto il popolo dei giovani democratici rappresenta non solo quello a noi certamente più prossimo (almeno in teoria) ma anche quello più reattivo rispetto ai temi del vissuto che hanno trovato nei corpi di Coscioni e Welby i protagonisti di una cronaca recente che è già divenuta storia.
L’impegno che la cellula Coscioni di Francavilla, tra le più attive di tutta Italia, ha garantito su tematiche che investono direttamente i più giovani (come l’informazione sessuale o le droghe o ancora l’istituzione della sala per i funerali civili e l’impegno sulla vita indipendente dei malati e dei disabili) ha estremo bisogno della collaborazione di chi come voi, potrebbe rappresentare un traino anche rispetto agli imbarazzi degli adulti, troppo impantanati in logiche partitocratiche anziché politiche.
E’ per tutte queste ragioni che, consci della grande opportunità che ci si presenta, chiediamo a tutti voi l’iscrizione all’associazione Coscioni, perché temi come l’autodeterminazione e la difesa della dignità di ogni corpo possano essere posti finalmente al centro dell’attività del PD locale e non solo.
Il versamento di soli 100 euro all’associazione o 20 euro alla cellula (anche in previsione del prossimo congresso che si terrà a breve a Francavilla) si può constatare come equivalgano ad una assicurazione sulla vita e la libertà di tutti i cittadini: la vicenda di Piergiorgio Welby ha consentito agli Italiani di comprendere l’urgenza di una legge sul testamento biologico e l’eutanasia, come il sacrificio umano e politico di Luca Coscioni ha evidenziato la pochezza dei vertici politici che rifiutarono nel 2004 l’accordo con chi voleva inserire nel simbolo il nome del nostro amato fondatore, innalzato a nemico dalle ciniche gerarchie vaticane.
Che lo slogan della Coscioni (“dal corpo dei malati al cuore della politica”) possa diventare vostro oltre che nostro, per il bene della collettività, perché siamo certi che il nostro contributo sarebbe utile anche al vostro partito, contribuendo a fare del partito democratico, anche UN partito democratico.

Sergio Tatarano
(Presidente Cellula Coscioni Francavilla Fontana)

lunedì 22 dicembre 2008

Il video della maratona oratoria per Welby.

http://www.radicalilecce.it/?q=node/2910


Faceva molto freddo, sabato sera. La piazza era piena di gente impegnata a sbirciare dai locali la partita dell’Inter.
In mezzo all’entusiasmo che accompagna la fine della settimana c’eravamo noi, a chiedere sessanta secondi di attenzione in ricordo di Piergiorgio Welby.
Non c’era la politica ufficiale, noi sì. Sappiamo che ci sarà una buona legge prima o poi e che sarà patrimonio di tutti, non solo nostro. Siamo abituati a lottare contro la cecità politica collettiva e dalla parte dell’80% dei cittadini.
E’ stata una serata indimenticabile, si è voluto scrivere un’altra pagina assolutamente sconosciuta, nelle forme e nei contenuti, a questa città. Noi ci siamo accontentati di cantare il nostro inno alla vita. Cos'altro è il ricordo di Welby? E cos'altro è lottare per una legge sul testamento biologico? Lottare per dare dignità e riconoscimento alle aspirazioni degli individui piuttosto che tirare per i capelli ad ogni costo un corpo ridotto pura materia?
Nessuno aveva mai parlato di eutanasia prima che lo facessimonoi due anni fa, nessuno aveva osato farlo peraltro immergendosi senza paracadute in una piazza genuinamente distratta e ostile a tematiche che purtroppo la riguardano.
Anche i ragazzi lo capirebbero, se solo il regime televisivo e partitocratico la smettesse di prenderli in giro. Quei ragazzi incollati a vedere il calcio, saprebbero che, oltre ad essere il partito delle nonne, siamo il loro partito.
Lo capiranno, per esempio, i giovani del PD, coi quali siamo certi che riusciremo a stabilire un dialogo utile e proficuo. Continueremo ad avere a che fare con l’indifferenza dei tanti, sapendo che è questa la nostra missione e che quando non ci sarà quell’indifferenza noi non serviremo più.


Nel corso della maratona oratoria di sabato sera hanno preso la parola (occupando uno spazio di quasi tre ore in una serata glaciale): Sergio Tatarano (presidente della Cellula e tesoriere dell'associazione Diritto e Libertà), Mariangela Gallù (tesoriera della Cellula), Roberto Mancuso (segretario dell’associazione Diritto e Libertà), Giuseppe Rodia (iscritto alla cellula e membro del direttivo di Diritto e Libertà), Fabio Guido (membro del direttivo di Diritto e Libertà), Salvatore Madaghiele (segretario cittadino dell’IdV), Raffaele Emiliano ed Emanuele Modugno (co-segretari del PrC di Francavilla Fontana), avv. Giulio Marchetti (direttivo PD).
Particolarmente toccante la lettura (di alcuni stralci tratti dal libro di Piergiorgio) da parte dell’avv. Carlo Tatarano (consigliere comunale PD) e di Francesco Camarda (attore locale).
Va segnalata l’attenzione di diversi giovani del PD, che hanno sottoscritto la petizione sul testamento biologico, sulla quale si sono raggiunte le cento firme.
Letti infine i messaggi scritti, inviatici da Mina Welby e da due compagni iscritti Fabio Zecchino e Domenico Truppi.

Si è data lettura inoltre anche di un messaggio scritto da una compagna del PrC a Nichi Vendola per chiedergli di accettare di ospitare Eluana Englaro presso le strutture della nostra Regione.
Il video della serata sarà presto disponibile su
www.radicalisalento.it

mercoledì 17 dicembre 2008

MARATONA ORATORIA per Piero Welby.



Sabato 20 dicembre saranno trascorsi due anni da quando Piergiorgio Welby ci ha lasciati. In occasione di questo anniversario la cellula Coscioni di Francavilla e l’associazione radicale Diritto e Libertà organizzano una maratona oratoria per ricordare il grande leader ed esponente radicale a cui è legata la lotta per avere anche in Italia una legge sul testamento biologico e sull’eutanasia.
Quello che noi intendiamo celebrare è il ricordo della vita e non della morte di un eroe, che ha sbattuto in faccia a ognuno di noi una realtà conosciuta ma clandestinizzata.
La vita, dunque, non la morte: la fine della sofferenza di un uomo che qualcuno avrebbe voluto tenere artificialmente (altro che naturalmente!) attaccato ai macchinari, privando di ogni significato la coscienza, le aspirazioni, l’individualità di una persona libera e rendendola semplicemente materia, come oggi si continua a voler fare con tutti i Welby d’Italia.
A due anni da quell’evento, il nostro Paese è consapevole di essere all’80% con Piero e dunque contro le ipocrisie del resto dei partiti, comandati a bacchetta dai diktat vaticani. Da sabato parte anche la raccolta firme sul testamento biologico.

Nel corso della serata saranno letti brani in ricordo di Piero Welby, il microfono sarà aperto agli interventi di TUTTI i cittadini, oltre che degli esponenti politici. Hanno già aderito
Maurizio Bruno (segretario cittadino e consigliere provinciale del PD)
Salvatore Madaghiele (segretario cittadino dell’IdV)
Emanuele Modugno e Raffaele Emiliano (cosegretari cittadini del PrC).

giovedì 11 dicembre 2008

Maurizio Bruno deposita in Provincia di Brindisi la proposta di delibera sull'anagrafe degli eletti.




Il consigliere provinciale del PD, Maurizio Bruno, ha depositato la proposta di delibera sull'anagrafe degli eletti presso la Provincia di Brindisi. Tale proposta verrà dunque discussa nel corso della prossima seduta, ancora da fissarsi. Per il momento, si materializza la collaborazione tra un rappresentante del PD e i radicali di Francavilla dell'associazione Diritto e Libertà su questa importante battaglia. In attesa di organizzare una conferenza stampa congiunta il giorno prima della prossima seduta, ringraziamo Maurizio Bruno per l'attenzione riservata ad una proposta che abbiamo voluto sottoporgli e ci auguriamo di portare a termine assieme a lui il percorso di questa decisiva riforma a livello territoriale.

lunedì 8 dicembre 2008

Esito della riunione congiunta di sabato.

Nel corso dell'ultima riunione congiunta di sabato tra Cellula Coscioni di Francavilla e associazione Diritto e Libertà, si è stabilito quanto segue.
1 In vista delle prossime amministrative, l'associazione Diritto e Libertà si è data l'obiettivo di proseguire nell'opera già intrapresa di confronto con le forze politiche di centrosinistra per valutare le prospettive di collaborazione e gli eventuali spiragli per poter essere presente alla competizione elettorale.
2 Sull'anagrafe, prosegue la campagna di raccolta firme a Francavilla ed, accanto ad essa, si rilancia il tentativo di inserire detta riforma anche a livello provinciale, dove si rimane in attesa della risposta del consigliere provinciale del PD, Maurizio Bruno, il quale aveva garantito l'impegno a depositare la proposta di delibera a Brindisi.
3 Si organizza per il 20 dicembre un duplice appuntamento in occasione del secondo anniversario della morte di Piergiorgio Welby: al mattino, dalle ore 9 alle ore 13,30 verrà allestito sul viale Lilla un tavolo di raccolta firme sull'autodeterminazione; in serata, verrà proposto lo spettacolo di Ugo De Vita sulla vita di Piergiorgio dal titolo "Lasciatemi morire" con la partecipazione di attori locali.
4 Sono previsti vari incontri per il mese di gennaio, tra cui anche il secondo congresso della cellula Coscioni.
5 L'associazione Diritto e Libertà si è data l'obiettivo dei 25 iscritti da raggiungere entro il mese di marzo in modo da poter esprimere il proprio rappresentante al Comitato nazionale di Radicali Italiani.

venerdì 5 dicembre 2008

"Speciale con", su TRCB alle ore 15.

Venerdì 5 alle ore 15 (in replica domenica alle 22,45) su TRCB andrà in onda la trasmissione "Speciale con" curata da Filippo Melillo. Si parlerà di giovani, droga e autodeterminazione. In studio Sergio Tatarano e il prof. Cosimo Tardio.

martedì 2 dicembre 2008

Il Vaticano discrimina i gay: dov'è la notizia?!


Nell’anno del Signore 2008 ci tocca ancora di dover leggere e apprendere dai mezzi di informazione che il Vaticano si oppone al progetto di depenalizzazione universale dell’omosessualità appoggiato da tutti i Paesi dell’UE.
Ritengo sia doveroso che la gente, i credenti, sappiano, conoscano la misericordia con cui quelli dipinti da buoni continuano a entrare nelle nostre case, a chiedere soldi, a circondarsi di ori, a pretendere di travestirsi da benefattori e a criticare il relativismo, unico strumento di tolleranza in un mondo distrutto da guerre religiose (quelle che il Papa ha dichiarato essere sostanzialmente inevitabili, pochi giorni or sono).
La mia posizione è assolutamente intuitiva, intuibile e dunque non voglio spendere molte parole a riguardo, ma solo limitarmi a rendere conoscibile, con i pochi mezzi che ho, l’operato vaticano. Vorrei chiedere a coloro che affollano le chiese di paese dove sia Cristo dinanzi al divieto imposto a celebrare i funerali a Welby? Dov’è nascosto quando si vuole mantenere in vita la “materia” del malato immobile? In quale anfratto Egli vive, d’altro canto, se si disprezza profondamente la coscienza, le scelte, la intima propensione alla libertà, al modo di amare di ogni uomo? La concezione violenta e brutale, assolutamente irrispettosa del genere umano e quindi anticristiana, emerge ancora una volta da questa posizione clericale del Vaticano, ancorato ad una storia che esso rivendica di non lasciarsi alle spalle.
In altre parole, la condanna della Chiesa, confondendo la legge con la morale, rappresenta oggi il sostegno alle posizioni persecutorie delle grandi teocrazie e al mantenimento del reato di omosessualità da parte di 91 Paesi al mondo, 9 dei quali puniscono questa condotta con la pena di morte.

venerdì 28 novembre 2008

Parliamo di droga, sesso, libertà, "vissuto".


Gli interventi autorevoli susseguitisi in questi giorni relativamente alla questione droga-studenti (allargatasi fino a comprendere il rapporto con la libertà degli individui), rischiano di dare una visione contrapposta tra la rivendicazione (e il conseguente riconoscimento) dei diritti e “il vincolo di responsabilità che ci lega tutti gli uni agli altri”. Da quanto ho letto, parrebbe che il desiderio di libertà sia un elemento negativo che produce inevitabilmente la distruzione della società, che ci porta a dimenticare il prossimo e a coltivare il nostro personale orticello nel più triste egoismo. A mio avviso, di fronte alle grandi sfide della scelta individuale (penso non solo all’assunzione di droga, ma anche a temi estremamente attuali come l’eutanasia o l’aborto) affidare la vita nelle mani dei singoli cittadini è la scelta più saggia, che va naturalmente nella direzione di una responsabilizzazione della società. La conoscenza della realtà, peraltro, ha sempre consentito alle istituzioni di governare efficacemente fenomeni che altrimenti verrebbero alimentati dalla politica della paura e lascerebbero gli individui nella più completa solitudine.
Il rischio, infatti, frutto del paternalismo proibizionista, è quello di non riuscire a sintonizzarci con la società, limitandoci a lavare la nostra coscienza, relegando definitivamente l’uomo in un cantuccio e lasciando quest’ultimo al di fuori di ogni possibilità di salvezza civile.
A questo proposito, colgo l’occasione per chiedere a Don Domenico Carenza, ai Presidi, a politici ed amministratori che hanno commentato le recenti vicende locali sulla stampa, un incontro pubblico sulle tematiche relative alla droga, ma più in generale al (diffuso e naturale) desiderio di libertà, per sviluppare una riflessione dalla quale l’intera collettività potrebbe trarre un momento di crescita importante.

martedì 25 novembre 2008

Incontro sull'anagrafe.

Venerdì prossimo Sergio Tatarano (tesoriere dell'associazione "Diritto e Libertà) incontrerà Maurizio Bruno (consigliere provinciale del PD) per illustrare la proposta di anagrafe degli eletti da portare anche in Provincia di Brindisi.
Ringraziamo anticipatamente Maurizio Bruno per l'interesse mostrato e ci auguriamo di poter condurre questa battaglia insieme a lui e a tutti gli esponenti che riterranno di darci una mano, perché questo tema diventi, non solo a parole, patrimonio comune della classe politica francavillese.

lunedì 24 novembre 2008

Centrosinistra e PD: vi chiediamo di strumentalizzarci!


Venerdì 21 si è svolta a Teatro Imperiali l’iniziativa dal titolo “Proposte radicali per cambiare Francavilla a partire dall’anagrafe pubblica degli eletti”.
La serata, nel corso della quale sono intervenuti Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti, ha visto anche la partecipazione attiva di diversi esponenti politici locali.
Tra questi, Euprepio Curto (consigliere provinciale AN), Salvatore Madaghiele (segretario IdV) e Carlo Altavilla (segretario dei Democratici per la Costituzione).
Da venerdì si è dato inizio ad un raccolta firme con la quale si chiederà al futuro Consiglio Comunale di inserire l’istituzione dell’anagrafe degli eletti nello Statuto comunale.
Chiediamo ancora una volta ai partiti del centrosinistra e in primis al PD di sfruttare la nostra idea, non semplicemente aderendo alla campagna ma facendola propria.
Mi è stato detto per mesi che la priorità non era la scelta del candidato ma l’individuazione di un programma alternativo. Bene: ora regaliamo anzitutto al partito più forte della coalizione ( o di ciò che resta della coalizione) la riforma a costo zero per cambiare Francavilla. Noi non li molliamo.

domenica 23 novembre 2008

mercoledì 19 novembre 2008

Iniziativa radicale.

Venerdì 21 novembre 2008 alle ore 18,30 presso Teatro Imperiali a Francavilla Fontana (BR)

Proposte radicali per cambiare Francavilla a partire dall’anagrafe pubblica degli eletti”.
Introducono
Sergio Tatarano (Membro direttivo associazione radicale “Diritto e Libertà” e Presidente Cellula Coscioni di Francavilla Fontana)
Mariangela Gallù (Tesoriera della Cellula Coscioni di Francavilla Fontana)
Intervengono
Sergio D’Elia (segretario di Nessuno Tocchi Caino)
On. Elisabetta Zamparutti (deputata radicale eletta nelle liste del Pd).

I partiti di Francavilla a rischio implosione.


Qualche giorno fa un articolo scritto da Tito Boeri individuava egregiamente, nella vittoria di Obama, due punti da cui il centrosinistra italiano, e il PD in particolare, dovrebbero trarre ispirazione per poter indirizzare il loro cammino di novità: le primarie e l’uso di internet.
Quale significato si nasconde dietro questi due strumenti? Diciamo che essi contengono elementi di democraticità assolutamente unici, in grado di rappresentare il dato innovativo in più per la nascita di una classe dirigente, la quale, con le primarie, viene in un certo senso “liberalizzata”, cioè privata di qualunque forma di difesa corporativa e partitocratica, in un contesto in cui da un lato chiunque può candidarsi, dall’altro è il cittadino-elettore che diventa il giudice, una sorta di “datore di lavoro” di una classe politica che se non produce (nell’interesse del cittadino) rischia seriamente di andarsene a casa.
Ma perché ciò possa avvenire in maniera effettiva, lo strumento della partecipazione va accompagnato a quello della conoscenza: internet incarna questa esigenza alla perfezione, costituendo lo spazio privo di limiti nel quale tutti possono sia comunicare sia conoscere (“per deliberare”, avrebbe detto Einaudi). In questa direzione, anagrafe degli eletti!
La lezione democratica americana può essere studiata e applicata in parte anche alla nostra misera realtà francavillese, nella quale il centrosinistra si trova di fronte alla più drammatica delle implosioni. La coalizione, avvitatasi fin dal principio (in maniera unanime e condivisa!) su posizioni improvvisate, arbitrarie (come si deciderà il candidato sindaco?) e assolutamente (direi, naturalmente) antidemocratiche, è allo sbando: nulla è chiaro tranne che tutti i partiti hanno voluto sottrarre qualsiasi scelta all’elettorato (che pure avrebbe potuto, quanto meno per disperazione, essere disponibile a cambiare casacca di fronte ad un centrodestra che ha garantito solo 15 anni di fallimenti di ogni tipo).
Avevamo avvertito: i mezzi prefigurano i fini! Ecco allora che oggi bisogna prepararsi a raccogliere i cocci lasciati dall’antidemocrazia che produce disgregazione e disintegrazione di una intera compagine, andata avanti a strappi, accoltellamenti, ispirata alla negazione costante e sistematica della parola data, con la guerra scientifica ai (propri) principi (fintamente) ispiratori (dove sono “democrazia dal basso” e “partecipazione”?).
Ogni crisi rappresenta sempre un momento di dramma ma anche di speranza. Oggi noi radicali ci prepariamo, nostro malgrado, a registrare la giustezza di un’analisi solitariamente svolta mesi addietro e a contare i morti prodotti dalla politica partitocratica dell’antidemocrazia, con la speranza che l’implosione in atto (di cui tutti i partiti sono responsabili) come dia vita ad una coalizione finalmente liberale e democratica. In una parola, alternativa.

lunedì 17 novembre 2008

Venerdì 21 novembre ore 18,30: con Sergio D'Elia ed Elisabetta Zamparutti.




A TUTTI gli esponenti politici di Francavilla Fontana

Cari amici,
nel luglio scorso abbiamo organizzato, come radicali di “Diritto e Libertà” e associazione “Luca Coscioni”, un incontro nel corso del quale abbiamo lanciato due idee su cui si sarebbe dovuta fondare, a nostro avviso, l’alternativa al regime degli ultimi anni: si trattava delle primarie (scelta democratica e partecipativa di discontinuità con la partitocrazia dominante) e dell’anagrafe degli eletti (vale a dire la pubblicazione on-line di tutti i dati relativi agli eletti, in modo da rispondere senza populismi - ma con la “conoscenza” e la trasparenza- a quel sentimento di antipolitica che oggi percorre gran parte della popolazione).
A qualche mese di distanza, dobbiamo registrare che i suddetti potevano (potrebbero ancora!!) essere i due strumenti democraticamente rivoluzionari su cui fondare una nuova coalizione capace di attrarre e segnare, attraverso l’abbandono di vecchi metodi, un nuovo corso politico.
Consci della gravissima e urgente situazione che rischia di provocare l’implosione di una intera classe politica incapace di rinnovarsi e alle prese con lotte di potere tutte intestine, riteniamo di doverci armare delle nostre soluzioni liberali per costruire, qualunque sia lo scenario di alleanze che si verrà a delineare da qui a poco, da soli (ma, da liberali, rivolgendoci a tutti), le strade dell’alternanza per l’alternativa a questo sistema.

domenica 16 novembre 2008

Viva Eluana, viva la vita libera, viva la libera scelta.


La Cassazione ha respinto il ricorso del Procuratore Generale di Milano contro la sospensione delle terapie che tengono artificialmente in vita Eluana Englaro. La 37enne di Lecco è da 17 anni in stato vegetativo permanente e grazie all’impegno del padre potrà tra poco trovare la fine che aveva chiesto.
L’Italia compie un passo avanti verso l’autodeterminazione, verso il riconoscimento della libertà fondamentale ad accettare le cure ed a sospenderle quando sono invasive.La rivoluzione intrapresa un paio d’anni fa da Piergiorgio Welby trova oggi una prosecuzione naturale in Beppino Englaro (papà di Eluana), nel suo amore per il diritto e nell’ormai netta volontà dell’80% degli Italiani che chiedono sempre più a gran voce una legge sulle direttive anticipate e sull’eutanasia

venerdì 7 novembre 2008

Legalizzazione (e informazione) contro liberalizzazione di fatto (e disinformazione).


Alcuni mesi fa, i radicali e coscioniani francavillesi formularono una richiesta a tutti i capi d’istituto delle scuole superiori perché questi sottoponessero un test anonimo ai ragazzi relativo all’uso di droghe leggere e pesanti.
In quella circostanza, non soltanto non fummo ascoltati ma addirittura nessuno si degnò di fornirci una risposta, foss’anche negativa.
Oggi ascolto lo sconcerto collettivo, leggo che aumenteranno i controlli e che verranno installate telecamere o che si cronometrerà il tempo che uno studente impiega ad andare in bagno.
Il risultato del proibizionismo (come sempre a braccetto con la disinformazione e la repressione) è ancora una volta sotto gli occhi di tutti: liberalizzazione incontrollata e incontrollabile, di fatto, delle droghe, panico dei cosiddetti adulti, incomunicabilità con i ragazzi, commistione tra spacciatori e consumatori e lancio di minorenni in pasto al mercato regalatoci da chi ancora pensa di potersi lavare la coscienza proibendo tutto e in realtà privando la società dell’unico strumento in grado di sfidare il flagello droga (come ogni flagello clandestinizzato), cioè la regolamentazione e l’informazione.
A livello locale, non ci resta che continuare a proporre campagne informative serie e laiche, senza calderoni ideologici (del tipo “le droghe sono tutte uguali”) i quali rappresentano la linfa di un problema che, magari in buona fede, utilizzando parole che gli studenti percepiscono come vuote, si continua ad alimentare. Ecco perché noi radicali torneremo a proporre alle scuole argomenti tabù come droga e sesso.

martedì 4 novembre 2008

Giovedì dalle 17, "Franca...mente" su Quarto canale radio.


Giovedì prossimo, a partire dalle ore 17, Sergio Tatarano sarà tra gli ospiti della trasmissione "Franca...mente" in onda su Quarto canale radio. Si parlerà della situazione politica locale.
Potrete ascoltare la trasmissione anche online su http://www.quartocanaleradio.it/

mercoledì 29 ottobre 2008

Pillole di tolleranza "antifascista"(?)...

Stralci di una discussione virtuale tra un radicale e il segretario del PRC di Francavilla sulla riforma della scuola.

SERGIO TATARANO (radicali italiani) (...)"I giovani, se non colgono le problematiche che colpiscono oggi la scuola e l'università, rischiano di andare contro il loro stesso interesse"(...)
RAFFAELE EMILIANO (segretario PRC) "E tu, caro Sergio, caro il mio radicale bacchettone, le hai colte le problematiche?".
TATARANO "ti invito a proseguire così, i tuoi insulti sono ciò che sei".
EMILIANO "Trovare una qualifica per te è difficile, lo so. Io insulto, sono critico, violento, scontroso (sti cazzi), ma tu caro amico, hai una capacità non indifferente di fare da ricevitore e da antenna agli insulti. Nessun altro è capace quanto te, davvero. Il merito è tutto tuo, delle tua penna rossa e delle tue sovrumane profezie".
TATARANO "E' del tutto chiaro che sei abituato solo a discutere (meglio, tifare) con chi ha la tua stessa testa, ma purtroppo per te dovrai scontrarti con chi la pensa diversamente".

La discussione intera la trovate su http://www.lachiazzafrancavillese.com/2008/10/la-protesta-perugia.html

Chi vuole riformare veramente la scuola?


Non c'è riforma (o, per meglio dire, intervento di ogni governo che si succede) in ambito scolastico che non lasci costantemente insoddisfatti gli studenti. Al di là delle legittime critiche che si possono muovere ad una manovra (e questa francamente mi sembra l'insieme di una serie di slogan inconsistenti), mi viene spontaneo pormi alcune domande, mi verrebbe da chiedere agli studenti come immaginano la scuola e l'università, se pensano che quelle attuali funzionano. Stessa domanda vorrei porre alle forze politiche (in particolare noto che il centrosinistra ha deciso di cavalcare il malcontento, senza tuttavia ancora rendere nota-a meno che non mi sia sfuggita- una posizione credibile sull'argomento); come ci si immagina una nuova scuola e una nuova università, in considerazione del fatto che quelle attuali sono luoghi dove il merito non esiste, dove chi è bravo non è premiato, sia tra gli studenti che tra i professori? Questo sistema produce inevitabilmente mediocrità, mancanza di stimolo a fare meglio, e porta professori (e studenti) in gamba a galleggiare e vivacchiare. Insomma, è necessario puntare sulla premialità. La scuola deve funzionare e chi lavora deve poter emergere, deve poter essere retribuito meglio e di più.In questa direzione bisognerebbe muoversi, ma non mi pare che qualcuno sia interessato a riformare seriamente la scuola: molto meglio gridare dal governo che bisogna ridare "ordine e disciplina" sotto il grembiule e, populisticamente, dai banchi dell'opposizione (e dalla megamanifestazione di tre, quattro, dieci miliardi di persone) "no al decreto Gelmini".

martedì 28 ottobre 2008

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.



Quattro mesi fa si diede inizio agli incontri tra le forze del centrosinistra in preparazione delle amministrative 2009: fin da subito, tutti i partiti, ad eccezione di- e contrariamente a- Radicali Italiani, da un lato dichiararono la volontà di evitare ad ogni costo le primarie e dall’altro assunsero la disinteressata (ma chi ci crede?) posizione di disponibilità rispetto alle più varie proposte sui nomi del candidato sindaco. Si voleva far credere che la filosofia adottata per la scelta del candidato sindaco era “un nome vale l’altro”.
Pur prevedendo un inevitabile scontro, rispettammo la posizione sostenuta dalla maggioranza dei partiti, i quali però di lì a poco giungevano (quelli, mica noi) ad una rottura a seguito della formulazione di un nome da parte del PD (e, contestualmente, all’inspiegabile e inspiegato isolamento del nostro partito).
Sono passati alcuni mesi da allora e questo è quanto è emerso ieri.
Il PD, dopo aver meritoriamente convocato la riunione, fingendo che i nomi finora trapelati siano stati invenzione della stampa, ha espresso semplicemente la disponibilità all’ascolto (?) e, sollecitato da più parti, ha preannunciato che a breve ufficializzerà il nome in grado di ricompattare la coalizione.
Dal canto loro, gli altri partiti hanno ribadito di voler proseguire il percorso intrapreso finora, esprimendo tuttavia la non contrarietà aprioristica al candidato che verrà indicato dal PD.
La riunione si è conclusa in un’atmosfera di surreale serenità (aggiungiamo noi, la serenità che precede un nuovo scontro), a parte le piroette collettive messe in scena per convincermi sulla dannosità delle primarie, che hanno animato la parte finale dell'incontro.
La delegazione radicale (composta da Aldo Biagini Majani e dal sottoscritto) ha ripetuto lo stesso concetto sostenuto in tutte le riunioni del 2008, a favore delle primarie come strumento di coinvolgimento democratico e anche come criterio certo per la scelta del candidato, la quale resta invece ancorata a personalismi che non si capisce ancora come dovranno essere superati. Strano, però: immaginavamo che il PD, messo alle strette, avrebbe optato per le primarie, quanto meno per opportunismo. Invece, si continua con la stessa illusione di luglio, convinti che si potrà tirare dal cilindro magico un nome che riuscirà a mettere tutti d’accordo; l’illusione diventa utopia in questo preciso frangente in cui una parte del centrosinistra ha pure individuato un candidato che quindi, non si sa per quale ragione, a quali condizioni e a favore di chi, dovrebbe compiere un passo indietro.
Se non c'è più alcun dubbio sulla volontà di tradimento dei principi democratici da parte del centrosinistra, resta invece l'interrogativo di come la stessa coalizione speri di uscire da questo pantano. Aspettiamo con ansia.

giovedì 23 ottobre 2008

Lettera ai partiti del centrosinistra.



Ai segretari di


Idv


Sinistra Democratica


Rifondazione Comunista

PdCI



Democratici per la Costituzione








Cari amici e compagni,
immagino vorrete riconoscere lo sforzo che devo compiere oggi per sedermi nuovamente attorno ad un tavolo dal quale sono stato cacciato arbitrariamente, dopo operazioni poco chiare e molto scorrette, non ultima la esclusione (magari personalistica e poco politica) dalla vostra sottocoalizione che tuttavia si è poi incomprensibilmente impossessata (con nostra somma gioia!) di uno dei punti qualificanti del programma radicale. Ma andiamo avanti.
Da forza di governo, continuiamo a porci un obiettivo, che è lo stesso che ci portava ad accettare di incontrare le altre forze già tre mesi fa, partiti che ci hanno addirittura minacciato per la nostra inopportuna esposizione dei panni sporchi, mai lavati in casa; abbiamo rivendicato il diritto-dovere di comunicare alla stampa il contenuto delle riunioni (in risposta alla volontà -politica- di molti altri di impedire la conoscenza degli elettori, potenziali o tradizionali, e di impacchettare accordi nel chiuso delle segreterie). Ecco il conoscere per deliberare einaudiano che non ci abbandona mai e che torna nella proposta di anagrafe. Siamo stati evitati, maltrattati, traditi (spudoratamente e, apparentemente, senza motivo) ma forse anche temuti e persino ascoltati. Quello che noi storicamente rivendichiamo, però, è la ricerca del meglio dagli interlocutori (come dai nostri avversari!). Oggi il PD riapre anche a noi che non abbiamo mai chiuso a nessuno. E noi siamo disposti ad ascoltare (che non significa accettare tutto).
Premesso che vi dividono molti punti dal PD (come molto divide noi da voi), non avete, non abbiamo forse un obiettivo comune? Credo che in questo momento sia doveroso da parte vostra proporre una soluzione nitida (magari più nitida di quella che risulta dal comunicato del PD, ma anche più chiara della posizione che insieme allo stesso PD avevate inizialmente studiato per giungere all'individuazione del candidato sindaco e che ha portato a questa drammatica situazione) sulla quale basare l'impegno per un accordo comune. Dovrete mostrare dove risiede la vostra opzione a favore della partecipazione e della “politica dal basso”, dovrete spiegare come conciliare il cammino intrapreso con la necessità (prioritaria anche per voi, spero) di competere alle elezioni cercando l'accordo più ampio possibile.
Come radicali ribadiamo che anagrafe degli eletti e primarie sono i soli due punti minimali a cui non rinunciamo, convinti che il tempo continui a darci ragione. Dal canto vostro, mi auguro non girerete le spalle alla (già di per sé remotissima) possibilità di “solleticare” il centrodestra in primavera.
Insomma, sappiate che l'eventuale scelta di non sedervi al tavolo ma di proseguire il cammino in maniera (di fatto) solitaria, coinciderà con il ferimento mortale delle misere speranze di giocarsi la partita assieme a tutte le forze di centrosinistra per l’alternanza. Sapendo che senza alternanza non può esistere alternativa.

martedì 21 ottobre 2008

Da Marco a Walter.



Sul mancato adempimento costituzionale deplorato dal Presidente della Repubblica, dalla maggioranza assoluta dei parlamentari italiani, oltre che con la lotta di noi Radicali, Walter Veltroni ha stasera dichiarato – con due giorni di ritardo su Silvio Berlusconi - : “Credo che gli italiani siano preoccupati per altro”. Annotiamolo. Sembra una dichiarazione di un leader di Partito Qualunquista, piuttosto che “Democratico”.


Marco Pannella - 19 ottobre 2008

giovedì 16 ottobre 2008

In risposta al comunicato del PD.


Apprendo dalla stampa che il PD vorrebbe riaprire la discussione interna al centrosinistra. Personalmente, non posso che essere favorevole ad un dialogo che, da parte nostra, non si è mai interrotto con chiunque abbia voluto, in questi mesi e sempre, instaurare un confronto trasparente con noi.
Ciò premesso, vorrei però ben cogliere l’autentico significato di suddetta apertura.
Traspare infatti, in maniera diabolicamente perseverante, la propensione negli amici e compagni del PD a ricercare un candidato, al di là dell’indecifrabilità dell’espressione “non tradizionalmente vicino al centrosinistra” (?), con metodi ancora poco chiari e arbitrari, nonostante il disastro provocato nei mesi trascorsi dallo sciagurato preaccordo PD-UDC.
Per tale motivo, colgo l’occasione per ripetere quanto già è stato sostenuto da noi per mesi in maniera petulante, certo, ma evidentemente lungimirante, visto che se fossimo stati ascoltati si sarebbe evitata la situazione di pantano attuale e si sarebbe dato forza ad un progetto realmente democratico e partecipativo: impegno sull’anagrafe degli eletti, come scelta programmatica di discontinuità, e primarie aperte, vale a dire competizione nella quale possa candidarsi (e votare) chiunque dichiari di voler sostenere il progetto del centrosinistra, senza che il singolo sia espressione di un determinato partito. Nessun aut-aut da parte nostra, ma semplici punti concreti sui quali è indispensabile fare chiarezza per verificare che le cosiddette aperture siano poi effettivamente apprezzabili come tali e non siano piuttosto giochetti creati per prenderci in giro.

domenica 21 settembre 2008

Le "posizioni" del centrosinistra francavillese (e del PD in particolare).


Mi sono battuto per mesi per le primarie in vista delle amministrative e ho avuto, fin da subito, non solo l’impressione ma la spudorata risposta del PD: per nessuna ragione le primarie. Ho continuato, ciononostante, a frequentare gli incontri del centrosinistra, finché mi hanno chiamato, almeno tentando di portare a casa uno dei due obiettivi che mi ero prefissato: l’anagrafe degli eletti.
A questo punto, sono accaduti i seguenti fatti:
1) sono stato escluso da ogni tavolo, senza ragione;
2) una parte del centrosinistra (la parte “cattocomunista”) ha presentato un suo candidato ed ha fatto suo il punto che avevo messo come elemento qualificante per la collaborazione del mio partito con la coalizione (dunque, a quel punto ho rinunciato davvero a capire il perché di quella esclusione, già di per sé incomprensibile);
3) oggi 21 settembre leggo che il PD (che rappresenta l'altra parte del centrosinistra), per bocca del suo segretario locale, mentre si sta per dare vita ad un nuovo capolavoro di legge elettorale, ritorna ad essere favorevole alle primarie, ma, si badi, solo per le europee.




Ecco di nuovo il popolo del 14 ottobre e dei 4 milioni di elettori. Vi chiederete se una spiegazione a tutto questo c’è: sì, esiste. Il PD (ma direi il centrosinistra in generale), oltre ai progetti individualistici volti all’autodistruzione, è oggi un'accozzaglia i cui vertici sostengono delle posizioni invece di essere fondati su principi.
Cosa significa? Se un partito come il PD avesse, più che delle penose norme etiche (c’è poco da fare, è più forte di loro), dei solidi principi, non inventerebbe di sana pianta scorciatoie per fare in modo che la democrazia debba andare bene solo se può essere usata come pretesto contro l’avversario, per criticarlo, per dichiararne l’inettitudine e in realtà avere sempre il paracadute dirigista aperto; ma quale forza di governo può mai vivacchiare in questo modo becero?!
Una forza di governo nata su principi e non su “posizioni” (e ormai, questi, il kamasutra lo hanno sperimentato per intero), troverebbe naturale lottare senza se e senza ma per la democrazia, non ritenere sconvenienti le primarie solo perché calcoli opportunistici mettono in crisi la certezza del risultato. Invece l’esigenza di autoriciclo della classe politica appartenente al sempre verde compromesso storico ha evidentemente bisogno di distruggere idee per fare ancora più spazio al niente.

sabato 20 settembre 2008

Accadde domani.






Riproponiamo un'intervista andata in onda su radio radicale il 6 luglio scorso. Perché tutti possano sapere quante cose si sapevano già.

mercoledì 10 settembre 2008

Vittoria radicale.



Leggo che PRC, Democratici per la Costituzione, Sinistra Democratica, IdV e PdCI di Francavilla hanno inserito al primo punto del loro programma la proposta di istituzione dell’anagrafe degli eletti. Molto bene. Si tratta, nonostante i numeri e nonostante lo snobismo riservatoci, di una vittoria radicale, anche se come tutte le vittorie radicali essa è taciuta, silenziata o camuffata. Alcuni mesi fa abbiamo indetto un incontro (scientificamente sabotato da quasi tutti i partiti ufficiali) nel corso del quale si è parlato per la prima volta a Francavilla della necessità di pubblicare sul sito del Comune tutta l’attività dell’amministrazione e dei consiglieri e di rendere il nostro Comune una casa di vetro, passaggio preliminare al raggiungimento del cambiamento politico-culturale e dell’alternativa per la nostra città.
Onorato della esclusione che ci è stata riservata con lucida convinzione da questi partiti, mi batterò come un leone nonostante tutto e tutti, per far sì che l’ennesimo furto di idee ai danni dei radicali possa divenire patrimonio di tutta la comunità; e sono pronto a farlo anche insieme a chi non ha saputo assumere obblighi minimi di lealtà nei nostri confronti ma ha preferito disfarsi di noi (piuttosto che delle nostre proposte) con estrema e ideologica disinvoltura. Per il bene della comunità. Auguri sinceri.

sabato 30 agosto 2008

Primarie: o sono aperte o non sono nulla.


In una fase di stand-by in cui non si conosce quale linea i vari partiti della coalizione vogliano sostenere, qualcuno ha timidamente pronunciato la parola “primarie”, non si sa bene con quale scopo recondito, né si conosce la ragione per cui la conversione avvenga solo adesso. Ci permettiamo di rompere il silenzio clandestino (indice di grande lavoro delle segreterie politiche) che sta dominando sulla scena politica locale e di entrare, questa volta, nel merito della proposta “primarie”, già avanzata da mesi dal sottoscritto in maniera decisa.
Ritengo che, intanto, per assumere una veste di serietà e di reale democraticità, dovranno essere primarie aperte, non chiuse ai soliti noti e con risultati già scritti: chiunque dovrà potersi candidare o votare il candidato che ritiene, senza analisi del sangue o esclusioni preventive dal sapore chiesastico per i candidati e per gli elettori (basterà la sola sottoscrizione di adesione). Le primarie servono anche ad allargare le coalizioni.
In secondo luogo, non ci dovranno essere candidati di riferimento dei partiti, per evitare che tutto si trasformi in una guerra tra sigle o correnti.
Per realizzare ciò, potrà essere utile evitare che ognuno si accaparri uno o più simboli nel corso della campagna elettorale, in modo tale che l’attenzione sarà incentrata soltanto sui singoli nominativi. La differenza, in questo modo, la dovranno inevitabilmente fare le storie personali e le proposte dei candidati.
Chiaro, quindi, che una competizione che dovesse essere la riproposizione dei rapporti di forza interni alle segreterie, sarà nient’altro che un modo per prendere in giro gli elettori ancora una volta ed equivarrà ad un abuso della parola democrazia.

sabato 16 agosto 2008

Se la democrazia si sceglie come si sfoglia una margherita.



Rigettata l’ipotesi avanzata dal P.D. della candidatura a Sindaco di un imprenditore, perché lontana dalla storia e dalla cultura del centrosinistra”.
Avrei voluto tanto aver letto male e invece no. Il comunicato a firma della sinistra estrema, comunista e dipietrista (quella radicale è un’altra cosa) recitava proprio queste parole. In buona sostanza i suddetti partiti sostengono che una persona che svolge una determinata professione (in questo caso un imprenditore) non possa essere candidata a sindaco del centrosinistra. Un po’ come se a destra qualcuno sostenesse che candidato non può essere un operaio. E io che ero abituato a ritenere che le qualità di un politico dovessero essere valutate su ciò che questo propone sul piano, appunto, politico, non sull’attività lavorativa che svolge! La religione è oppio dei popoli, si sa. E questa cos’altro è se non una opzione, oltre che vetusta e antistorica, anche ideologica e clericale? Classista e antiliberale. A pensarci bene, l’ideologia è specularmente fallimentare in chi, come il PD, ritiene che l’unico modo per vincere le elezioni sia candidare un imprenditore, non una persona preparata, onesta o competente. Semplicemente, un imprenditore.
Peraltro ho avuto modo di affermare a più riprese che chi si è dichiarato contrario alle primarie non credo abbia grosso titolo per rifiutare qualsivoglia proposta. Ma davvero mi irrita leggere richiami a presunte scelte dal basso che difficilmente si sposano con il no alle primarie e il conseguente via libera, di fatto, dato al PD sulla decisione del candidato.
A poco serve ora dire che non è gradito il nome, che peraltro circolava da tempo e sul quale, ripeto, non mi esprimo.
Se non covavo aspettative verso gli altri, al contrario, ai compagni del PrC ho rivolto vari appelli, inviti e riconoscimenti leali e pubblici in risposta ai quali ho ricevuto il silenzio e per giunta la (lusinghiera) esclusione da incontri di sottocoalizione. La mia unica “colpa”, probabilmente, è quella di aver sostenuto una posizione inconciliabile con la "democrazia dell’opportunismo", per la quale si adeguano alcuni principi a ciò che pare poter convenire maggiormente all’interesse del partito. In questo, nessuna differenza tra PD (del 14 ottobre), PRC (del Presidente Vendola) e tutti gli altri.
Ancora una volta, il bene del partito giustifica tutto. Anche l’adozione di un mezzo sleale, anche la scelta antidemocratica. Ecco perché la democrazia, come la libertà, per alcuni, è strumento di conseguimento del potere, non finalità in sé. E’ la storia che parla.

martedì 12 agosto 2008

La missione: salvare il centrosinistra da se stesso.



Trovo francamente avvilente quanto sta avvenendo nel centrosinistra.
Stiamo assistendo ad una storia grottesca, in cui si contrappongono due fazioni: da un lato il PD sta proseguendo il suo cammino alla ricerca del candidato sindaco da pescare quanto più a destra è possibile, secondo una logica coerente a “questo” partito democratico veltroniano incolore.
Quello che indispone ancora di più è l’atteggiamento dell’altra parte di coalizione che, dopo aver rifiutato le primarie, oggi ha la spudoratezza di pronunciarsi contro il candidato (moderato o no, importa poco) voluto da alcuni, come se essa avesse indicato una strada diversa. Non si sapeva fin dall’inizio che l’alternativa era tra accettare il candidato del PD e rompere? Oggi si ha il coraggio di dichiararsi sostenitori delle scelte dal basso e nello stesso tempo non spendere neppure una parola per coinvolgere i cittadini, ma si lascia al contrario che da equilibri provinciali o regionali del PD dipenda una decisione fondamentale per il cammino in comune della coalizione (a proposito: ma dove sono andati a finire i 3 milioni e mezzo della festa democratica del 14 ottobre?).
La libidine del sollevamento del tavolo evidentemente non poteva essere sottratta a chi ha fin dall’inizio deciso di sacrificare i principi democratici per il bene supremo del partito, come storia di certa sinistra insegna.
La nostra lealtà di radicali è stata, dunque, ancora una volta trattata nella maniera più indegna, anche di fronte ai riconoscimenti, di fronte agli inviti espliciti che abbiamo a più riprese rivolto a tutti, senza mai convocare incontri segreti, ma agendo sempre alla luce del sole. Oggi veniamo esclusi da qualunque inciucio o pastrocchio. Ne prendiamo atto con l’orgoglio di chi sa di aver avuto nel progetto democratico e per la trasparenza la propria stella polare.
Se un democratico c’è, spendesse una parola in tal senso, per salvare questo centrosinistra da se stesso.

mercoledì 30 luglio 2008

Meditate, compagni!



Sapevamo bene dei pericoli che sarebbero nati al momento dell’indicazione del nome del candidato sindaco del centrosinistra.
Ne eravamo drammaticamente consapevoli quando abbiamo suggerito la strada delle primarie e non siamo stati ascoltati.
Così, i primi nomi iniziano a trapelare. La scelta, è di tutta evidenza, sarà rimessa nelle mani del partito più grosso della coalizione; ora non sappiamo se le formazioni politiche minori digeriranno mai le diverse proposte che verranno tirate fuori, ma coerenza ci impone di dire che il nostro pronostico (secondo cui senza il coinvolgimento diretto della cittadinanza si sarebbe favorito lo scontro), rischia di avverarsi terribilmente, con le conseguenze devastanti che tutti coloro i quali si sono espressi contro le primarie non potevano e non possono non conoscere. Tuttavia, si è ancora in tempo per evitare la divisione e per ritenere che l’unica linea (democraticamente) vincente è la nostra: primarie subito!
E’ curioso infatti che noi radicali, accusati di voler dividere la coalizione su un nome, oggi (come ieri) parliamo (da soli) di metodo alternativo per liberarci dalla tenaglia partitocratrica e antidemocratica che uccide Francavilla, mentre nessuno propone un percorso differente da quello solito e fallimentare degli incontri segreti.In continuità con questa linea, dichiariamo sin d’ora che, fino a che ci sarà spazio per convincere gli alleati sulle primarie, ci asterremo dall’indicazione del nominativo del candidato sindaco

mercoledì 23 luglio 2008

Se non è progetto autonomo, è ultima ruota del carro.




Ieri sera si è tenuto un nuovo incontro tra le forze del centrosinistra.
Nel corso del dibattito, la delegazione radicale ha ribadito la necessità di proseguire verso una strada totalmente autonoma e indipendente da qualunque condizionamento esterno o da qualunque scelta politica di ipotetici alleati. In questo senso, non si può in alcun modo arrestare il cammino ma c’è anzi bisogno di accelerarlo anche in direzione di un vero coinvolgimento dei cittadini: non potendo infatti sottoporre alle primarie la scelta del candidato sindaco (stante la opposizione di tutte le altre forze politiche; aspettiamo di sapere come verrà scelto...), abbiamo ritenuto indispensabile ribadire la nostra disponibilità a programmare una festa nel mese di settembre nel corso della quale bisognerà rendere visibili alcuni punti programmatici solo a grandi linee definiti: proprio in quella sede sarà infatti opportuno chiedere ai cittadini di partecipare ed elencare le priorità, pronunciandosi magari sui punti che nel frattempo avremo sviscerato come coalizione.
A noi radicali il compito di occuparci dell’anagrafe degli eletti (proposta alla quale teniamo particolarmente e che ha trovato il totale accordo degli altri partiti), in modo da poterla esporre in maniera dettagliata in quella circostanza.
Da questa indipendenza e capacità della coalizione dipenderà lo snodo di una questione di enorme importanza anche relativamente alla scelta delle alleanze definitive: è indispensabile procedere senza tentennamenti, senza aspettare che giunga la salvezza da altri soggetti, ma avendo un proprio autonomo progetto politico.
Continuare in questa direzione con chi ci sta, senza diventare ruota di un carro guidato da altri i quali, se vorranno, potranno unirsi alla creazione di un modello di città, ma non dovranno ricevere trattamenti minimamente privilegiati o essere accolti come salvatori di Patria: per cambiare Francavilla non c’è spazio per corteggiamenti privi di un reciproco convincimento ma solo per progetti solidi e nei quali si creda fermamente, da sostenere anche con accordi “laici” sulle priorità e per il bene comune.

lunedì 21 luglio 2008

Anagrafe degli eletti in risposta all'ennesima figuraccia.






Apprendo con nessuna incredulità la notizia secondo cui il Comune di Francavilla Fontana (a differenza di altri come Ostuni o Ceglie o Fasano e persino Erchie) figura tra quelli che “per il 2006 non hanno comunicato all'Anagrafe delle Prestazioni gli incarichi di consulenza e di collaborazioni esterne, non ottemperando all'adempimento previsto dall'art. 53 del Dlgs. 165/01”.
Ecco il link del sito del Ministero http://www.innovazionepa.gov.it/ministro/incarichi/PDF_inadempienti/COMUNI_INADEMPIENTI.pdf


La notizia cade proprio nel momento in cui noi radicali stiamo dando vita ad una campagna per l’anagrafe degli eletti, campagna della quale stiamo cercando di investire il centrosinistra e convincerlo ad inserire questo tra i punti qualificanti del programma da illustrare per la prossima campagna elettorale del 2009.
Una buona occasione in più per porre sotto i riflettori tutte le attività dei nostri amministratori.
Sosteniamo convintamente questa iniziativa.

mercoledì 16 luglio 2008

Prove per un cammino non solitario.



Ieri sera abbiamo ufficialmente dato inizio ad un percorso di dialogo col centrosinistra "allargato".
Si è raggiunto un accordo di massima relativo all’impegno comune per la creazione di una coalizione alternativa alla destra francavillese che ha governato negli ultimi quindici anni.
Come avevamo preannunciato, noi radicali abbiamo posto immediatamente le nostre due questioni preliminari relativamente alle primarie e all'anagrafe degli eletti.
La prima, ribadita con forza dal sottoscritto come unica strada in grado di rappresentare una crescita in termini numerici ma anche potenzialmente capace di realizzare una mobilitazione ed un coinvolgimento probabilmente decisivi, non ha trovato purtroppo l’approvazione di nessun altro partito.
Sono stati espressi, al contrario, apprezzamenti da più parti sulla proposta di istituzione dell'anagrafe degli eletti, con la formalizzazione dell’impegno massimo che la coalizione ha assunto su “trasparenza e legalità”. Nel corso delle prossime riunioni, premeremo affinché la coalizione inserisca come uno dei punti decisivi, di discontinuità e innovazione, l’istituzione del suddetto registro pubblico, atto alternativo e necessario a rendere il nostro Comune, finalmente, una casa di vetro.


Ecco il comunicato congiunto approvato da tutti i partiti.






In data 15 luglio 2008 presso la sede del Partito Democratico si sono riunite le delegazioni dei seguenti partiti politici: PD, PRC, Democratici per la Costituzione, Sinistra Democratica, Radicali Italiani, PdCI, IdV, UDC. Tutte le forze politiche hanno convenuto sulla necessità di individuare un percorso comune che ponga al centro l’urgenza di un programma alternativo e fortemente ispirato al recupero della legalità, della partecipazione democratica, della trasparenza e della discontinuita' dell'azione amministrativa.
In tale percorso programmatico le forze politiche riunitesi, intendono delineare strategie e scelte che aiutino la città a riappropriarsi del proprio futuro non dimenticando le priorità di carattere economico e le esigenze di uno sviluppo rispettoso dei diritti e della dignità soprattutto delle fasce più deboli ed emarginate della città. Nel percorso, devono prevalere le ragioni del bene comune e della solidarietà.
Nel contempo, le forze politiche, nell’assumere gli impegni appena indicati, hanno condiviso l’urgenza di definire in tempi celeri l’individuazione del candidato sindaco che possa rappresentare esigenze di alternatività programmatica e l’altrettanta volontà di offrire tale proposta a quanti altri, nella città, intendono aggregarsi intorno a questo progetto.

venerdì 11 luglio 2008

Dalla politica del controllo (del voto), al controllo della politica (col voto).



La mia soluzione è in questo slogan, chiaro, limpido, secco (e che magari tra un po' di tempo, quando ci si renderà conto della necessità di perseguire questa via, qualcuno riprenderà). Ascolto in questo periodo il continuo richiamo alla legalità come elemento di rottura e discontinuità dall'operato delle precedenti amministrazioni; leggo dichiarazioni di quanti ritengono che bisogna condannare il vecchio modo di fare politica nella stanza dei bottoni e sopra la testa degli elettori, tanto quanto dei militanti. Tutti o quasi affermano che è su questo che dovrebbe fondarsi la coalizione (allargata) di centrosinistra. Benissimo! Martedì non porrò nessun'altra questione che non abbia a che fare con democrazia e legalità. Dunque, primarie e anagrafe degli eletti. Nient'altro. Vedremo chi ci starà o si assumerà la responsabilità di dire no a tutto ciò, magari indicando su quali altri punti si dovrà fondare l'accordo della coalizione, quali caratteristiche dovrà avere il candidato sindaco e da chi dovrà essere condiviso il futuro nome (dalla stessa persona che individua quel nome? Cioè, io condivido la mia scelta: viva la democrazia!). Come dire, gli errori insegnano, ma solo a chi ha voglia di imparare.

giovedì 10 luglio 2008

Nello sfascio della giustizia, ricordiamo Enzo Tortora.



Presentatore notissimo, divenuto deputato europeo nel giugno 1984 nelle liste del Partito Radicale, il 17 settembre 1985 viene condannato a 10 anni di reclusione sulla base di accuse di vari pentiti.

Il 31 dicembre 1985 si dimette da europarlamentare e sconta la pena ai domiciliari, rinunciando all'immunità parlamentare.

Davanti alla Corte d'Appello di Napoli, dichiara: "Sono innocente, lo grido da tre anni , lo gridano le carte, lo gridano i fatti che sono emersi da questo dibattimento, io sono innocente, e spero dal profondo del cuore che lo siate anche voi!".

Nel settembre 1986 viene assolto con formula piena.

Muore di cancro il 18 maggio 1988.

domenica 6 luglio 2008

Subito collaborare con i compagni del PrC. I sabotaggi clericofascisti degli altri ci fortificano.

Quando Emanuele, il nostro compagno Emanuele Modugno, conviene con noi che c’è una conventio ad excludendum nei confronti dei radicali, allora ci viene il sospetto che non siamo proprio impazziti e che però, nello stesso tempo, la strada intrapresa è quella giusta. Mai come questa volta siamo convinti che ci sia, per loro, per quelli che Marco chiamerebbe “i buoni a niente”, la necessità di stoppare ogni discussione, di evitare che filtrino le parole, i dibattiti, a cui si preferisce il chiacchiericcio pettegolo.
Ai compagni del PrC ribadiamo con forza la richiesta di impegnarsi con noi: primarie e anagrafe degli eletti come elementi di rottura e discontinuità rispetto al passato da infilare nella discussione sulle amministrative, come prerequisito per la coalizione che va costruita con urgenza. Confidiamo in loro, nella loro politica, nella loro capacità di rimanere estranei a manovre di potere quali si preparano spudoratamente.
Il congresso comunista di questa settimana, al quale prenderò parte con estremo piacere, sarà un’occasione per me per rilanciare la proposta radicale; sarò presente e ascolterò con attenzione le risposte che dovessero giungere sul punto. La loro collaborazione sarà indispensabile, altrimenti non ce la facciamo.
Sabato, intanto, l’occasione per il sabotaggio era ghiotta. Si sa, ciò che è pubblico, nella nostra Italia e tanto più a Francavilla, deve rimanere clandestino, segreto, silenziato.
Esattamente quanto ciò che rimane nel chiuso degli scantinati va fatto rimbombare, va sputtanato sul giornale con la speranza di seminare zizzanie.
In questa ottica, non mi impressiona certamente il boicottaggio organizzato militarmente ai nostri danni o meglio ai danni di un dibattito pubblico realizzato per il bene di una Francavilla altra, anche perché sapevo bene di fronte a quale rischio, un’iniziativa del genere, ci avrebbe messi.
Il PD, insieme alle sigle altrettanto democratiche, era pressoché tutto assente, dal coordinatore (che aveva preannunciato che ci avrebbe inviato qualcuno della segreteria, un Bettini di turno), ai “giovani” (quelli che dovrebbero rappresentare la novità e che sappiamo bene quanto preoccupati siano di non commettere imprudenze nella strada della carriera veltroniana, in cui meno contenuti e meno fastidio porti con te, più avanzi in graduatoria come candidato).
Non siamo per nulla intimoriti, dunque, dalla scelta di quelli con cui stiamo cercando, in maniera consapevolmente suicida, di collaborare per contrapporci ai capaci davvero, ma davvero di tutto, anche delle peggiori nefandezze. Sia chiaro, ci proviamo ma non ad ogni condizione.
Denunciare l’antiradicalismo militante (quando non la maleducazione nel rifiutarsi di accettare un invito) pare oggi tempo perso, ma solo perché è ormai una costante talmente antropologica da risultare ovvia anche per chi la pratica e ci accusa sfrontatamente di vittimismo ingiustificato.
Oggi chiediamo che al regime si oppongano i principi di democrazia, legalità e trasparenza, perché il fine non può mai giustificare i mezzi, ma sono questi ultimi, che il PD e gli altri stanno scegliendo, a prefigurare gli scenari di mantenimento dello status quo.
Nessuno ci dice perché si siano creati i due blocchi nel centrosinistra, sospettiamo, pensiamo sulla base di qualche nome non gradito proprio a coloro che, generosamente (beati loro!), quando parlai di primarie risposero che non erano appassionati ad una discussione sul candidato sindaco, ma solo disponibili a parlare di fatti, di problemi.
Dove sono, fatti e contenuti? E quanta distanza c’è tra questi e il centrosinistra?
Se non c’è spazio per l’accordo minimo su queste basi di democrazia, non ci potrà essere neppure spazio per un’altra Francavilla.

martedì 1 luglio 2008

Discutiamo in pubblico di ciò che i partiti decidono in segreto.


Sabato 5 luglio dalle ore 18 presso la sede Arci ragazzi in p.zza Dante, la cellula Coscioni di Francavilla e l’Associazione radicale “Diritto e Libertà” daranno vita ad un dibattito pubblico, in previsione delle prossime elezioni amministrative, dal titolo:

"Alternanza a Francavilla: ripartire dalla democrazia".




Tutti i partiti e i cittadini di ogni colore politico sono invitati a partecipare attivamente.




Abbiamo denunciato il rischio fortissimo che la nostra città corre di assistere impassibile ad una campagna elettorale devastante, nella quale si dovrà solo decidere, in perfetta (ripeto, perfetta) continuità col passato, il detentore del potere interno al centrodestra, con gli sfidanti per la prima volta, pare ufficialmente (non più solo clandestinamente), contrapposti. Lo sfascio delle amministrazioni uscenti obbligava e obbliga i “vari” centrodestra esistenti a trovare tra di loro un capro espiatorio su cui fondare le proprie fortune e il proprio senso di presunta novità. Per questa ragione, consci della chiarissima situazione di emergenza e del fatto che non c’è possibilità di rinascita con un sistema speculare al regime che ha umiliato la nostra città in questi anni, riteniamo estremamente urgente chiamare a raccolta coloro i quali vogliano provare a proporre una visione alternativa di Francavilla. Lo facciamo in continuità con quanto sostenuto tre anni fa, con lo sforzo democratico di allora, tentando di fornire le basi per un progetto partecipativo come unica strada da percorrere per realizzare un’alternanza in grado di profilare un’alternativa, piuttosto che attendere che dall’alto giunga la parola che metta un po’ di silenzio. Ripartendo dalle primarie, che speriamo di non essere i soli a sostenere e a chiedere, convinti che la democrazia non sia uno strumento da usare a proprio piacimento ma una scelta che richiede necessariamente coerenza per essere minimamente credibile, diamo appuntamento a tutte le forze politiche a intervenire sabato pomeriggio dalle ore 18 presso la sede dell’Arci ragazzi. Sarà un’occasione per noi radicali per elencare le nostre (pubbliche e non filtrate) proposte da sottoporre direttamente al vaglio dei cittadini. Indicheremo, assieme alle primarie, altri pochissimi punti imprescindibili per dare vita ad una nuova coalizione realmente democratica, che dovrà essere fondata sulla condivisione di elementi di contrasto al regime partitocratrico che ha attanagliato Francavilla. Poiché per noi i mezzi prefigurano il fine, la scelta democratica deve stare alla base di ogni autentica rinascita. Chiediamo, anche a quanti non condivideranno la nostra iniziativa, di essere presenti per esporre le proprie perplessità.

giovedì 26 giugno 2008

Fascismo e antifascismo.




Novembre 1980. Pezzo di storia, quando nessuno osava confrontarsi con il fascista Almirante. Per non dimenticare chi era Almirante e chi erano gli antifascisti.




ALMIRANTE - Confermo di avere indirizzato l'invito all'onorevole Pannella, e lo ringrazio per avere accettato.
(...) Un primo rapido giudizio sulla opposizione nel regime: quando dico, caro Pannella, che la tua è opposizione nel regime, voglio dire che è noiosa, perché ripete tutti i temi della prima Repubblica nata dalla Resistenza, tutti scontati e tutti falliti, o pretestuosi o di comodo; con l'antifascismo sul frontone, quel tale tipo di antifascismo che molto spesso tu critichi, ma che nella sostanza, o nella forma, soprattutto, mostri di condividere, vuoto di contenuti sociali, vuoto di autentici programmi, una spinta generica verso sinistra. Ecco la opposizione radicale, come mi sembra essere.



PANNELLA (...) Io mi rendo perfettamente conto anche del carattere drammatico del nostro contraddittorio, perché in democrazia il contraddittorio è un alto luogo di democrazia e, devo dire, un dato doveroso. Io so benissimo delle speculazioni che da domani cominceranno, e sono qui per questo, per offrire il destro alle speculazioni di alcuni traditori dell'antifascismo, e sono qui per fedeltà al vero antifascismo, per fedeltà a me stesso. Ernesto Rossi, Terracini, i fratelli Rosselli, Gobetti: la Resistenza contro il fascismo e durante il fascismo, resistenza di uomini intransigenti, di uomini che, in alcuni casi, sono stati assassinati e uccisi da chi non rispettava la diversità. E' la Resistenza in nome di una società antifascista, nella quale innanzitutto il fascismo deve avere risconosciuti i pieni diritti. E sono qui per dissacrare, da antifascista, questo tabù fascista, che fa di un diverso un perverso, anche se è un deputato della Repubblica, anche se è nel nostro Parlamento. Quando dei cittadini italiani nel loro libero, anche se - per me - errato convincimento, ne fanno un parlamentare, c'è il dovere a questo punto, se non si crede alle armi, se non si crede alla demonizzazione, di usare l'arma democratica della parola per cercare di far scaturire nella vita di ogni giorno un dato di verità.



ALMIRANTE Quello che ci divide è proprio questa nostra impostazione antiregime, perché noi vogliamo andare incontro alle esigenze reali degli italiani, che sono esigenze di sicurezza interna, esigenze di sicurezza sociale, esigenze di sicurezza internazionale. L'Italia è un paese che ha paura. Secondo me, occorrono norme drastiche, altro che decretini, che voi avete bocciato e che noi abbiamo bocciato, per opposti motivi: voi ritenendoli troppo repressivi e noi non ritenendoli affatto né preventivi né repressivi.
No, occorre che le leggi vigenti, fasciste - va bè, le avete lasciate in piedi le leggi fasciste, il Testo unico di pubblica sicurezza - vengano applicate immediatamente, duramente: pena di morte, centomila volte pena di morte. Sì, ho il coraggio di dirlo, non come fascista né come ex fascista, ma come capo del MSI-DN, come deputato italiano e anche europeo. Nell'altra manche parlerò degli altri problemi, quelli sociali, quelli morali e di costume, che mi interessano molto.



PANNELLA - (...) i pretesi antifascisti, che rinnegano ogni giorno i grandi motivi e le grandi speranze di una società libera e quindi antifascista. E tu sai che per questo non ho bisogno certo di essere tranquillizzato da te, né da nessuno; rispondo alla mia coscienza, come tutti i miei compagni radicali. Ogni volta che si è assassinato un ragazzo, tra virgolette "fascista", ogni volta, prima del '68 e sempre, tu sai quale è stato l'atteggiamento dei radicali. Sai quante volte ci siamo levati contro le discriminazioni nei vostri confronti...



ALMIRANTE Allora, se permetti, torniamo ai problemi reali, a quello che il paese reale vuole sapere da noi, credo, questa sera. Ho parlato della esigenza di sicurezza interna, parlo ora dell'esigenza di sicurezza sociale: il pane per gli italiani. Tu ti batti nobilmente, umanitariamente, contro la fame nel mondo. Io ti prego di guardare all'Italia. Ci sono quartieri di Napoli, che io ho visitato, che visito direi quotidianamente; ci sono quartieri della città vecchia di Bari, ci sono quartieri di Reggio Calabria, ci sono quartieri di Messina, c'è il Belice... L'Africa è in casa nostra!
(…)Infine ci sono le facilitazioni di costume, o di malcostume. Io detesto la demagogia in campo sociale, quella portata avanti dai socialisti, soprattutto, più ancora che dai comunisti; ma mi fa paura la demagogia, che consiste nel confondere libertà con libertarismo, che consiste nel favorire i peggiori istinti dell'uomo, di ogni uomo...
PANNELLA Perché non parli di droga e di omosessualità?
ALMIRANTE Ecco, alludo a questo, soprattutto a questo, soprattutto alla droga.
PANNELLA - E l'omosessualità dove la metti? Perché è un'altra chiave maschilista...
ALMIRANTE- Mi preoccupa, se consenti, anch'essa. Per la verità mi fa un po' schifo, se debbo esprimere il mio pensiero, non come leader del MSI-DN. Questo è uno stato d'animo del tutto personale, che nulla ha a che vedere con la politica. Questo libertarismo...
PANNELLA - Poi finiscono nei campi di concentramento!
ALMIRANTE - ...che porta avanti i più bassi istinti dell'uomo, che debilita la gioventù, che rende invertebrata tanta parte della gioventù, porta poi alla violenza, perché si tratta di violenza: questo incitamento al libertarismo è la peggior violenza, come la proclamazione dell'ateismo. E' violenza. E' difficile che chi si proclama ateo possa anche proclamarsi umanitariamente accanto a chi soffre e a chi muore.

mercoledì 25 giugno 2008

Dati sulla 194 nel territorio di Brindisi.


La cellula Coscioni di Francavilla Fontana continua la sua azione informativa su tutte le opportune e necessarie operazioni atte alla tutela della donna e alla contestuale sconfitta del flagello dell'aborto. Dopo aver diffuso materiale informativo e dopo aver sottoposto un test conoscitivo sui metodi contraccettivi ai ragazzi delle scuole superiori, oltre ad essere impegnata nella raccolta firme sulla petizione con la quale si chiede l'abolizione della ricetta medica per la pillola del giorno dopo (circa 200 le firme raccolte fino ad ora), la cellula sta indagando sulla corretta ed effettiva applicazione della legge 194 nel territorio brindisino, in particolare presso gli ospedali di Francavilla Fontana e Brindisi.

Questi i dati ricavati:

FRANCAVILLA FONTANA 8 obiettori su 9 ginecologi (89%)

BRINDISI 7 obiettori su 14 ginecologi (50%)

Negli ultimi anni sono state effettuate circa 300 interruzioni di gravidanza presso la struttura di Brindisi, con un numero pressoché costante di interventi.
PIù CONTRACCEZIONE, MENO ABORTI.

lunedì 23 giugno 2008

Proposta di alternativa radicale per Francavilla. Per chi vuole la fine di un regime.


Al termine della riunione congiunta tra la Cellula Coscioni di Francavilla e l’associazione radicale "Diritto e Libertà", svoltasi domenica scorsa, si è pervenuti alla conclusione che occorre rilanciare un’ampia, condivisa, pubblica, libera e liberale apertura delle forze antiregime in preparazione alle prossime elezioni.
Urge immediatamente chiamare a raccolta tutti coloro i quali vogliano superiore il duopolio interno alla destra che, in evidente continuità col passato, preannuncia la prossima degradante tornata elettorale; duopolio che questa volta, pare, sarà ufficialmente (dunque, non più solo “ufficiosamente”) diviso.
Per tale ragione, per creare da subito uno schieramento che sappia opporre all’antidemocrazia personalistica un esempio non di partitocrazia camuffata ma di nuova formula politico-programmatica, proponiamo di ripartire da un convegno laicamente aperto a tutte le culture politiche per dare forza agli strumenti con cui preparare le future amministrative.
E’ peraltro fondamentale, per radicali e coscioniani, che le nostre proposte abbiano cittadinanza nel dibattito politico francavillese: dalle primarie alle altre scelte programmatiche (tre-quattro, non di più) da elaborare immediatamente per un progetto comune che stenta a giungere, forse in attesa di essere preceduto da comandi provinciali o regionali o comunque partitocratrici incapaci di rappresentare la minima soluzione alternativa.
A tale finalità si lancia l’incontro per il pomeriggio di sabato 5 luglio al quale sono invitate a partecipare tutte le forze politiche (nessuna esclusa) che condividano (oppure no!) la nostra impostazione e il nostro progetto.

venerdì 20 giugno 2008

Riunione congiunta "Diritto e Libertà" e Cellula Coscioni.





Domenica 22 giugno è fissata una riunione congiunta tra l’associazione radicale “Diritto e Libertà” e la cellula Coscioni di Francavilla Fontana (appuntamento in via Appia a Brindisi alle ore 18, all'altezza del distributore di benzina).
La riunione viene indetta per discutere delle prossime iniziative comuni e in particolare per individuare le strategie da seguire in vista delle elezioni amministrative 2009 a Francavilla Fontana.
Tra i punti all’o.d.g. anche la campagna pro-Tibet, lo stato dell’indagine sull’applicazione della 194 in provincia di Brindisi e della raccolta firme a favore della abolizione per la ricetta sulla pillola del giorno dopo.
La partecipazione è aperta al pubblico.

mercoledì 18 giugno 2008

Quale alternativa al regime del "Santo protettore"?



Il rischio è concreto, direi sempre più una certezza: l’eventualità che le prossime elezioni si trasformino in una sfida completamente interna al regime è assolutamente realistica. C’è un‘alta probabilità che le future amministrative diventino, più di sempre, una lotta di potere nella quale qualunque barlume di contenuto venga spazzato via da un braccio di ferro che potrebbe umiliare oltremodo il centrosinistra.
Insomma, una competizione all’ultimo sangue che si teme possa portare a dover scegliere nella stessa persona, e all'interno della stessa coalizione, il Sindaco e il capo della destra, sulla base di una contrapposizione esclusivamente fideistica. Una specie di scelta del Santo protettore in Terra. A questo si è ridotta la politica.
C’è una via d’uscita a tutto questo? La via d’uscita è l’antiregime, ma l’antiregime non è nel rovesciamento nominalistico, non sta nel recitare la solita facilona litania sul governo dei signorotti, nel semplice parlare di democrazia, legalità e diritti, ma nell’esserlo, essere e rappresentare, nei fatti e nelle scelte, democrazia, legalità, diritti. E’ la via democratica, la via del confronto, non degli appelli destinati a cadere scientificamente nel vuoto dell’inconcludenza, della lontananza dai problemi reali della gente e del confronto sul vissuto, piuttosto che su qual è la tua squadra o la mia “religione”. Qualcuno ha risposto all'idea delle primarie affermando la propria contrarietà o (dall’alto di una indifferenza che quanto più è finta tanto più ha bisogno di essere ostentata) che parlare di nomi è una forzatura, che non è il momento, che è un gioco che non entusiasma nessuno perché vengono prima le idee, i progetti, perché poi un nome vale l’altro (ma solo se il nome è il proprio). Ad ogni modo, la falsificazione della realtà, il livello di mistificazione arriva fino a questo punto, in cui chi propone le primarie (cioè un metodo) parrebbe iscriversi al club di quelli che vogliono un nome a tutti i costi? Come se la scelta partitocratrica, dei delegati, quella che viene (fintamente) fuori alla fine di estenuanti e vacue riunioni fiume (ma che in realtà è già clandestinamente approvata da tempo) fosse una scelta rispettabile più di quella curtiana o vitaliana. Non lo è. Mi auguro sinceramente che le innumerevoli riunioni cui il nuovo centrosinistra darà vita non saranno un modo per togliere cittadinanza al minimo entusiasmo tra le forze che, per ora, si limitano a proporsi come alternative al regime, ma che non è detto che lo siano. Allora, aprite per davvero quelle porte.