venerdì 30 ottobre 2009

Carceri, Brindisi, sovraffollamento, Stato di diritto, pena di morte.

Premessa: Da una caserma dei carabinieri al Tribunale, da Regina Coeli al reparto detentivo dell'Osepdale Sandro Pertini. Avverto che le immagini che seguono sono decisamente forti.

http://www.cnrmedia.com/notizia/newsid/6267/il-caso-di-stefano-cucchi-morto-per-una-caduta-in-carcere-ecco-le-foto-mostrate-dalla-famiglia.aspx

Ho letto con estremo interesse l’articolo di Renato Rubino apparso sul Brindisino e relativo all’emergenza carcere.
Ho letto con interesse perché appartengo a quel gruppo di persone (politici e non) che negli infuocati giorni di ferragosto sono andate a fare visita ai detenuti.
La realtà brindisina (dove mi sono personalmente recato assieme al sen. Caforio), ben descritta da Rubino, è coerente con tutti i casi nazionali. Il carcere in barba all’art. 27 della Costituzione (per il quale la pena ha funzione rieducativa) diventa luogo di illegalità, nel quale vige, di fatto, la pena di morte, se è vero come è vero che nel solo 2009 abbiamo avuto oltre 50 suicidi (dato in continua crescita di pari passo col sovraffollamento del carcere).
Carcere “fuori dalla Costituzione”, come ha detto lo stesso Ministro Alfano. Ma attenzione: io ci vedo quasi un compiacimento della politica, una convinzione nascosta che la sofferenza del detenuto sia un bene per la società, perché questa condizione fa sentire i cittadini che vivono all’esterno, più sicuri. Questo è il prodotto delle campagne ideologiche anti-indulto, delle campagne sulla paura che richiede interventi spietati e non curanti delle regole e della legge, se necessario.
E’ vero, il 68% dei detenuti usciti commette nuovi reati in poco tempo; ma quanti sanno che questa percentuale si riduce al 19% per chi beneficia di provvedimenti di clemenza o di misure alternative? Praticamente nessuno. Anche perché, che interesse hanno a dirlo quelli che fondano i loro successi elettorali sulla paura dei cittadini? Per non parlare della penosa condizione degli agenti: solo per prendere il caso di Brindisi, 154 invece dei 194 assegnati. Di fronte a questa situazione è tutto il pianete carcere a esplodere.
Insomma, meglio allora parlare di provvedimenti più falsamente tranquillizzanti, demagogici e irrealizzabili, come la costruzione di nuove carceri (con quali soldi e in quanto tempo?!), anche se di detenuti ne entrano quasi mille ogni mese. Forse, una riflessione andrebbe fatta allora sul sistema giustizia, sulla opportunità di depenalizzare molti reati e appunto sulle misure alternative.
Poi, certo, mancano spazi di socializzazione, possibilità di lavoro e, perché no, di intimità con il proprio partner: anche in questo, il nostro Paese è arretrato perché non concede ai detenuti neanche lo spazio per normali e fisiologici rapporti sessuali. Scandalo!
Insomma: se tutto questo ci è noto, dovremmo chiederci perché, grazie a chi o a cosa.
Attenzione allora a non liquidare un evento come quello di quest’estate (la più importante e grande visita ispettiva mai realizzata in Europa) come una passerella. Intanto perché se si parla di sovraffollamento di carceri e contemporaneamente di sottodimensionamento di agenti, questo è già un merito che va riconosciuto agli organizzatori della visita ispettiva.
Prima del ’76 (e cioè prima dell’entrata in Parlamento di Pannella e compagni) in quei luoghi di disperazione non si poteva accedere: il carcere era zona off limit anche ai parlamentari. Basta solo questo dato a dare l’idea e a lasciare spazio all’immaginazione su quanto interesse la partitocrazia prestasse all’argomento.
E’ per questo che, tra le altre iniziative, i radicali pugliesi hanno chiesto alla Giunta Vendola la nomina del Garante dei detenuti regionale, il lavoro del quale, accompagnato da uno svuotamento delle carceri non più prorogabile ed eludibile, potrebbe essere utilissimo a porre sotto i riflettori in maniera costante una realtà ignorata, senza dover aspettare le emergenze.

mercoledì 28 ottobre 2009

Ronde a Francavilla? Non scherziamo...


Ho letto, con una certa inquietudine, della proposta di un consigliere comunale di maggioranza volta a chiedere l’istituzione delle ronde nella nostra città. Direi che ci manca solo quello. Tira infatti una brutta aria e pare si stia tentando di soffiare sul fuoco per creare ad arte un clima di tensione.
Si dice che in due settimane sarebbero state raccolte a sostegno di questa iniziativa oltre 1.800 firme. In attesa di vederle effettivamente, ritengo che non si possa minimamente consentire di far (anche solo) circolare un’idea così folle.
La creazione delle cosiddette ronde non è altro che un’azione propagandistica che rischia di portare solo caos nella città.
Peraltro, inquieta particolarmente che le suddette ronde possano essere ricollegabili a fazioni politiche (visto che l’autore dell’iniziativa è appunto un consigliere comunale e lo stesso ha dichiarato di volersi "arruolare"), con tutte le conseguenze intuitivamente nefaste: in alcuni Comuni del nord l’unico strabiliante risultato è stato l’aver creato scontri tra componenti delle ronde e militanti di sinistra. Sono stati gli stessi sindacati dei carabinieri a sostenere che, con l’istituzione delle ronde, si rischia un doppio lavoro, contro i delinquenti e contro i fanatici della sicurezza.
L’augurio è pertanto che l’amministrazione Della Corte, dopo una serie di provvedimenti proibizionisti adottati in estate (sui quali mi espressi all’epoca negativamente), non voglia ulteriormente caratterizzarsi accogliendo questa proposta che potrebbe servire solo a diffondere paura.
Invece di adottare provvedimenti pericolosi, se si vuole aiutare la cittadinanza a sentirsi più sicura, si cerchi di portare la “vita” nelle zone normalmente trascurate.
Mi auguro che il Sindaco si esprima in maniera netta sull’argomento e che dal canto suo l’opposizione non rimanga a guardare.

venerdì 23 ottobre 2009

Incontro con i giovani democratici.

Lunedì prossimo Sergio Tatarano, in qualità di presidente della Cellula Coscioni, incontra i giovani democratici di Francavilla per concordare alcune iniziative in comune sul tema della laicità. Si parlerà, tra le altre cose, della proposta di mozione sull'informazione sessuale da presentare in Provincia di Brindisi e delle eventuali strategie per arrivare all'approvazione della stessa.