giovedì 21 giugno 2007

L'ASSOCIAZIONE COSCIONI SCRIVE ALL'ASSESSORE TEDESCO.


Gentile Assessore Tedesco,

Le scriviamo perché pensiamo che dalle Regioni possa venire un contributo importante al dibattito sulle decisioni di fine vita che si è sviluppato nel nostro Paese a partire dalla vicenda di Piergiorgio Welby.
Piergiorgio Welby era co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e nella sua lettera al presidente della Repubblica del 22 settembre 2006 scriveva: “in Italia, l’eutanasia è reato, ma ciò non vuol dire che non “esista”: vi sono richieste di eutanasia che non vengono accolte per il timore dei medici di essere sottoposti a giudizio penale e viceversa, possono venir praticati atti eutanasici senza il consenso informato di pazienti coscienti”.
Il presidente Giorgio Napolitano scriveva nella sua risposta: “penso che tra le mie responsabilità vi sia quella di ascoltare con la più grande attenzione quanti esprimano sentimenti e pongano problemi che non trovano risposta in decisioni del governo, del Parlamento, delle altre autorità cui esse competono”; e invitava le istituzioni “a un confronto sensibile e approfondito, qualunque possa essere in definitiva la conclusione approvata dai più”.
Grazie a Piergiorgio Welby si è cominciato a parlare in Italia di eutanasia, di accanimento terapeutico, della sospensione delle cure, espressioni su cui certamente occorre fare chiarezza, ma ciò è possibile solo se esiste la volontà di aprire un dibattito pubblico approfondito che ha come presupposto la conoscenza di quello che accade in situazioni drammatiche nelle corsie dei nostri ospedali e fra le mura domestiche.
Se non vogliamo che questo dibattito sia inquinato da pregiudizi o posizioni ideologiche occorre prendere coscienza della reale consistenza del fenomeno dell’eutanasia clandestina nel nostro Paese attraverso una indagine conoscitiva anonima, condotta su scala nazionale.
Questa necessità è resa evidente anche dal fatto che l’Associazione Luca Coscioni in poche settimane è stata capace di raccogliere più di ventimila firme, comprese quelle di moltissimi medici, su una petizione che chiedeva al Parlamento italiano di realizzare una indagine sul fenomeno dell’eutanasia clandestina.
Il Parlamento italiano al momento ha preferito ignorare la richiesta, ma restiamo convinti della necessità di tale indagine e dell’opportunità che sia promossa da istituzioni autorevoli, al fine di offrire un contributo di chiarezza al dibattito sulle decisioni di fine vita, permettendo ai cittadini, qualunque sia la loro posizione, di attingere a dati scientifici attendibili, aggiornati e rilevati su scala nazionale.
D’altra parte alcuni studi scientifici hanno rilevato con una certa preoccupazione che nella clandestinità del fenomeno le decisioni di fine vita vengono prese troppo spesso dal medico e dai familiari più che dal malato, ma anche che i medici sono costretti in situazioni drammatiche a operare in completa solitudine, tra il timore di essere sottoposti a giudizio penale e la consapevolezza, maturata in scienza e coscienza, che è giunto il momento di aiutare la persona perché la sua malattia è irreversibile e senza speranza e le condizioni di sofferenza fisica e psichica non sono più accettabili.
Per questi motivi Le chiediamo di promuovere nella Regione Puglia una indagine conoscitiva anonima sul fenomeno dell’eutanasia clandestina. Tra l’altro, Lei è dinanzi ad una grande occasione e responsabilità: rendere la Sua regione la prima del Mezzogiorno d’Italia a intraprendere tale iniziativa e ad accogliere questa richiesta ( non ideologica ma scientifica, laica) per informare ed informarsi, senza preconcetti, sul dramma del sequestro del corpo dei malati terminali. L’indagine potrà essere preceduta, se riterrà, da un incontro che una delegazione della nostra associazione, guidata da Mina Welby, avrebbe l’onore di effettuare con Lei presso la sede della Regione.
Nel frattempo, noi, come Associazione Luca Coscioni, ci adopereremo perché analoghe indagini conoscitive siano realizzate nel maggior numero possibile di regioni (come già sta avvenendo in Emilia Romagna, Piemonte e Umbria), in modo che i risultati, presi nel loro complesso, abbiano una valenza nazionale. A tal fine sarebbe importante che il lavoro scientifico e la rilevazione dei dati statistici fosse coordinato da un’unica struttura in modo da ottenere dati omogenei e confrontabili: fra gli istituti di ricerca a cui si potrebbe affidare il compito, segnaliamo alla Sua attenzione il Centro Interdipartimentale di Biostatistica e Bioinformatica dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Il Centro ha le competenze adeguate per svolgere una simile indagine, che rientra tra le attività previste dal suo Statuto.
Restiamo in attesa di una Sua gentile risposta.
Molti cordiali saluti,

Wilhelmine Schett Welby

Marco Cappato, MEP e segretario dell’Associazione Luca Coscioni

Giulia Simi, vice segretario dell’Associazione Luca Coscioni

Sergio Tatarano, Associazione Coscioni Francavilla Fontana (BR)

Andrea Trisciuoglio, Membro Consiglio Generale Associazione Coscioni (Foggia)

Aldo Bigini Majani, Segretario Associazione Bruno Leoni Club (Bari)

Francesco Mauro, Segretario Associazione Diritto e Libertà (Lecce)

Salvatore Antonaci, Membro Comitato Nazionale Radicali Italiani

martedì 19 giugno 2007

Devozione personale? No. Solo pubblica ostentazione di potere.


Non sono mai intervenuto nella discussione che ha animato il dibattito sui giornali in queste settimane, in quanto l’ho sempre ritenuta una questione che riguardava e riguarda il mondo della Chiesa, i fedeli e coloro che credono. Tuttavia, la guerra così decisa che Mons. Bentivoglio ha instaurato nei confronti della pratica dei cortei funebri e soprattutto le motivazioni addotte alla base di tale decisione, mi portano a riflettere su un punto, che invece mi sta a cuore e sul quale dovrebbe convenire la massima autorità ecclesiale di Francavilla Fontana.
Ho tante volte, anche pesantemente ed isolatamente, denunciato la squallida usanza di posizionarsi dietro le processioni religiose da parte dei rappresentanti delle istituzioni francavillesi (presunte laiche), ma non ho mai ricevuto alcuna considerazione, né dalle autorità ecclesiastiche, né dai politici, che motivasse la necessità per questi ultimi di rappresentarci in un rito a carattere religioso.
Da qui mi sorge naturale una richiesta da rivolgere a tutti e che già, per la verità, avevo effettuato più volte in passato, ma che mi pare opportuno richiamare alla luce di questa nuova discussione: il silenzio dei politici è stato fino ad ora assordante e non ho speranza in una loro manifestazione di interesse e attenzione. A questo punto quindi non rimane che ribaltare la prospettiva e chiedersi: perché le varie parrocchie non si astengono dall’invitare assessori e parlamentari a prendere parte ai riti religiosi in veste ufficiale? Perché non lasciano che i politici lo facciano, se lo ritengono, da semplici cittadini e nel completo anonimato? Mi auguro che, assieme ad un’autorevole risposta, possa giungere un segnale, una manifestazione di volontà inequivocabile dalla quale risulti chiara la distinzione tra le istituzioni politiche e la Chiesa: ciò in quanto si tratta di due entità che non hanno alcun bisogno l’una dell’altra ma che guadagnerebbero a vivere nel reciproco riconoscimento e rispetto dei ruoli.

venerdì 8 giugno 2007

Eutanasia: se ne parla oggi a Locorotondo e domani a Melfi.


Oggi 8 giugno a Locorotondo (Bari) e domani 9 a Melfi (Potenza) (per ascoltare quest'ultimo incontro vai su http://www.radioradicale.it/scheda/227868/eutanasia-e-testamento-biologico) sono in programma due importanti convegni su eutanasia e testamento biologico.

Il primo, organizzato dall'Amministrazione comunale di Locorotondo per le ore 19.00 presso il Centro Culturale Rodio in via Giannone , vedrà la partecipazione del prof. Francesco Bellino (ordinario di Filosofia Morale della Comunicazione e Bioetica Università degli Studi di Bari), Don Franco Lanzolla (Teologo e Parroco della Cattedrale di Bari), il dott. Sergio Tatarano ( Associazione "Luca Coscioni"); l'incontro sarà introdotto dal prof. Mario Gianfrate, Assessore alla Cultura del Comune di Locorotondo e moderato dal prof. Vincenzo Cervellera.

All'appuntamento di domani 9 giugno, invece, organizzato dall'associazione "Compagnia de la Terra Nova " di Melfi, prenderanno parte il prof. Francesco Bellino (Ordinario di Filosofia morale e Bioetica presso l’Università di Bari) il prof. Filippo Maria Boscia, don Luigi Renna e il dott. Sergio Tatarano (ass. Luca Coscioni – Ass. Diritto e Libertà). Moderatore sarà Mario Trufelli (giornalista).


Una volta di più, dopo che in Parlamento si preannuncia la volontà di sabotare il testo di Ignazio Marino sul testamento biologico( non ci sarà, dice la relatrice Ds Bassoli, un testo di partenza), urge una discussione su questi temi, perché non vengano sacrificati sull'altare del Pd e delle convenienze politiche che i Nuvoli, oltre ai Welby e ai Luca Coscioni, non possono più sopportare.