martedì 31 marzo 2009

Video del II congresso della cellula Coscioni.

http://www.radicalilecce.it/?q=content/27-marzo-2009-ii%C2%B0-congresso-della-cellula-coscioni-di-francavilla-fontana-br-il-video

Si è svolto venerdì 27 marzo 2009, a Francavilla Fontana (BR), presso Teatro Imperiali, il II° Congresso della Cellula Coscioni di Francavilla. Ospite graditissima è stata Mina Welby.

Sono intervenuti nell'ordine

Sergio Tatarano (Presidente),
Mariangela Gallù (tesoriera uscente)
Mina Welby
Amalia Ayroldi (moglie di Mario Di Ceglie e neo Presidente onorario)
Francesco Mellone (marito di Delia D'Ettorre, affetta da SLA da 16 anni)
dott. Luigi Cozzolino (geriatra)
sig.ra Brescia (infermiera)
Pfenkuche Winfrid (pastore valdese)
dott. Cosimo Candita (biologo)
Serena Corrao (dirigente Consulta Nazionale di Bioetica)
avv. Carlo Tatarano (consigliere comunale PD, iscritto Coscioni)
avv. Marcello Cafueri (segretario cittadino del PD e neoiscritto alla cellula)
Giacomo Grippa(UAAR)
avv. Domenico Attanasi (presidente AIGA Brindisi)
Maria Rosaria Passaro (AISLA)
avv. Giulio Marcehtti (dirigente nazionale AIFO)
avv. Fabio Zecchino (iscritto Coscioni)
avv. Giuseppe Napoli (presidente Associazione radicale nonviolenta Diritto e Libertà)
Salvatore Antonaci (Direzione Diritto e Libertà)
Roberto Mancuso (segretario Associazione radicale nonviolenta Diritto e Libertà)
Francesco Palermo (consigliere comunale Torchiarolo, iscritto Coscioni).

Al termine del congresso si è raggiunta quota 15 iscritti, di cui 7 all'associazione nazionale. Si è altresì proceduto alla votazione degli organi: Sergio Tatarano (Presidente), Amalia Ayroldi (Presidente onorario), Giuseppe Rodia (Tesoriere).

domenica 22 marzo 2009

Al congresso della Coscioni per l'alternativa liberale, anche a Francavilla.


Non meraviglia il continuo richiamo della sinistra francavillese ufficiale, nelle parole e nei fatti, a ideali e personaggi di una sola sinistra, quella democristiana e comunista, con la relegazione nel dimenticatoio dei rappresentanti della cultura laica, liberalsocialista, azionista, radicale: da Ernesto Rossi a Gaetano Salvemini, dal Calamandrei contrario all’art. 7 della Costituzione e difensore della scuola laica, ai fratelli Rosselli, ad Altiero Spinelli, fino al Loris Fortuna divorzista, favorevole alla legalizzazione di aborto ed eutanasia e al socialismo libertario, tutti valori e personalità evidentemente sfrattati dall’album di famiglia di questa sinistra.
I nostri sono rappresentanti italiani dell’antitotalitarismo, padri dell’europeismo, della nonviolenza e della libertà come fine, non solo come metodo, perseguitati in vita da tutti i fascismi e neppure celebrati da una sola via a Francavilla (che invece preferisce dedicare il campo sportivo di tutti al rappresentante di una religione).
Il centrosinistra francavillese rifletta se non sia il caso di insinuarsi in un dibattito sul quale proprio perché il Paese si appassiona (ma non si spacca, se è vero che all’80% i cittadini italiani sono con noi su tutte le battaglie laiche), la politica e i partiti evitano di entrare il più possibile, e il monopartitismo italiano diventa sempre meno imperfetto. Lì dove non c’è lotta su fette di potere, la politica rimane a guardare e anzi preferisce scoraggiare ogni discussione.
Quale differenza c’è allora tra sinistra e destra su queste tematiche? Nessuna, anche perché non si spiegherebbe il mutismo degli esponenti politici, locali e non, su questi punti.
Non una sola manifestazione, non un appello, non un articolo in difesa e a sostegno di ciò che proponiamo noi: la responsabilizzazione come alternativa alla via italiana e clericale rispetto ai drammi sociali degli individui.
Si continuano a ritenere le nostre battaglie secondarie quando non dannose, piccolo-borghesi come fu il divorzio (quello che ha creato un milione e mezzo di nuove famiglie), si scaccia la discussione su quelle tematiche negli angoli bui della clandestinità così come ci si ignora non perché pochi e ininfluenti, ma perché pericolosi e vicini alla ragionevolezza della gente, delle "nonne" e dei credenti in altro che nella “roba”, come la chiamava Ernesto Rossi.
Chi si candiderà a sindaco cominci a mostrare la propria disponibilità all’ascolto partecipando al II congresso della Cellula Coscioni, perché è anche dalla capacità degli enti locali di ascoltare i cittadini che partono le riforme necessarie al nostro Paese.

mercoledì 18 marzo 2009

Dal corpo di Delia...




Durante la messa in onda, nel mese di febbraio, del TG regionale della Puglia, abbiamo scoperto un nuovo caso di una donna di Taranto affetta da SLA che, dopo aver scritto tre toccanti libri in cui racconta la sua storia, ha lanciato un appello inviando una lettera fortunatamente ascoltata dagli organi di stampa ma rimasta priva di risposta da parte dei massimi organi politici. Ci siamo messi immediatamente in contatto con lei e con la sua famiglia, la quale ha peraltro preannunciato la presenza e la partecipazione (nelle forme che saranno possibili per le immaginabili difficoltà pratiche) al II congresso della Cellula Coscioni di Francavilla Fontana in programma il 27 marzo. Ritengo sia giusto non aggiungere altre parole alla forza che da questa lettera si sprigiona.




Mi chiamo Delia D'Ettorre, sono nata a Taranto il 16 Ottobre dell'anno 1955. Sono un'insegnante in pensione perché affetta da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA)
Si è spenta la vita di Eluana e presto si spegneranno le vergognose polemiche che questo caso ha sollevato. In questi giorni molti mi hanno chiesto cosa ne pensi, ciò accade poiché purtroppo sono di parte. Sono malata di sla da 16 anni e già questo è un miracolo. Sono completamente paralizzata, la spasticità alle gambe mi permette di andare in bagno aiutata da 2 badanti, quando abbiamo la fortuna di averle, altrimenti tocca ai miei familiari. Mi alimento tramite un tubo, la peg ,situato sullo stomaco.I miei figli e mio marito a turno intervengono quattro volte al giorno sulla Peg per somministrare le medicine, l'acqua e gli alimenti.Questo è un compito che spetterebbe al personale infermieristico, la mia Asl mi manda a domicilio le infermiere un volta al giorno solo per due volte alla settimana.A noi malati di sla spetterebbe l'assistenza domiciliare gratuita 24 ore su 24. Tempo fa il Comune di Taranto per circa 1 anno ci ha fornito un'assistenza domiciliare di 20 ore...al mese, dopo di ciò il nulla.
Il Governo ha previsto un aiuto economico di 1000 euro all'anno per famiglie con disabili. Io non ho i requisiti necessari, perché il mio nucleo familiare è di tre persone ed il mio reddito supera il limite consentito. Nel mio comune è stata stilata una graduatoria per ricevere un assegno di cura di 500 euro al mese, ma io sono risultata idonea, ma non beneficiaria perché i fondi distanziati non sono sufficienti. Praticamente, per me, non è cambiato niente nonostante le promesse del nuovo governo. Faccio presente che io ho due figli a carico, ricevo una pensione di ex insegnante, più un assegno di accompagnamento. Ho bisogno di almeno due badanti che mi costano più di quanto guadagno (anche se sono costretta a tenerle straniere e non dichiarate per non gravare ulteriormente sulla mia situazione economica e questo ha causato a mio marito una condanna penale di mesi uno e 10 giorni di arresto ed euro 4.800 di ammenda). Praticamente è impossibile sopravvivere del solo stipendio di insegnante di mio marito. Ho grandi difficoltà a comunicare, perché la paralisi ha colpito i muscoli del linguaggio e questo complica i miei rapporti con le persone che mi accudiscono. La mia famiglia ha tutto il peso sulle spalle, tutti vivono in funzione della mia gestione.
NON ESCLUDO CHE IN MOMENTI DI DISPERZIONE ,IO SCELGA LA SOSPENSIONE DELL'ALIMENTAZIONE.


In altre regioni d'Italia l'assistenza domiciliare è completamente gratuita e i malati di SLA hanno facilmente un comunicatore vocale. Perché i politici si sono affrettati a emanare un decreto legge che bloccava la sospensione della sentenza che ha permesso a Eluana di porre fine al suo calvario, mentre non fanno niente per i malati di SLA che hanno la sfortuna di vivere in regioni più povere? Perché in Italia prevale l'ipocrisia e non l'intelligenza? Ho scritto più volte alle varie Istituzioni e giornali per far conoscere la mia situazione ed avere un aiuto, ma in pochissimi mi hanno risposto. Nello scusarmi per averla importunata, Le porgo i miei saluti.



Delia D’Ettorre

martedì 17 marzo 2009

Basta dire "no" a Curto per essere alternativi?

“Noi facciamo lotte politiche ed abbiamo obiettivi politici; possiamo e dobbiamo incontrare tutti coloro che fanno lotte politiche ed hanno obiettivi politici”.
Marco Pannella, a proposito della prossima scadenza elettorale.

Non c’è stato giorno, nell’arco di quest’anno, in cui i radicali di Francavilla non abbiano speso parole in favore di un cammino unitario e di un allargamento della coalizione da scrivere non con l’indicazione di un candidato dai poteri magici ma con la condivisione di pochi punti in grado di rappresentare la svolta rispetto ad una concezione padronale della politica nostrana. Si è visto poi come la partitocrazia tutta si sia chiusa a riccio e, come un sol uomo, abbia voluto sbatterci la porta in faccia per sottolineare la lontananza dal nostro modo di intendere la politica (ovviamente convincendoci una volta di più di quanto noi fossimo e siamo nel giusto).
Mentre il PD si barcamenava alle prese con paurosi problemi interni, la coalizione del candidato Filomeno (a cominciare da quest’ultimo in persona) inspiegabilmente non ha ritenuto di rispondere (mai, in nemmeno una occasione) ai nostri appelli a condividere alcuni punti elementari da intendersi come soluzione al regime trascorso, ma ha scelto di ignorarci scientificamente.
Nel frattempo, oggi si sposta il mirino sul solito tormentone. Mi chiedo, però: dichiarare il “mai con Curto” equivale, da solo, a rappresentare l’alternativa?
Scrive Mario Filomeno, in una lettera indirizzata al segretario del PD (non certo a noi radicali):”Ai cittadini occorre rappresentare le responsabilità del degrado e come si intende uscire da tale situazione garantendo con messaggi e segnali concreti che l’alternativa che si vuole offrire è possibile perché (…) non tutti si è uguali”.
Quale dimostrazione di diversità ha fino ad ora fornito l’intera dirigenza del centrosinistra se, esattamente come a destra, la distruzione della coalizione si è realizzata solo e soltanto sul nome del candidato sindaco? Già, perché sul metodo (che è necessariamente anche merito), nessuna difficoltà: tutti uniti nel “no alle primarie”, nella volontà di escludere i cittadini, evitando di correre il rischio di uno spariglia mento di carte e progetti personali messo in atto dai cittadini.
In conclusione, se è vero come è vero ciò che dice Mario con la sua domanda (“Quale dignità mostra di avere un Partito che, si limita ad esternare una mera funzione di asservimento a faide e rivalità interne al centrodestra?”), è altrettanto indiscutibile che non sarebbe maggiormente dignitoso seguire a ruota ed in silenzio chi non ha provato a porre rimedio ad un disastro politico assurdamente prodotto a tavolino, senza proporre soluzioni diverse dalla imposizione di un nome.

Nel frattempo, aspettiamo di vedere quanti e quali esponenti politici presenzieranno al congresso della cellula Coscioni, che sarà certamente occasione di crescita per un dibattito politico-culturale enormemente importante su argomenti sui quali si tenta di far calare il silenzio, sulla pelle dei malati e di chi si batte per l’autodeterminazione. Aspettiamo di vedere quale sensibilità mostreranno i futuri amministratori e consiglieri francavillesi rispetto ai drammi dei malati gravi e dei diversamente abili, che pure saranno presenti al congresso.
Accogliamo intanto con estremo piacere la notizia dell’iscrizione del segretario del pd francavillese, sperando che sia l’inizio di un cammino di “riempimento laico” di quel partito.
Spero che altri politici, anche di altre formazioni (esiste un solo laico a destra?), comprendano che senza una mobilitazione massiccia pure a livello locale, non si potrà mai approdare alle riforme laiche e liberali per arrivare dal corpo dei malati al cuore della politica.

giovedì 12 marzo 2009

Il nuovo segretario del PD dichiara di volersi iscrivere alla cellula!


L’ineccepibile risposta dell’amico e compagno Marcello Cafueri, offre finalmente uno spiraglio di luce rispetto al buio della politica locale, a chi intende la politica come pubblica interlocuzione fondata solo e soltanto sullo scambio di iniziative programmatiche e non su sconosciuti scambi di molliche di potere. Si tratta di un segnale importantissimo che, come esponente radicale e Presidente della Cellula Coscioni, non permetterò che vada disperso.
Il segretario del PD è il primo segretario di partito locale (ci auguriamo, di una lunga lista) ad accettare con coraggio la sfida esaltante dell’iscrizione alla nostra associazione.
E’ questo l’obiettivo, quello di mescolarci ai liberali sparsi a sinistra e destra, obiettivo fino ad oggi resoci impossibile da una gestione politicamente sorda e cieca dei vertici locali.
E’ bastata una lettera accorata perché si arrivasse ad ottenere, da un lato, ciò che una forza politica come la nostra chiede da mesi: ascolto e riconoscimento di dignità, con la nostra massima predisposizione alla collaborazione e accettazione delle decisioni prese a maggioranza ma nello stesso tempo senza perdere le nostre peculiarità.
Il segretario del PD è comunque già per noi, d'altro canto, un compagno di strada “coscioniano”, che non ha da chiedere alcuna tessera: la stessa orgogliosamente gli sarà consegnata non appena possibile e resterà disponibile a tutti gli esponenti politici che si riconosceranno nei principi laici e liberali e nella difesa dell’autodeterminazione dell’individuo.
Per il momento, felicitandoci della linea scelta dal segretario del PD, non possiamo che dire viva Marcello Cafueri.



Ecco di seguito la lettera indirizzataci dal segretario del PD, avv. Marcello Cafueri.


Caro Sergio,ti ringrazio per gli auguri e per le sollecitazioni, contenute nel tuo scritto, ad occuparmi insieme al mio partito delle tematiche a te care e per le quali ti batti con tenacia e coraggio. Per quanto riguarda il mio impegno personale, ti dico subito che, come del resto sottolinei anche tu, "sfondi una porta aperta" perchè sono da sempre attento alle battaglie Radicali che tanto hanno dato a questo nostro Paese in termini di emancipazione, di conquiste sociali e di lotta alle ipocrisie ed agli oscurantismi.E' evidente che con la mia elezione mi sono imposto "in primis" di ricostruire il PD a Francavilla rilanciando l'iniziativa politica e offrendo spazi di agibilità a chiunque ha condiviso e continua a condividere il progetto di un partito riformista e moderno in grado di affrontare le sfide immediate e future che si profilano innanzi a noi. E' evidente che il compito si presente arduo e complicato. Troppe lacerazioni hanno fatto perdere di vista quello che a mio avviso deve essere l'obiettivo comune di tutti noi: sconfiggere politicamente e culturalmente il centrodestra francavillese ed i suoi esponenti di spicco, UNICI responsabili dello sfacio amministrativo della nostra realtà.E' evidente che un obiettivo di questa portata è a lungo termine e il mio contributo in tal senso non potrà che essere limitato atteso che presto si celebreranno i congressi del PD che io mi auguro possano offrire spazio e protagonismo ad una classe dirigente più giovane, meno "anchilosata" dell'attuale.Sono abbastanza fiducioso.Tornando ai temi di cui tu suggerisci ed auspichi una discussione ed un'iniziativa specifica nel Partito, confermandoti la mia personale sensibilità, ti assicuro che farò tutto quanto è nelle mie possibilità perchè gli stessi temi trovino piena cittadinanza nel PD nel rispetto di ogni posizione e sensibilità.Nel frattempo io chiedo di iscrivermi alla tua cellula e mi impegno ad inserire la proposta dell'anagrafe degli eletti nel programma del mio partito.A presto. Un caro saluto.Marcello Cafueri

lunedì 9 marzo 2009

Ecco i migliori auguri al nuovo segretario del PD di Francavilla Fontana!


Caro Marcello,
inizio facendoti i migliori auguri per questa avventura che ti appresti ad intraprendere, consapevole come sono di quanto difficile sia l’eredità che sei chiamato a raccogliere in un momento di crisi nazionale e locale.
Ti scrivo come esponente radicale da un lato e dall’altro come presidente della cellula Coscioni di Francavilla Fontana (unica cellula del sud Italia, verso la quale hai spesso mostrato una notevole apertura e la condivisione di alcune battaglie, come quella a favore della pillola del giorno dopo e sul testamento biologico; per tale ragione ti chiedo preliminarmente di aderire all’associazione iscrivendoti e partecipando attivamente al prossimo congresso in programma a fine marzo).
Veniamo al PD. Ritengo che noi radicali, sostenitori da sempre di un autentico bipartitismo anglosassone, dobbiamo sentirci chiamati a collaborare al raggiungimento di un forte, moderno e vero partito democratico. La mia impressione è che finora il partito non abbia avuto una strategia che poggiasse su un dibattito aperto, magari anche all’esterno e con la base: al contrario, si è registrata solo una spartizione aritmetica degli spazi tra coloro che provenivano dai DS e dalla Margherita (con, peraltro, una preclusione a danno di coloro che in quelle due famiglie politico-culturali non rientravano), creando così un contenitore vuoto, diviso in correnti di potere, e animato da primarie di plastica, da scansare quando c’è il rischio che siano combattute.
In particolare, a Francavilla il percorso politico scelto dal PD, appeso oggi ai ricatti di tutte le altre forze del centrosinistra, è stato finora fallimentare: noi siamo stati ghettizzati in un angolo, nonostante che il nostro contributo in termini di idee sia stato notevole e nonostante che la nostra analisi sul percorso verso le amministrative sia risultata, ahinoi, perfetta.
Tuttavia, a riprova della massima disponibilità al dialogo, intendo consegnare a te la nostra iniziativa di raccolta firme a favore dell’istituzione dell’anagrafe degli eletti (argomento verso il quale in passato hai mostrato interesse dichiarando di voler sottoscrivere la petizione stessa) nella speranza che diventi vostra e che si inizi una campagna con uno sforzo congiunto: l’allestimento di tavoli da parte del PD garantirebbe alla battaglia un salto di qualità notevolissimo e a tutti noi di raggiungere un numero importante di firme da presentare alla futura amministrazione perché questa si impegni a rendere noto il funzionamento dei propri organi e di tutti gli eletti. Esso potrà essere punto qualificante del programma del PD per le prossime amministrative e provinciali, una vera riforma politica, a costo zero, in un momento in cui il qualunquismo di destra e sinistra continua ad aumentare consensi, aiutato dall’inconcludenza di quelle forze politiche che non sanno proporre un’idea alternativa.
Convinto di un tuo interessamento e di una tua risposta positiva, ti saluto cordialmente.