domenica 12 dicembre 2010

Che fine hanno fatto gli impegni dell'amministrazione francavillese sulla trasparenza e sugli strumenti di democrazia diretta?


Sig. Sindaco, non è la prima volta che mi rivolgo a Lei per chiederLe attenzione e non sarebbe la prima volta se Lei mi rispondesse.
Francavilla ha innumerevoli problemi e non ho la presunzione di stabilire una scala di priorità per la nostra città; tuttavia, ritengo che una chiave di lettura del tutto rivoluzionaria –perché anzitutto metodologica- possa e debba essere rappresentata dalla consegna nelle mani dei cittadini del massimo potere prima conoscitivo e poi operativo ed incisivo sulla realtà così come si rivela dinanzi ai nostri occhi.
Insomma, se un’amministrazione come la nostra, con i ritardi da cui è affetta, riuscisse nel miracolo di agire senza improvvisazione, ma seguendo strategicamente l’obiettivo del “conoscere per deliberare”, ci troveremmo davanti ad un lascito sufficientemente grande di cui la cittadinanza dovrebbe esserLe riconoscente.
Così, in due diverse circostanze il consiglio, stuzzicato dalla “manina radicale”, ha prima approvato (in febbraio) la mozione sull’anagrafe degli eletti e poi (nell’agosto) ha addirittura votato all’unanimità un odg estremamente ambizioso che, se realizzato, rappresenterebbe un risultato serio e completo di una coalizione effettivamente riformatrice e liberale: oltre a ribadire l’importanza dell’anagrafe, in quell’odg si esprimeva l’impegno ad approvare i regolamenti attuativi di referendum e petizioni, a pubblicizzare in maniera massiccia le sedute consiliari (con l’apertura anche al canale virtuale per la registrazione delle stesse) ed a diffondere la conoscenza dello statuto, fin dalle scuole.
Non si conosce quale fine abbiano fatto questi impegni e non si comprende come si continui a dimostrare una tale reticenza a trasformare in concreto ciò che a parole tutti sembrano volere. Mi stupisco di come anche l'opposizione non riprenda in pugno questa battaglia, che avrebbe potuto essere il vero collante, se solo non si fosse lasciata a qualcuno la possibilità di frantumare scientemente ogni speranza di lotta politica unitaria in nome di un obiettivo specifico piuttosto che di una lotta di religione (evidentemente per alcuni molto di più affascinante).
Sig. Sindaco, prima di intraprendere ulteriori azioni di lotta, faccio appello alla Sua intelligenza politica e Le esprimo un mio convincimento in base al quale se riuscirà a portare a termine riforme di questo tenore, darà la migliore risposta proprio a chi, per nascondere la propria inadeguatezza, parla ciclicamente del voto di Francavilla come voto inconsapevole e immaturo.
Solo così Lei saprà incarnare la vera radicale innovazione che invece, senza questi passi, non si potrà realizzare.




martedì 2 novembre 2010

Il sindaco di Francavilla revoca gli spazi riservati alla chiesa.




Vittoria di legalità a Francavilla Fontana. Da alcuni anni sono presenti, dinanzi a tutte le chiese della città, degli spazi riservati al personale della chiesa per la sosta delle auto. L’art. 7 c.d.s. , però, prevede la possibilità per le amministrazioni comunali di riservare spazi di sosta gratuita espressamente ed esclusivamente a veicoli di polizia stradale, vigili del fuoco, servizi di soccorso, nonché a quelli adibiti al servizio di persone con limitata o impedita capacità motoria. Tutte le altre categorie sono escluse. Pertanto, l’associazione Coscioni ha chiesto al sindaco di abolire quegli spazi che sono stati riservati alle categorie per le quali la legge non prevede alcunché, restituendoli immediatamente alla pubblica fruizione.

Il sindaco ha così dovuto revocare gli spazi di sosta riservati al clero, compiendo un atto dovuto, visto che finalmente si è accorto, dopo la nostra sollecitazione, che il c.d.s. non gli lasciava potere discrezionale in merito.

La chiesa si è difesa attaccando, sostenendo di svolgere un ruolo sociale che le darebbe diritto a certi riconoscimenti. Quei pochissimi politici che si sono esposti hanno strizzato l’occhio al clero affermando che non ci si dovrebbe perdere in battaglie anticlericali. Si sa, certe categorie sono specializzate nella difesa dell’indifendibile: nessuno ha quindi potuto far altro che arrampicarsi sugli specchi per sostenere come al solito di essere vittima di qualche irriducibile “mangiapreti”, dimenticando che prima ancora che una battaglia di laicità, si è trattato di un richiamo al rispetto della legge; ma come sempre siamo al paradosso per il quale rivendicare pari diritti per tutti, quando c’è di mezzo qualche tonaca, vale l’attribuzione della patente di intolleranti. Ci si dimentica che i privilegi di alcuni significano minori diritti per tutti gli altri, cioè per la collettività. Questa è laicità: diritti uguali per tutti.

sabato 9 ottobre 2010

Rispettiamo i diritti dei disabili, eliminiamo i privilegi di altri.

La comunicazione inviata ai diversamente abili dall’amministrazione, nella quale si richiama la sentenza 21271 del 5 ottobre 2009 (relativa all’obbligo di pagamento del parcheggio sulle strisce blu per i disabili), appare una beffa nei confronti di una parte di cittadini ormai sempre più palesemente vittima di una discriminazione intollerabile. L’amministrazione francavillese ha lasciato trascorrere quasi un anno senza adoperarsi (nonostante gli impegni assunti) per l’abbattimento delle barriere architettoniche in alcune zone della città, per lo spostamento della sede dei servizi sociali (ancora del tutto inaccessibile) e per l’intensificazione dei controlli in ordine al rispetto degli scivoli esistenti.
Pertanto, al percorso ad ostacoli su strade e marciapiedi della città, all’incultura generale che porta ad occupare i (pochissimi) scivoli presenti, oggi si aggiunge questa tegola.
L’occasione è comunque ottima per evidenziare che l’amministrazione francavillese, tanto aggiornata sulle pronunce giurisprudenziali, non ha potere discrezionale nello scegliere per quali categorie di individui possano essere riservati gli spazi di sosta; essa, a norma dell’art. 7 c.d.s. , può infatti riservarne solo a veicoli di polizia stradale, vigili del fuoco, servizi di soccorso, nonché a quelli adibiti al servizio di persone, appunto, con limitata o impedita capacità motoria. Tutte le altre categorie sono escluse (compreso, solo per fare un esempio, il clero, a cui pure dinanzi a tutte le chiese della nostra città è concesso questo privilegio ingiustificato).
Pertanto, dopo aver realizzato le promesse lanciate l’anno scorso, l’amministrazione faccia altre due cose estremamente semplici: aumenti immediatamente gli spazi da mettere a disposizione dei disabili e abolisca quelli che sono stati riservati alle categorie per le quali la legge non prevede alcunché, restituendoli immediatamente alla pubblica fruizione.

venerdì 8 ottobre 2010

Referendum consultivo per chiudere il centro.



Il progetto di pedonalizzazione del centro della città rappresenta una prospettiva di svolta epocale per il futuro di Francavilla, ma potrebbe essere anche un’opportunità storica per restituire ai cittadini il potere di decidere sul loro “quotidiano”.
Infatti, in occasione dell’ultima seduta di consiglio comunale è stato votato (un po’ in sordina) l’odg ideato da noi radicali e meritoriamente presentato dall’avv. Resta, con cui l’amministrazione si è impegnata, tra le altre cose, ad approvare il regolamento attuativo degli strumenti di democrazia diretta: si approvi pertanto detto regolamento e si indica un referendum consultivo cittadino (sarebbe il primo nella storia di Francavilla) su questo tema.

METODO
A sostegno di tale opzione, intervengono in primis delle valutazioni di metodo: considerato il dibattito che ne scaturirebbe, il referendum sarebbe anzitutto la strada maestra per acquisire una reale consapevolezza della problematica in oggetto e per sgomberare il campo da pregiudizi e timori (soprattutto dei commercianti) che non hanno ragione d’esistere, come le esperienze compiute in altre città hanno evidenziato. Ma, si sa, la consultazione popolare sarebbe pure l’unico strumento in grado di consegnarci riforme vere invece di impegni puntualmente disattesi cui il sistema dei partiti ci ha abituati a tutti i livelli.

EFFETTI SUL DIBATTITO POLITICO
Con riguardo al livello del dibattito politico, avremmo la possibilità di uno scontro contenutistico totalmente ignoto e trasversale tra due visioni della città, una appartenente ormai al passato ed un’altra in grado di disegnare un futuro nuovo e moderno per Francavilla. Ritengo sia giunto finalmente il momento che la politica (a partire dall’opposizione) esca dal recinto degli opportunismi e si confronti pubblicamente su scelte nette.

EFFETTI DELLA PEDONALIZZAZIONE
Nel merito della questione, sono inoltre certo che la chiusura del centro metterebbe in moto una spirale virtuosa potenzialmente in grado di rivoluzionare i costumi anche in un’ottica di rispetto dell’ambiente, di valorizzazione delle nostre ricchezze storiche e di riappropriazione degli spazi pubblici; sarebbe la vera grande occasione per predisporre un sistema di trasporti che ad oggi è pressoché inesistente (finalmente autobus funzionanti al posto di mezzi che girano a vuoto, senza che la gente ne conosca gli orari di passaggio). Il tutto accompagnato dalla creazione di parcheggi, nuove soluzioni per chi proviene da fuori e incentivi all’uso della bicicletta (si pensi al sistema di bike-sharing). Siamo insomma di fronte ad una sfida imperdibile.

lunedì 4 ottobre 2010

Lettera aperta al PD di Francavilla

Carissimo Marcello,
cari amici e compagni del PD,
il congresso di SeL di qualche giorno fa è stata l’ennesima occasione per constatare il cattivo stato di salute di una opposizione che non riesce a parlarsi da troppo tempo.
Ma soprattutto, esso ci ha dato l’ulteriore prova dell’integralismo intollerante che anima alcuni esponenti di “centrosinistra” (parola, quest’ultima, ormai e sempre più priva di qualunque significato).
La gratuita, offensiva battuta rivolta all’indirizzo del mio partito da parte dell’avv. Filomeno (che nel suo intervento si doleva del diritto di tribuna offerto persino ai radicali), è indicativa di una strategia escludente e settaria, già collaudata dal soggetto in questione e che ha portato a quello che oggi è l’opposizione: dentro, quattro consiglieri; fuori, partiti che si guerreggiano e persone che neppure si salutano. Un capolavoro, non c’è che dire.
La suddetta strategia muove i propri passi animata da una delle tante ossessioni storiche di una certa politica nei confronti di tutto ciò che è liberale e radicale.
Così, da due anni a questa parte si cerca in maniera spudorata di farci sbaraccare con tutte le meschinità e scorrettezze possibili, contribuendo in maniera decisiva a condurre -quella che una volta era una coalizione- a questi mediocri risultati che avrebbero portato qualunque persona di buon senso a trarre le opportune conclusioni.
Al contrario, noi radicali non intendiamo chiudere la porta in faccia a nessuno, ma, a questo punto, chiediamo a tutti i partiti interessati un doveroso chiarimento.

A tutto ciò, intendo aggiungere solo un suggerimento metodologico per rimediare ad un errore storico e sempre più insopportabile di certa sinistra nostrana: non ci si può continuare a ritenere detentori di superiorità morale e di capacità politica semplicemente in ragione di una mancata assunzione di responsabilità di governo, in quanto è prioritariamente necessario ed indispensabile fornire una dimostrazione di saper rappresentare comunque un’opposizione credibile.
Chiediamo pertanto al PD (sia in quanto partito di maggioranza, sia in quanto soggetto politico che –almeno a Francavilla- ha dimostrato reale disponibilità ad accogliere ed apprezzare anche il contributo radicale) di convocare subito un incontro nel quale si possano individuare due-tre priorità comuni che servano a ricomporre un fronte (non più di centrosinistra ma, molto più ambiziosamente) liberale e democratico.
Chiediamo questo incontro anche per verificare, davvero solo per ragioni di chiarezza e correttezza, se c’è interesse ad un percorso che dia cittadinanza anche alle nostre proposte politiche oppure no.
E’ giunto infatti il momento di scegliere tra due opzioni, una riformatrice (sulla cui base solamente si può creare un progetto futuro di ampio respiro) e l’altra ancorata a vetuste posizioni conservatrici ed escludenti, tese a vivere di contrapposizione ideologica e settaria e di astio personale: una opzione, quest’ultima, che fonda i propri fallimenti sul messaggio demagogico (e assolutamente inconsistente) del “mai con Tizio” e che ha rinunciato da anni a risultare minimamente propositiva. Se davvero non si vuole essere comparse di un sistema incancrenito, si decida una buona volta da che parte andare.
A voi la scelta.

venerdì 1 ottobre 2010

Anche a Francavilla, allo studio un progetto sulla riduzione del danno da droghe. La politica si interroghi e si esprima.


Gli ultimi dati sul consumo di droghe pesanti in provincia di Brindisi, i quotidiani casi di cronaca, addirittura la recente morte per overdose di un brindisino, ci costringono a fare i conti con una situazione drammatica che non può più essere elusa.
Un anno fa circa, una ripresa video amatoriale diffusa su internet, scoperchiò la realtà dell’ex caserma dei vigili nella centralissima piazza Umberto I di Francavilla, fatta di siringhe, fazzoletti sporchi di sangue e cucchiaini abbandonati, indicativa dell’utilizzo di droghe pesanti in condizioni igieniche devastanti. Il tutto a pochi metri dalla cosiddetta movida.
Eppure, l’impressione è che nessuno (politica, educatori, amministratori) sia minimamente disposto ad interrogarsi sull’approccio al fenomeno.
Siamo stati noi radicali a partire dalla raccolta dei dati ed abbiamo così scoperto che il sert di Francavilla ha avuto in cura, nel 2009, 190 persone (di cui 130 dipendenti da eroina). Dato parziale, ma significativo, che, ad esempio, non ci dice nulla sui consumatori clandestini.
La difficoltà, però, è nell’obiettivo, anche delle istituzioni locali: cosa pensa di fare l’amministrazione per queste persone? Per noi (come per l’OMS) prioritario è un approccio volto a limitare al minimo i rischi legati alle modalità di assunzione di droga.
I risultati delle politiche di riduzione del danno attuate in diverse città europee negli ultimi vent’anni hanno concorso a ripristinare migliori condizioni di sicurezza nelle città ed un migliore livello di assistenza dei cittadini tossicodipendenti, e ad orientare i consumi di droghe, verso modalità meno rischiose e dannose per la salute e la qualità della vita di chi consuma, con evidenti benefici anche a livello sociale; perché non far partire da Francavilla questo nuovo approccio scientifico e pragmatico?
Una prima (e incompleta) proposta come l’installazione di distributori scambia siringhe (una siringa sterile al posto di una usata, che viene così smaltita correttamente) sarebbe un piccolo passo verso una politica pragmatica e attenta alla salute del consumatore ma anche al decoro urbano. Una strada, quella della riduzione dei rischi di assunzione, da perseguire attraverso un’azione di informazione seria ed un contatto “discreto” con soggetti attualmente inavvicinabili (come avvenuto in altre realtà grazie a postazioni mobili di personale specializzato che aiuta garantendo l’anonimato).
Come radicali siamo al lavoro per realizzare un progetto di riduzione del danno in collaborazione con i responsabili delle più avanzate esperienze nazionali (Venezia, tra tutte). Porteremo presto all’attenzione dell’amministrazione e della politica un progetto di carattere scientifico e, se necessario, lo sottoporremo al giudizio dei cittadini.

lunedì 27 settembre 2010

Pillole di vittorie radicali.

Dopo l'odg sulla trasparenza (realizzato dai radicali e presentato in consiglio da Tommaso Resta) approvato nell'ultima seduta del consiglio comunale di agosto, ecco i primi risultati concreti.
Nuovo sito e seduta consiliare del 30 settembre convocata di pomeriggio.

www.comune.francavillafontana.br.it

lunedì 20 settembre 2010

Dopo il registro dei testamenti biologici, subito la sala per i funerali civili a Francavilla!


C’è una paura ricorrente in noi, quella che altri possano scegliere al nostro posto, scavalcando la nostra coscienza, il nostro credo. E allora, come c’è un diritto alla vita, così deve esserci, a maggior ragione, una difesa e una tutela del diritto alla morte e al rispetto di quelle disposizioni che devono essere eseguite dopo la morte di un uomo.

Quasi sempre si è costretti per ignoranza o per accettazione passiva o per “evitare polemiche esibizionistiche” a passare da un luogo di fede cattolica ( della maggioranza degli Italiani, per intenderci, ma non di tutti gli Italiani). Abbiamo visto come nella storia, anche recente, ci sono stati personaggi pubblici che hanno voluto celebrare i funerali fuori dalla chiesa (da Berlinguer ad Altiero Spinelli, da Massimo D’Antona a Sandro Pertini, solo per citarne alcuni).

Ebbene: esiste in Italia una legge che lascia ai comuni il compito di istituire sale mortuarie destinate proprio al rito laico. Ma quanti Italiani lo sanno? E quanti amministratori?

Allora, come avvenuto in alcune (poche, per la verità) città italiane, chiediamo nuovamente al Sindaco Della Corte (che già si era impegnato un anno fa su questo) un gesto di grande rispetto e sensibilità culturale: l’istituzione di una sala dove consentire a chi non è di fede cattolica di essere ricordato nella maniera più adeguata e decorosa. Sarebbe la dimostrazione di una attenzione particolare, apertura e accoglienza per tutte le diverse individualità, anche a completamento dell’istituzione del registro dei testamenti biologici. Ci auguriamo che questa nostra iniziativa trovi la convinta adesione di consiglieri e amministratori di ogni colore politico, e che possa rappresentare un segno di grande rispetto delle scelte di una piccola minoranza ( sarà vero?) che merita comunque di essere tutelata come tutti gli altri cittadini.

mercoledì 15 settembre 2010

Riflessione sul tema immigrazione a Francavilla.


La penosa vicenda che ha rischiato di travolgere il cittadino nigeriano ci ha fornito alcuni insegnamenti importanti, come la splendida dimostrazione di senso civico della sig.ra Latartara, senza la quale non sappiamo quale fine avrebbe fatto la vita di Osas.
Il timore che, nonostante sia stata accertata la assoluta innocenza di Osas, si tenti di creare ad arte un clima di ostilità nei confronti degli stranieri presenti nella nostra città è sempre più concreto.
Di fronte a ciò la politica si deve interrogare in quanto ad essa e non ai cittadini (che possono solo collaborare) spetta il compito di trovare ed indicare strade e soluzioni di governo.
Piaccia o meno ad alcuni, la presenza di stranieri è un fatto ed è evidente che il modello politico deve essere quello della accoglienza, non per una forma di buonismo ma anche solo per pura e semplice convenienza. Non è accettabile che ogni persona che provenga da altri mondi possa effettivamente vivere il quotidiano piombando in un luogo ostile: è una situazione che non conviene a nessuno.
Oggi esiste un sistema che spinge gli immigrati in un vortice di marginalità dal quale è oggettivamente proibitivo uscire. Si pensi perciò a studiare quali sono gli stili di vita di queste persone, la loro condizione ed a far funzionare realmente uno sportello per immigrati che possa aiutare questi ultimi ad inserirsi ed a vivere in condizioni umane, nel rispetto della legalità, invece di spingerle prepotentemente in un burrone fatto di drammi e disperazione.

sabato 11 settembre 2010

ODG approvato in consiglio comunale a Francavilla.

Nella seduta del 30 agosto scorso è stato approvato il seguente odg, passato in sordina viste le vicende ormai note che hanno investito Francavilla. Si tratta di un documento col quale l'amministrazione si impegna a dare una svolta epocale al rapporto coi cittadini, attuando finalmente l'anagrafe degli eletti, approvando il regolamento attuativo di referendum e petizioni, diffondendo la conoscenza dello statuto e mettendo in atto tutti gli sforzi per giungere alla diffusione delle sedute del consiglio.

Si ringrazia Tommaso Resta (PD) per aver ancora una volta portato in consiglio e sostenuto una proposta radicale.




ORDINE DEL GIORNO

Seduta consiliare del 30.08.2010


Il Consiglio Comunale di Francavilla Fontana

Premesso

- che il T.U.E.L. approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, all’art. 10 “Diritto di accesso e di informazione”, comma 1 cita “Tutti gli atti dell’amministrazione sono pubblici, ad eccezione di quelli riservati per espressa indicazione…” e che nello stesso art. 10 comma 2 vengono individuate indicazioni per garantire tale diritto di accesso e di informazione demandando comunque ad apposito regolamento;

- che al fine di esercitare il potere di indirizzo e di controllo del Consiglio Comunale si rende opportuno e necessario agevolare anche tecnicamente il diritto di accesso e di informazione dei consiglieri come presupposto indispensabile alla garanzia di trasparenza e di buona amministrazione dell’ente, di cui in premessa;

- che, peraltro, lo stesso statuto del Comune di Francavilla Fontana prevede all’art. 17 che “il consigliere comunale, all’inizio del mandato, è tenuto a rendere nota la propria situazione patrimoniale reddituale ed a trasmettere al Sindaco copia della dichiarazione annuale dei redditi. Di tali atti viene data idonea forma di pubblicità”.

- che, in tale ottica, in data 1.2.2010 il consiglio comunale di Francavilla Fontana approvava all’unanimità l’o.d.g. relativo alla ”istituzione dell’anagrafe degli eletti”;

- che tale strumento restava purtroppo lettera morta e che peraltro il sito internet istituzionale risulta a distanza di circa 7 mesi quasi del tutto privo di informazioni relative alla vita dell’ente comunale (dai dati dei singoli assessori e consiglieri comunali fino a quelli basilari relativi alla vita dell’ente Comune);

premesso altresì

- che lo statuto comunale (documento fondamentale e massimamente rappresentativo su cui si dovrebbe basare il vivere civile all’interno della nostra comunità) risulta pressoché sconosciuto ai cittadini;

- che, come scritto dal Sindaco nella presentazione dello statuto del 2000, è necessario che questo documento “costituisca un bene studiato da tutti i cittadini”, in quanto al suo interno “il cittadino troverà indicate le modalità di questa crescita civile, sociale ed economica dell’intera città e del suo territorio”;

- che pertanto sarebbe opportuno diffondere la conoscenza di tale documento non soltanto inserendolo all’interno del sito internet, ma anche prevedendone una diffusione capillare, già partendo dalle scuole;

- che molte disposizioni previste dallo statuto (nonostante siano trascorsi più di dieci anni dalla sua approvazione) non sono mai state applicate e tra queste risulta di particolare gravità la mancata attuazione dei regolamenti relativi agli istituti di democrazia diretta (referendum e petizioni);

- che l’attuazione degli strumenti di democrazia diretta rappresenta un passaggio formidabile di crescita culturale collettiva e di consapevolezza di tutta la comunità (oltre che un obbligo derivante dalle disposizioni dello stesso statuto);

premesso ancora

- che le sedute del consiglio comunale si svolgono nell’ignoranza generalizzata (in un’aula minuscola, di mattina e senza un’adeguata pubblicizzazione) e vengono videotrasmesse in differita da una emittente locale che raggiunge un numero estremamente ridotto di cittadini;

- che la disabitudine dei cittadini ad assistere alle sedute produce una incomunicabilità degli stessi con la politica, determinando un ritardo enorme sul livello di conoscenza generale e anche sulla capacità della classe politica del futuro di formarsi e “farsi le ossa”;

- che di fronte alla disaffezione alla politica, è necessario diffondere la buona politica e che questo obiettivo non può prescindere dal rendere il Palazzo “una casa di vetro”;

- che i cittadini hanno bisogno di ricevere quindi conoscenza per poter essere pienamente coscienti nel momento in cui esprimono il voto;

Tanto premesso

IMPEGNA

Il Sindaco e l’amministrazione

- a realizzare la concreta ed immediata attuazione dello strumento dell’anagrafe degli eletti, già approvato nel corso della seduta del 1.2.2010;

- ad inserire all’interno del sito istituzionale il testo dello statuto ed a diffonderne la conoscenza in tutta la città, partendo dalle scuole superiori;

- ad attuare lo stesso statuto in tutte le sue parti ed a predisporre quanto prima un regolamento attuativo degli strumenti di democrazia diretta quali referendum e petizioni;

- a garantire la massima pubblicità delle sedute del consiglio comunale, aggiungendo ai canali classici (sito internet e affissione di manifesti) ogni altro mezzo che possa consentire un’adeguata informazione alla collettività (partendo dal servizio di cosiddetto “speakeraggio”).

- a convocare le sedute del consiglio preferibilmente in orario pomeridiano ed a trovare una nuova sede più capiente per lo svolgimento delle sedute;

- a predisporre un servizio di diffusione in “streaming” in diretta delle sedute di consiglio comunale sul sito istituzionale del Comune di Francavilla Fontana.


Francavilla Fontana, 30.8.2010.

sabato 28 agosto 2010

Sulla presunta aggressione del consigliere Proto.



Sulla presunta aggressione al consigliere comunale Proto, è certamente necessaria la massima prudenza e, pur senza sposare aprioristicamente posizioni di parte, è opportuno che si faccia al più presto chiarezza, soprattutto riguardo alcuni aspetti a dir poco inquietanti che sono emersi e che non possono restare oscuri.

Per ora l'auspicio è che si operi affinché venga tutelata al massimo la genuinità e la libertà delle deposizioni di chi era presente ed ha fin dal primo momento mostrato un’encomiabile volontà di collaborare per giungere all’accertamento della verità.

Una volta che si sarà chiusa la vicenda, peraltro, bisognerà vigilare perché nessuno utilizzi un simile episodio per creare un clima da caccia alle streghe nei confronti di chicchessia, specie se si tratta di persone oggettivamente deboli e indifese.

venerdì 20 agosto 2010

Lunedì 30 agosto consiglio comunale a Francavilla.


Lunedì 30 agosto consiglio comunale con la discussione sullo stato dell'anagrafe degli eletti e sull'attuazione dello statuto. Grazie ai consiglieri che hanno sottoscritto la richiesta di convocazione (Resta e Della Porta-PD-, Curto, Fusco e Altavilla -UDC-, Galiano e Attanasi - gruppo misto).





http://www.comune.francavillafontana.br.it/Img_Upload/conv_cc_30082010.pdf


venerdì 13 agosto 2010

Sabato ore 16,30 visita al carcere di Brindisi.




Dopo la positiva esperienza del 2009, quest’anno i radicali rilanciano il 2° Ferragosto in carcere, occasione per mettere sotto la lente d’ingrandimento la situazione drammatica ed illegale nella quale versano gli istituti di pena nel nostro Paese.
Mai in passato i detenuti ristretti nelle nostre carceri sono stati così tanti (68.206) e il personale di ogni livello così ridotto nel suo organico.
Ciò ha comportato e comporta che oggi – più che nel passato – il carcere sia sempre di più (e spesso esclusivamente) il luogo della pena che poco o niente ha a che vedere con quanto sancito dall’art. 27 della Costituzione Italiana secondo il quale le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Anche il ricorso eccessivo, e spesso illegittimo, allo strumento della custodia cautelare in carcere stride con il principio costituzionale in base al quale "l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva". Per altro verso, l’art. II-64 della Costituzione Europea, stabilisce che “nessuno può essere sottoposto a tortura, né a pene o trattamenti inumani o degradanti”.
Dall’inizio dell’anno sono 40 i detenuti suicidi nelle carceri italiane (34 si sono impiccati, 5 si sono asfissiati col gas e 1 si è tagliato la gola), mentre il totale dei detenuti morti nel 2010, tra suicidi, malattie e cause “da accertare” arriva a 105 (negli ultimi 10 anni i “morti di carcere” sono stati 1.703, di cui 594 per suicidio).
In ragione di ciò da venerdì 13 a domenica 15 agosto, deputati, senatori, parlamentari europei e consiglieri regionali di tutti gli schieramenti politici visiteranno tutti gli Istituti Penitenziari italiani.

Nell’ambito della suddetta iniziativa, in particolare, sabato 14 agosto intorno alle ore 16,30 il sen. Giuseppe Caforio (IdV), accompagnato dalla propria assistente Lilli D’amicis e dall’avv. Sergio Tatarano (Radicali Italiani), come già accaduto lo scorso anno, torneranno a verificare le condizioni di vita dei detenuti e dell’intera comunità carceraria presso l’istituto di pena di Brindisi.

sen. Giuseppe Caforio avv. Sergio Tatarano
(Italia dei Valori) (Radicali Italiani)

venerdì 6 agosto 2010

Depositata la mozione sull'informazione sessuale. Il Sindaco Della Corte scelga di essere definitivamente punto di riferimento laico.



ECCO LA LETTERA INDIRIZZATA AL SINDACO CON CUI SI CHIEDE DI SOSTENERE LA MOZIONE SULL'INFORMAZIONE SESSUALE. A SEGUIRE, IL TESTO DELLA MOZIONE.

Egr. sig. Sindaco,
alcuni mesi fa Lei ha ascoltato una proposta radicale, istituendo il registro dei testamenti biologici e cogliendo un’occasione importante di popolarità, della quale forse non era neanche completamente consapevole. Lo ha fatto con la naturalezza che la Sua esperienza di medico Le consegnava, sapendo quale prestigio potesse derivare da quella decisione e quanta ragionevolezza vi fosse in un provvedimento che “dava a tutti senza togliere a nessuno”. Quel seme si è poi diffuso nel territorio ed oggi altri Comuni limitrofi (Sava, per esempio) scelgono di seguire l’esempio francavillese. Di questo non finirò mai di esserLe grato.
Si è trattata della dimostrazione che le scelte di carattere laico-liberale sono vincenti e su quelle avrà il mio e nostro coerente appoggio.
E così dovrebbe essere anche sulle politiche legate alla sessualità, su cui Le chiedo un impegno in favore dell’informazione, verso un duplice obiettivo: non soltanto la lotta alle gravidanze indesiderate (e dunque contro il flagello dell’aborto), ma anche contro le malattie sessualmente trasmissibili, che negli ultimi tempi hanno avuto un’impennata vertiginosa, soprattutto nella nostra Regione.
La mozione che Le sottopongo (approvata un anno fa dalla Provincia di Roma e completamente ignorata finora da quella di Brindisi) potrebbe rappresentare un argomento di dibattito politico (e dunque di crescita culturale) come lo è stato il testamento biologico, in quanto siamo convinti che informazione sia sinonimo di condivisione di idee e conoscenze e quindi di crescita collettiva.
Lei può oggi continuare a rappresentare, sempre più, il punto di riferimento splendidamente laico di una comunità che ha bisogno di respirare e cercare soluzioni a problemi culturali che sono stati storicamente subiti più che affrontati, nell’incapacità generale di sperimentare soluzioni innovative.
Per tale ragione, Le sottopongo il testo di questa mozione, nella speranza dell’assunzione di un Suo impegno formale sul tema.
Cordialmente.
Sergio Tatarano – Presidente cellula Luca Coscioni Francavilla Fontana





MOZIONE
Oggetto: Sostegno a campagne di informazione e prevenzione, mirate a sensibilizzare i giovani del territorio di Francavilla Fontana in relazione alle malattie sessualmente trasmissibili e alla prevenzione di gravidanze indesiderate.

Premesso che
uno stato laico, nell'affrontare malattie sessualmente trasmissibili, deve impegnarsi a garantire tutte le politiche a tutela della salute dei cittadini e, in particolare, delle fasce economicamente o culturalmente più deboli;
in Italia, si è intrapresa da tempo un’opera di informazione ed educazione sanitaria, la distribuzione di siringhe monouso e profilattici;
nel corso degli ultimi anni però si è assistito ad un nuovo innalzamento nel numero dei contagi, statisticamente accertato dall'Osservatorio Nazionale AIDS, e che se inizialmente, in Italia, la via preferenziale di inoculazione erano le siringhe utilizzate dai tossicodipendenti, ora la trasmissione per via sessuale, e soprattutto eterosessuale, è la principale causa di contagio;
l'AIDS inizialmente veniva relegata a malattia di categoria e che l'informazione e le campagne di prevenzione vennero modellate su questa errata valutazione il cui principale risultato fu da una parte la colpevolizzazione e l’emarginazione di una fetta di popolazione, e dall'altro, la creazione di una falsa aurea d’immunità nella rimanente parte;
Premesso ancora che
dal punto di vista delle politiche di prevenzione delle interruzioni di gravidanza va invece ricordato che in Italia il ricorso alla contraccezione ormonale (la più sicura in assoluto) è ai minimi europei (meno del 20%) e la Puglia è tra le regioni in cui solo l’8,9% la utilizza;
sotto i 25 anni, oltre un terzo delle ragazze, pur avendo rapporti sessuali, non usa metodi contraccettivi e le under 14 che chiedono il ricorso all’interruzione di gravidanza sono ancora in aumento, come pure in clamoroso aumento sono le malattie sessualmente trasmissibili (la Clamydia è aumentata di 10 volte in altrettanti anni);
un’indagine condotta recentemente dal quotidiano Repubblica su un campione di oltre diecimila ragazzi iscritti all’ultimo delle scuole superiori ha svelato come il 42,3% di questi ha rapporti non protetti, il 57% è affetto da patologie o infiammazioni genitali e riproduttive e il 61,4% non usa alcun metodo contraccettivo;
un sondaggio compiuto proprio a Francavilla Fontana dall’associazione Coscioni su un campione di 150 studenti tra i 15 e i 18 anni ha evidenziato (accanto ad un livello di ignoranza altissimo sulle possibilità di reperire la pillola del giorno dopo) che l’80% degli intervistati sarebbe favorevole all’installazione di distributori di preservativi nei bagni delle scuole;

considerato che
una delle fasce di popolazione maggiormente esposta è quella dei giovani tra i quali, la naturale scoperta della sessualità non è accompagnata praticamente da nessuna forma di informazione sessuale né da parte delle famiglie né da parte delle istituzioni; il problema principalmente riscontrato in diversi studi sulla popolazione, sia giovane che adulta, per l'uso dei profilattici è la relativa difficoltà di reperimento nonché il loro alto costo;
la protezione sessuale, d’altronde, è un’attenzione, una sana abitudine che denota amore e rispetto per se stessi e per gli altri;
l'importanza di abituare all'uso dei profilattici, facilitandone il reperimento e abbattendo le barriere culturali che ancora lo fanno considerare una sorta di tabù, garantire la qualità del prodotto e, non ultimo, fornire una adeguata informazione sia sull'uso corretto che sulla effettiva utilità nella prevenzione,
significa fornire non solo uno strumento di prevenzione, ma una reale possibilità di scelta consapevole;
il Consiglio Comunale di F r a n c a v i l l a F o n t a n a

impegna il Sindaco e l’Assessore competente
- a sostenere nel territorio del Comune di Francavilla Fontana le campagne di informazione, prevenzione e sostegno alla ricerca nella lotta contro il diffondersi di ogni malattia a trasmissione sessuale;
- a sostenere l'informazione sessuale e l’installazione di distributori di preservativi negli istituti superiori;
- a sviluppare un programma completo - destinato ai giovani che vivono o studiano nel nostro territorio - per sostenere una corretta informazione sessuale, precisando che tale programma debba comprendere, tra gli altri progetti e iniziative, l'installazione nei locali o nei pressi delle scuole di istruzione secondaria superiore, in accordo con gli organi di direzione delle stesse, distributori automatici di anticoncezionali (preservativi).

martedì 3 agosto 2010

Sull'opposizione clerical-reazionaria di Idv-Democratici per la Costituzione.

Ancora una volta, il gruppo capeggiato da Mario Filomeno, facendo mancare le proprie firme, assume la responsabilità di opporsi ideologicamente non solo e non tanto ad una iniziativa targata radicale quanto ad una soluzione liberale, democratica e partecipativa. Mi auguro che i consiglieri IdV-Dem.per la Cost. avranno il buon gusto di confrontarsi pubblicamente e di spiegare all’elettorato il perché di una simile scelta, che appare all’esterno come l’ennesima prova di puro ostruzionismo reazionario verso qualunque iniziativa politica propositiva.
La nostra, in particolare, serve a dare continuità e maggiore respiro all’impegno assunto con l’anagrafe degli eletti in campagna elettorale, con la mozione presentata in consiglio (su iniziativa radicale) dall’avv. Resta (PD), votata all’unanimità e rimasta però sulla carta a causa dell’immobilismo della giunta.
Ora bisognerà vigilare sui lavori che si terranno in consiglio, ma intanto questo nuovo importante traguardo dimostra che si può fare politica stando fuori dalla maggioranza, senza caratterizzarsi con una sorta di sfascismo che è costante di una certa cultura (dalla quale noi radicali siamo lontanissimi) e che finisce per essere la forma più efficace di sostegno di chi governa.

lunedì 2 agosto 2010

Raccolte le firme per il consiglio comunale su trasparenza e attuazione dello statuto.


Verrà depositata nei prossimi giorni la richiesta di convocazione di consiglio comunale, partita da Radicali e PD e sottoscritta da alcuni consiglieri (Resta e Della Porta -PD, Curto, Fusco e Gallone- UdC e i consiglieri indipendenti Galiano e Attanasi), a norma dell’art. 2 dell’apposito regolamento.
Oggetto della seduta saranno i seguenti punti:
- Discussione sullo stato dell’anagrafe degli eletti (votata all’unanimità il 2 febbraio e rimasta sulla carta);
- individuazione delle modalità di pubblicità dello statuto e della corretta attuazione dello stesso (con particolare riguardo agli strumenti di democrazia diretta, quali referendum e petizione), nonché dell’utilizzo di tutti gli strumenti per la pubblicità delle sedute del consiglio comunale.
Si tratta di argomenti che rappresentano un elemento di grande aspettativa e di speranza, potenzialmente in grado di determinare un vero e proprio epocale trasferimento del potere finalmente nelle mani dei cittadini.
Ora sarà necessario accendere i riflettori perché il maggior numero di francavillesi possa verificare anzitutto quale reazione si scatenerà nel Palazzo di fronte a questa iniziativa (volta a garantire che si possa “conoscere per deliberare”) e magari anche comprendere quale motivo ha spinto sorprendentemente i consiglieri di “opposizione” Filomeno e Fanizza (IdV-Dem. Per la Cost.) a rifiutarsi di sottoscrivere la richiesta.

Sergio Tatarano Marcello Cafueri
Radicali italiani Partito Democratico

giovedì 22 luglio 2010

Iscritto il mio testamento biologico sul registro del Comune di Francavilla.

Giovedì 22 luglio 2010, accompagnato dalla fiduciaria (la mia compagna), ho iscritto il mio testamento biologico nel registro istituito in Comune.
Come richiesto dal regolamento, abbiamo portato una busta sigillata all'interno della quale vi erano il foglio (sottoscritto) con le direttive anticipate di trattamento e la copia di un documento d'identità del dichiarante e del fiduciario (i quali poi devono apporre la firma sul registro).
Il funzionario del Comune ha siglato la busta, attribuendo un numero e una data certa.
Terminata l'operazione, ho consegnato la copia del testamento alla fiduciaria (e così ha fatto lei con me, avendomi a sua volta nominato suo fiduciario).

Ancora un grazie al sindaco in primis ed a tutti quei consiglieri che hanno votato la proposta radicale di istituzione del registro, privilegio unico in tutta la nostra Regione.

mercoledì 14 luglio 2010

Rispondere con la Politica alle vecchie logiche.

I francavillesi assistono al solito, ennesimo, “nuovo e vecchio” scempio istituzionale, uno dei tanti terremoti figlio delle note logiche partitocratiche (raccontate spudoratamente per ciò che sono), vissuto ormai, dai cittadini, con rassegnato silenzio e, dai partiti, nell’incapacità progettuale di indicare un percorso fatto di ragionevolezza e di speranza per una politica altra, un’incapacità di offrire una prospettiva che non sia l’attesa dell’arrivo di un cadavere (politico) seduti sulla riva del fiume: non può essere questo il progetto politico alternativo.
A 4 anni dalle prossime elezioni, c’è invece il tempo per preparare il terreno per una rinascita fondata su elementi programmatici e non su fredde sommatorie di comodo, incomprensibili.
La richiesta per la convocazione di un consiglio comunale, che da oggi viene sottoposta a tutti i consiglieri, su trasparenza, applicazione dello statuto (in particolare, degli strumenti di democrazia diretta) e pubblicità delle sedute dei consigli è un banco di prova e metterà spalle al muro sia chi governa (come il Sindaco, che si era dichiarato disponibile all’idea) sia chi ha assunto la responsabilità grave di partecipare alla conferenza stampa per sostenere l’urgenza di una battaglia su questi argomenti (Radicali, PD, IdV e UDC): perché anche per essere opposizione c’è bisogno del rispetto della parola data, c’è bisogno di “creare” politica, di governare senza avere potere, non di abbandonarsi alla caciara strumentale. Ancora una volta, di fronte ad un panorama avvilente che investe e travolge le istituzioni, se non si vuole che i cittadini abbandonino definitivamente qualunque coinvolgimento, chi è al di fuori da questi giochi deve rispondere con la proposta politica, preparando senza pregiudizi, laicamente e con chi ci sta, le basi di un nuovo inizio.
E la lotta per il “conoscere per deliberare” sia l’imperativo per chi voglia realmente riformare l’esistente e per chi voglia ritrovarsi attorno ad un tavolo.

* Di seguito trovate il testo della richiesta di convocazione del consiglio, per la quale c'è bisogno della firma di un terzo (10) dei consiglieri (hanno già firmato i consiglieri PD, Tommaso Resta e Giovanni Della Porta).
Invito i consiglieri interessati a comunicare la loro eventuale disponibilità a firmare.


Al Presidente del Consiglio comunale
Di Francavilla Fontana

Oggetto: richiesta convocazione consiglio comunale ex art. 2 del regolamento del consiglio comunale

I sottoscritti consiglieri comunali
Premesso
- che in data 1.2.2010 il consiglio comunale di Francavilla Fontana approvava all’unanimità l’o.d.g. relativo alla ”istituzione dell’anagrafe degli eletti”;
- che allo stato attuale non solo non risulta essere stato dato alcun seguito a quell’impegno formalmente assunto, ma addirittura il sito internet istituzionale risulta quasi del tutto privo di informazioni relative alla vita dell’ente comunale (dai dati dei singoli assessori e consiglieri comunali fino al contenuto dello statuto);
- che, in particolare, lo statuto comunale (documento fondamentale su cui si dovrebbe basare il vivere civile all’interno della nostra comunità) risulta ignoto ai cittadini tanto quanto a molti consiglieri;
- che pertanto sarebbe opportuno diffondere la conoscenza di tale documento non soltanto inserendolo all’interno del sito internet, ma anche prevedendone una diffusione capillare, magari anche all’interno delle scuole;
- che, nonostante siano trascorsi più di dieci anni dall’approvazione dello statuto, molte disposizioni previste dallo stesso non sono mai state tradotte in pratica e tra queste risulta di particolare gravità la mancata attuazione dei regolamenti relativi agli istituti di democrazia diretta (referendum e petizioni);
- che le sedute del consiglio comunale si svolgono nell’ignoranza generalizzata (in un’aula piccolissima, di mattina, senza un’adeguata pubblicizzazione) e vengono videotrasmesse da una emittente locale che non raggiunge un numero adeguato di cittadini;
Tanto premesso
C h i e d o n o
che sia convocato un consiglio comunale avente ad oggetto

- Discussione sullo stato dell’anagrafe degli eletti;
- individuazione delle modalità di pubblicità dello statuto e della corretta attuazione dello stesso (con particolare riguardo agli strumenti di democrazia diretta, quali referendum e petizione), nonché dell’utilizzo di tutti gli strumenti per la pubblicità delle sedute del consiglio comunale.

I consiglieri



Con osservanza.
Francavilla Fontana, 7.7.2010.

martedì 29 giugno 2010

Lettera aperta a PrC e SeL: la necessità della trasparenza anche nel dibattito tra partiti.



Cari compagni,
dopo la vostra assenza in occasione della conferenza stampa su trasparenza, informazione e partecipazione ritengo necessaria un’approfondita e pubblica riflessione politica sul rapporto tra le varie anime della sinistra: in sostanza, se ho ben capito, avete rimproverato a Radicali, PD e IdV di essersi “mescolati” all’UDC locale. Ora, non ci si può consentire di archiviare per l’ennesima volta la questione come semplice rottura tra “duri e puri”, da un lato, e realisti, dall’altro. E ciò per evitare che in futuro siano gli eventi a decidere per noi e a travolgerci trovandoci impreparati.
La domanda che pongo è: con quali forze è accettabile imbastire un’iniziativa politica?
Io dico, laicamente, se si tratta di accordo politico, con chiunque ci stia. Se invece è un accordo di potere, allora con nessuno.
E’, infatti, possibile ritenersi padroni di un’idea o di una proposta? Ritengo di no. E trovo non solo strumentalmente suicida, ma anche profondamente illiberale pensare di estromettere chi dichiari di aderire ad un progetto.
Dovremmo capire di aver vinto la nostra battaglia quando qualcuno con cui non abbiamo mai condiviso nulla si trova a sostenere nostre scelte, squisitamente politiche, in maniera pubblica e trasparente.
Nel caso di specie, è incredibile come non si colga che l’iniziativa è lanciata proprio al fine di tagliare le radici di una politica che per decenni si è dichiarato invano di voler combattere.
Invece, mi spiace dirlo, ma quello che è venuto fuori dal vostro immobilismo è proprio la mancanza di proposta. Al contrario, il pacchetto presentato in conferenza stampa è esattamente proposta politica. Nel 2008 portammo per la prima volta all’attenzione di tutti, in solitudine totale (sempre noi soliti tre-quattro “panda radicali”), due argomenti perché fossero patrimonio collettivo: anagrafe degli eletti e primarie. L’accoglienza dell’allora centrosinistra fu glaciale.
Oggi l’anagrafe, insieme al resto, è divenuta, almeno a parole, priorità per tutti e noi ne siamo lieti. Oggi vengono pubblicati sulla stampa i primi dati su presenze e assenze in consiglio: un inizio, un modo per inserire il germe meritocratico anche nel Palazzo, per spingere i politici a fare meglio, anche quelli dai quali non ci aspetteremmo nulla. Perché anche a quelli conviene ravvedersi, è nel loro interesse. Se non lo faranno, i cittadini potranno mandarli a casa, ma solo se saranno adeguatamente informati.
In conclusione, qui non è questione di realismo; qui si deve comprendere che dichiarando guerre personalistiche non si estirpa alla radice il male della cattiva politica: l’unica speranza di svolta è nel modificare strutturalmente il regime, perché altrimenti il “mostro” di turno verrà solo superato da un nuovo “mostro”.
L’invito o, per meglio dire, il consiglio è anzitutto di non lasciare che questa iniziativa sia figlia solo nostra. Solo se tutti comprenderemo questo, potremo attrezzarci per governare il futuro.

lunedì 21 giugno 2010

Conferenza stampa: mercoledì 23 ore 19, piazza Umberto I (Giba Caffé).


Conferenza stampa indetta da Radicali Italiani (alla quale hanno aderito PD, IdV e UDC) per denunciare la latitanza dell'amministrazione comunale sul tema della trasparenza, l'assenza di informazioni e coinvolgimento dei cittadini rispetto alle sedute del consiglio comunale, il mancato rispetto degli impegni assunti sull'anagrafe degli eletti approvata a febbraio e sulle norme dello statuto (in particolare con riferimento agli strumenti di democrazia diretta).
Nel corso della conferenza stampa verranno annunciate le prossime iniziative in programma a Francavilla.

Partecipano:

Sergio Tatarano (Radicali Italiani)
Marcello Cafueri (coordinatore cittadino PD)
Salvatore Madaghiele (coordinatore cittadino IdV)
Giovanni Capuano (coordinatore cittadino UDC)
Tommaso Resta (capogruppo PD in consiglio comunale)

venerdì 4 giugno 2010

Lettera aperta all'assessore alla cittadinanza attiva, arch. Roberta Lopalco.


Gentile assessore,
mi rivolgo a Lei che da poche settimane ha ricevuto la delega alla cittadinanza attiva per formulare queste mie considerazioni e richieste.
Come forse saprà, fin dall’insediamento dell’attuale amministrazione, ho sostenuto che la nostra comunità avrebbe bisogno di un segnale politico in tema di conoscenza dell’attività amministrativa.


Nella scorsa estate avevo proposto senza successo l’elezione diretta del difensore civico, mentre nel febbraio scorso, dopo una mia petulante iniziativa, il consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione sull’anagrafe degli eletti (in parole povere, la pubblicazione su internet dei dati e delle attività del consiglio e dei singoli consiglieri). A distanza di quattro mesi, non solo non c’è traccia di quell’impegno, ma il sito istituzionale continua ad essere l’emblema del pressapochismo dominante, il simbolo di quella che ormai deve essere considerata a tutti gli effetti una scelta deliberata di una certa classe politica: la costrizione dei cittadini in una condizione di ignoranza e incoscienza. Mi chiedo se sia concepibile che un Comune italiano (nemmeno tanto piccolo) non riporti nel proprio sito istituzionale informazioni basilari come, solo per portare un esempio, il testo dello Statuto comunale: era il 2000 e l’allora Sindaco (sempre Della Corte) scriveva nella presentazione di quel documento che esso “nasce con un fine preciso, prioritario e supremo: tutelare i diritti del Cittadino” e ancora “spero che lo Statuto costituisca un bene ‘studiato’ da tutti i cittadini”. Sarebbe interessante verificare quanti francavillesi ne conoscono il contenuto.


Non è tutto. Nel nostro Comune succede pure che, inspiegabilmente, si impedisca di fatto di registrare le sedute consiliari ad un cittadino che lo richieda e che lo voglia fare gratuitamente.
Allora, apparirà forse una riflessione apocalittica e magari intrisa di enfasi: eppure ritengo che impegnarsi per consentire di “conoscere per deliberare” ai cittadini equivalga a liberare questi ultimi da una condizione di schiavitù e da una forma di soggezione politica ed intellettuale inaccettabile.


C’è, accanto a tutto questo, anche un problema di rispetto della legge: dov’è il difensore civico, dove sono gli strumenti di democrazia diretta? Si tratta di previsioni astratte che, dall’entrata in vigore dello Statuto (dieci anni fa), non hanno trovato mai una concreta attuazione nella pratica (anche perché evidentemente un’intera classe politica, di destra e sinistra, ne ha, nella migliore delle ipotesi, tollerato la non applicazione).
E’ per questa serie di ragioni che mi rivolgo a Lei, nella speranza che queste mie (non lamentele sterili ma) richieste politiche possano trovare una risposta adeguata in grado di segnare in maniera magari persino graduale ma comunque decisa e visibile un cambio di direzione.
Con osservanza.

martedì 18 maggio 2010

Cellula Coscioni: relazione di presidenza 2010.


Il 2009 è stato un anno nel quale la Cellula Coscioni ha capitalizzato i risultati di lotte lunghe e incessanti, intraprese da tempo, in favore della libertà dell’individuo.
La cellula Coscioni ha senz’altro rappresentato il luogo ideale di rifugio e riparo dal conformismo dilagante: non una "caverna" nella quale testimoniare una esistenza, ma un luogo dal quale far partire riflessione politica e coinvolgere fette di cittadinanza investita dal problema della ricerca di libertà. Come diceva Coscioni, è una battaglia che “stiamo combattendo, così come si vive un'esistenza, percorrendola, sapendo che non la si è scelta, ma che se ne può essere gli artefici nel suo divenire”.
Molte delle nostre riflessioni sono entrate nell’agenda politica e nel quotidiano di ognuno, soprattutto di quanti pensavano che il loro vissuto dovesse restare segreto e non potesse trovare risposte pubbliche. Malati alla ricerca di assistenza o di un rimedio contro la sofferenza fisica, disabili desiderosi di una vita autonoma, donne costrette a scontrarsi con l’imposizione di coscienza mascherata da burocrazia, cittadini comuni non disposti a sottostare alle imposizioni da Stato etico: tutto questo ci ha consentito di incontrare donne e uomini di questo territorio. Come sempre, dal corpo dei malati al cuore della politica.

REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI
L’istituzione del registro dei testamenti biologici costituisce la più alta e importante vittoria che la cellula ha consentito all’amministrazione di ottenere. Il fatto che il Sindaco (di centrodestra, unico caso in Italia) si sia speso in prima persona per l’approvazione di questo strumento, merita una riflessione attenta che riguarda la credibilità di questa associazione, ormai divenuta un punto di riferimento per le istanze liberali dei cittadini.
L’approvazione del registro porta con sé un significato politico e giuridico enorme, anche in vista del passaggio alla Camera della legge “contro il testamento biologico”: Costituzione e codice deontologico medico costituiscono già oggi garanzie a tutela del cittadino dall’attacco violento che si vorrebbe sferrare nei confronti della libera scelta di ognuno.
La battaglia sul registro simboleggia il nostro modo di intendere la politica, la nostra convinzione che il cittadino debba essere messo nelle possibilità di vivere decentemente senza che sia lo Stato a decidere per lui; la convinzione, altresì, che non si può negare, a chi la richieda, la concessione di una strada in più che nulla toglie a chi non vorrà usufruirne. Questo è laicità.*

POLITICHE PER I DIVERSAMENTE ABILI ed I MALATI
Così la lotta per i disabili, l’aver segnalato la condizione di vera e propria illegalità diffusa in tutti i luoghi pubblici della nostra città nei quali l’accesso è negato. Per questo abbiamo chiesto all’amministrazione di consentire ai cittadini disabili di poter circolare gratuitamente sugli autobus cittadini: un segnale di attenzione che è un modo per “risarcire” (solo in minima parte) queste persone dalla discriminazione che esse subiscono non potendo neppure salire sui marciapiedi; resta, comunque, l’impossibilità ad entrare nelle sedi degli assessorati o, solo per fare un esempio grave, nella stazione centrale di Francavilla. Ecco perché ancora molto va fatto in questo senso perché troppo poco si è investito.
Abbiamo tentato di stare vicini alle famiglie colpite da malattie a prognosi infausta come la SLA, perché libertà di cura significa per noi predisposizione di tutte le misure per far vivere dignitosamente i cittadini affetti da patologie così invalidanti, consentendo loro di avere gli strumenti per andare avanti. Tutto ciò mentre la malvagità di altri ha incatenato in un letto e tentato di privare di ogni scelta chi non può neanche grattarsi il naso con un dito!

ANTICONCEZIONALI e DROGA
L’informazione sulle misure contraccettive è l’unica vera strada in grado di rappresentare speranza per chi ha a cuore la sorte dei cittadini e delle categorie più colpite dall’ignoranza, ossia le ragazze e le immigrate. Più informazione, maggiore facilità nel reperire gli strumenti anticoncezionali e maggiore scelta per chi deve fare ricorso all’interruzione di gravidanza (si pensi alla RU486). Questo è stato ciò che abbiamo sostenuto.
I dati allarmanti diffusi in Puglia parlano di percentuali ancora alte tra le minorenni e in particolare tra quelle ragazze che hanno un livello di studio basso: insomma, gli aborti aumentano dove l’istruzione è carente.
Fondamentale in tal senso sarebbe il ruolo delle scuole locali, che però ci hanno letteralmente impedito di entrare in contatto con le nuove generazioni, perché evidentemente si teme che i ragazzi ci possano comprendere. Così l’imperativo per i dirigenti è quello del terrorismo ideologico, approccio fallimentare che nessuno pare disposto a superare.
Abbiamo pure tentato, senza successo, e riproveremo ad interpellare la provincia sulle politiche di informazione sessuale, ritenendo che la stessa possa rivestire un ruolo importante e decisivo per l’affermazione di una cultura di prevenzione sia delle gravidanze indesiderate che delle malattie a trasmissione sessuale, in costante aumento.
Lo stesso vale per le droghe, sulle quali non si fa nessun tipo di informazione, ma solo stregoneria, limitandosi allo sdegno di tanto in tanto e tentando di tenere i consumatori nel buio della clandestinità e lontano da ogni possibilità di recupero. Come di sesso, è concesso parlare di droga solo in termini di condanna ideologica e paternalistica, mai in termini scientifici o in un’ottica di responsabilizzazione.
Responsabili sono, in questo senso, i politici tanto quanto i dirigenti scolastici, totalmente impermeabili alle sollecitazioni esterne.

PASSAGGI CULTURALI di LAICITA’
Una richiesta significativa, apparentemente “piccola”, è stata quella di istituire una sala per i funerali civili, perché il suo riconoscimento garantirebbe il rispetto dei principi minimi di laicità, la non imposizione ai cittadini di dover obbligatoriamente passare da una chiesa per essere ricordati con dignità, l’uguaglianza dei morti che finora sono stati di serie B e sono rimasti nascosti nel dimenticatoio. Un segnale di attenzione a tutte le categorie di cittadini, una dimostrazione degna di una istituzione liberale e laica. Siamo oggi in attesa che il Comune la individui praticamente.

Per tutte queste ragioni, oggi si rinnova l’impegno della associazione, a cui vorrete iscrivervi per aiutarci a portare avanti il messaggio di Luca Coscioni e Piero Welby.
"E tra una lacrima ed un sorriso, le nostre dure esistenze non hanno certo bisogno degli anatemi dei fondamentalisti religiosi, ma del silenzio della libertà, che è democrazia".

*A partire dai prossimi giorni sarà possibile depositare il proprio testamento biologico recandosi in Comune (ufficio stato civile) con il fiduciario, al quale verrà consegnata in custodia la busta contenente, oltre alle direttive, la copia del documento del dichiarante e dello stesso fiduciario. Il funzionario del Comune provvederà semplicemente ad attribuire un numero al testamento, certificandolo.
Per tale risultato è stato consegnato al sindaco Della Corte il "Premio Luca Coscioni 2010".

Ricordo che è possibile donare il 5 per mille all'associazione Coscioni con questo codice: 97283890586.

mercoledì 12 maggio 2010

Toponomastica: i ripensamenti strumentali della maggioranza.

Il non aver voluto rispettare, fin dal principio della discussione sulla toponomastica, un percorso chiaro e delle regole certe per l’individuazione dei nominativi, ha mandato il consiglio comunale in corto circuito ed impedito lo “scambio di figurine” che sembrava inevitabile. La maggioranza, dopo aver agito in maniera arbitraria sul voto alla mozione Tatarella (visto che aveva preteso la forzatura del voto senza aspettare l’approvazione dello specifico regolamento), ora si è accorta improvvisamente che per esprimersi sul nome indicato da un consigliere di opposizione era necessario rispettare delle regole certe. Emblematico ed intellettualmente onesto, l’intervento del consigliere Balestra (La Destra) il quale si è pubblicamente pentito di aver contribuito a creare, con il proprio voto a favore di Tatarella nella scorsa seduta, un precedente che apriva scenari di totale anarchia.
Si sarebbe potuto evitare un dibattito paradossale ed una situazione imbarazzante per il consiglio se si fosse usato un minimo di buon senso da subito.

giovedì 29 aprile 2010

Sulla toponomastica, no alla prevaricazione e no alla logica partitocratica. Sì ad un percorso trasparente ed oggettivo.


La discussione che si sta sviluppando ultimamente sulla toponomastica fotografa in maniera emblematica il gioco dei partiti di fronte alle decisioni, di qualunque natura esse siano.
Pur essendo legittimo che un consigliere presenti una mozione in tal senso, pensare che una maggioranza possa scegliersi di volta in volta il personaggio politico a cui attribuire il nome di una via è un gesto irrispettoso delle minoranze e di cattivo gusto. Il nome di una via non deve essere la rappresentazione dello strapotere della maggioranza di turno, ma deve essere il riconoscimento che una comunità vuole attribuire ad un uomo, deve rappresentare la consegna di un vissuto alla memoria dei cittadini.
D’altro canto, non sembra accettabile neppure il metodo dello “scambio di figurine” scelto da una parte dell’opposizione: nella scorsa seduta, il PdL ha proposto di intitolare una via a Tatarella e l’UDC, dopo aver votato a favore, ora presenta il suo uomo.
Come dire, io voto per il tuo e tu voti per il mio. In questo modo, i personaggi politici che non si rispecchiano nella storia dei partiti presenti in consiglio non hanno diritto di essere celebrati e non pare un caso che una certa storia (per esempio quella dell’antifascismo liberale) sia completamente sconosciuta a questa comunità.
Al di là di questo e senza esprimere giudizi sui personaggi ai quali si vorrebbe dedicare una strada, ritengo utile rivolgere un appello al buon senso e alla ragionevolezza, invitando il consiglio comunale ad individuare un percorso lineare e chiaro di scelta, invece di abbandonarsi a scelte estemporanee; sarebbe utile prevedere dei criteri oggettivi di valutazione, il coinvolgimento di esperti e magari la esplicita possibilità per i cittadini di partecipare a questo processo di crescita culturale ma l’impressione è che si voglia rendere anche questo argomento merce di scambio tra partiti, i quali scendono in campo rivendicando ognuno la propria quota.

giovedì 8 aprile 2010

Testamento biologico e follie reazionarie.


Lunedì 12 aprile approda in consiglio comunale la proposta lanciata dalla cellula Coscioni sulla istituzione del registro dei testamenti biologici. Il mio ringraziamento va al Sindaco Della Corte per aver tenuto fede alla parola datami qualche mese fa e la mia speranza è che davvero si possa giungere all'approvazione di un testo condiviso con la più larga maggioranza.
Da notare la posizione follemente reazionaria assunta, per ora, dal solo consigliere Fanizza (Democratici per la Costituzione-IdV) il quale fa sapere che "la vita e la morte sono eventi naturali" e che "solo chi ci ha dato la vita può togliercela". Dunque, scavalcata a destra l'UDC (che per bocca del segretario cittadino fece sapere un paio di mesi fa che avrebbe appoggiato l'iniziativa in consiglio)? A Francavilla, tutto è possibile!
Ad ogni modo, si potrebbe controbattere a Fanizza che, se non fosse per cure prolungate all'infinito, le vite di Eluana o di Welby si sarebbero interrotte "naturalmente" da un pezzo.
Si dovrebbe ricordare che la legge garantisce già il diritto di scegliere le cure, ma essa è appunto carente nei casi in cui una persona non sia più in grado di comunicare.
Soprattutto, bisognerebbe spiegare che con l'attivazione di questo strumento non si introduce l'eutanasia in Italia o magari a Francavilla, nè si toglie nulla a nessuno, ma (attribuendo certezza alle dichiarazioni che dovessero essere redatte da chi lo vorrà: se Fanizza non vuole, non scriva nulla) si estende la possibilità di decidere, a chi non può più comunicare, fin dove ci si deve spingere nelle cure e come si vuole essere accompagnati nel momento più significativo della propria personale e preziosissima esistenza. O forse dovremmo lasciare che a decidere a quali cure dobbiamo sottoporci sia, con tutto il rispetto, un consigliere comunale?
L'invito è, dunque, di prestare la massima attenzione al dibattito in consiglio perché la gente possa conoscere le decisioni che si andranno ad assumere.

Compatibilmente con il mio lavoro, cercherò in tutti i modi di essere presente per effettuare la registrazione della seduta e del dibattito sull'argomento.

mercoledì 31 marzo 2010

COME DARE VITA AD UNA COALIZIONE ALTERNATIVA A FRANCAVILLA: regole e principi chiari e non posizioni modificabili.


Prima che l’ubriacatura vendoliana passi via e ci si perda di vista per qualche anno in attesa di mosse silenziose e sotterranee di chicchessia, ritengo utile sottoporre all’attenzione di compagni e amici francavillesi alcune considerazioni sulla politica locale.

Le ultime amministrative francavillesi dovrebbero aver insegnato che se non si prepara per tempo una ipotesi alternativa di città c’è il rischio concreto di arrivare alle elezioni senza la giusta dose di maturità politica e la necessaria credibilità, evidentemente mancate proprio l’anno scorso quando ci si è presentati come un’armata brancaleone incapace di mettersi d’accordo sul nome o peggio sul percorso per l’individuazione del candidato.
D’altronde, chi si illude che coloro i quali sono all’opposizione non hanno il dovere di prefigurarsi un’idea alternativa di città e che le uniche responsabilità politiche siano in capo alla maggioranza (sulla quale sarebbe perciò lecito buttare tutto il fango di questo mondo) commette un errore clamoroso e rischia di contribuire a far perdere altro tempo prezioso.

E’ fallimentare pensare poi di impostare un percorso politico partendo dai veti nei confronti di qualcuno che magari insidia i nostri progetti (personali e legittimi, ma, in quanto tali) da condividere con tutti, se si crede nella democrazia: è invece indispensabile che ogni forza politica individui le proprie priorità e le mescoli in un dibattito che deve essere leale, franco e aperto al coinvolgimento di tutti.
Circa due anni fa, proposi un percorso che premeva su due argomenti: la partecipazione degli elettori alla scelta del candidato (primarie) e la marcatissima virata verso la trasparenza (in particolare, l’anagrafe degli eletti). Dichiarai che dovevano essere quelli i due perni su cui si doveva fondare la nascita di una nuova coalizione politica. Col senno di poi, devo dire che non mi ero sbagliato. Le primarie sono le stesse che hanno consentito nuovamente a Vendola di vincere a scapito delle scelte verticistiche e, quanto alla trasparenza e alla conoscenza, lo vediamo ancora adesso: c’è un distacco clamoroso tra consiglieri e partiti e tra partiti e cittadini. Oggi ciò che avviene in consiglio (dove l’opposizione del vecchio centrosinistra si è ridotta a 4 consiglieri, spesso in disaccordo tra loro), è del tutto ignoto ai cittadini, ai militanti e a chi fa politica, figurarsi all’ “uomo della strada”. Accanto alla proposta di anagrafe degli eletti (mozione votata, grazie al lavoro di Tommaso Resta, all’unanimità dal consiglio ma ancora rimasta irrealizzata) mi sono battuto in questi mesi per l’elezione diretta del difensore civico e ho cercato di rendere conoscibile, con personali mezzi rudimentali, le sedute del consiglio, la ripresa delle quali, a quanto pare, sarà vietata a breve. Il messaggio è dunque che nessuno deve conoscere ciò che accade lì dentro!
Dico questo perché continuo a pensare che un’opposizione può crescere e diventare maggioranza solo se propone un’idea alternativa di città e solo se lo fa indicando un modello e degli strumenti altri. Si dia pertanto inizio ad un confronto e ad una interlocuzione positiva tra consiglieri, forze politiche e cittadini, soprattutto fondando il tutto sulla trasparenza anche delle nostre discussioni, dei dibattiti, dei litigi se necessario, ma mai rinunciando ad esserci e ad intervenire per dire la nostra.
Continuo a ritenere che invece di pensare a come riciclarsi od emergere in vecchie e nuove sigle, ognuno dovrebbe avere il coraggio di proporsi e proporre un cammino politico da condividere, cercando di smetterla con accoltellamenti, giochi sporchi e logiche partitocratiche che uccidono il confronto politico e giocano a favore dell’avversario.
Soprattutto, bisognerà fondare l’azione politica su regole e principi chiari (che valgano sempre e per tutti) e non su posizioni (modificabili secondo le convenienze).

lunedì 1 marzo 2010

Sulla richiesta di autorizzazione alla ripresa delle sedute del consiglio comunale.

Al Presidente del consiglio comunale di Francavilla Fontana.



Egr. Sig. Presidente,
a seguito della mia richiesta del 7 dicembre 2009, sono stato autorizzato (proprio in apertura della seduta successiva del 1.2.2010) alla ripresa delle sedute del consiglio comunale. Di ciò intendo preliminarmente ringraziarLa.
Tuttavia, tale autorizzazione, dapprima verbalmente concessami senza alcuna condizione, mi è stata successivamente recapitata per iscritto con, in aggiunta, la dicitura “a condizione che la trasmissione delle stesse sia trasmessa integralmente”.
La mia iniziativa era ed è rivolta a sensibilizzare i cittadini ad “esigere conoscenza” dal Palazzo: in parole povere, davanti alla crisi di una politica che non dà risposte, la buona politica dovrebbe “lasciarsi annusare”.
Ciò premesso, considerato che né la legge né il regolamento del consiglio comunale impediscono la registrazione audio-video, l’unica formalità alla quale ho ritenuto di dover adempiere con la mia richiesta è stata quella di rendere edotti tutti i consiglieri della possibilità di essere ripresi. Più che di una richiesta, si è trattato di una nota informativa.
La legge infatti stabilisce che le sedute sono pubbliche e che eventuali limiti possono essere disposti dai regolamenti dei singoli consigli comunali e, nello specifico, il nostro regolamento non prevede alcunché in merito. Basterebbe pertanto tale argomento a far ritenere inaccettabile ogni limitazione imposta a chiunque volesse esercitare il diritto da me oggi rivendicato.

Peraltro, qui non siamo neppure in presenza di una emittente che assume l’incarico di registrare la seduta, ma piuttosto di un privato cittadino che intende fare l’uso che la legge gli consente di determinate immagini, senza essere certamente vincolato al rispetto di regole di par condicio. Allora, in linea anche con la mozione dell’anagrafe degli eletti votata all’unanimità dal consiglio, il Comune dovrebbe e potrebbe dotarsi subito di tutti gli strumenti atti a consentire la trasmissione in diretta su internet delle sedute. La sola riproduzione su una emittente televisiva locale, infatti, non garantisce il raggiungimento di un adeguato numero di cittadini, considerata la scarsa conoscenza degli orari di trasmissione, oltre alla insufficiente ricezione del segnale dell’emittente per gli apparecchi televisivi dei cittadini di Francavilla.
Allo stato, invece, non esiste nessun mezzo di informazione che svolga il ruolo che ho scelto di svolgere io, di modo che il limite imposto al sottoscritto, lungi dall’essere una condizione inserita a tutela e garanzia di una maggiore trasparenza e per evitare una informazione manipolata o di parte, si trasforma di fatto in un ostacolo alla diffusione di informazioni per i cittadini.

La prego, pertanto, di voler concedere l’autorizzazione senza limitazioni che potrebbero rendere proibitiva la realizzazione dell’iniziativa e di fornire questo contributo per avvicinare i cittadini alla vita pubblica. Personalmente, non posso che essere favorevole alla diffusione della registrazione integrale delle sedute, ma se questo è effettivamente l’obiettivo del consiglio comunale e dell’amministrazione, allora ci si attivi subito alla realizzazione della diretta in streaming, lasciando che comunque un privato cittadino come me possa effettuare questa funzione utile e gratuita.
Certo di un Suo gentile e positivo riscontro, colgo l’occasione per salutarLa.

giovedì 18 febbraio 2010

Se non circola la parola, c'è il rischio che la società diventi violenta.


L'atto di imbrattare la città con manifesti contenenti insulti (rivolti evidentemente a partiti di centrosinistra) di cui si sono resi responsabili degli "anonimi" neofascisti, rappresenta un fatto sulla cui gravità non bisognerebbe scherzare. Continua ad essere alimentato a Francavilla un clima di intolleranza e di abbarbicamento dietro concezioni della storia a dir poco datate: è in questo momento che tutte le forze democratiche devono rifuggire da ogni rischio di liquidare la crescita di certi fenomeni limitandosi a chiederne la clandestinizzazione.
Bisogna al contrario impegnarsi perché certe realtà nascoste possano essere conosciute in tutta la loro pericolosità e sconfitte con l'arma nonviolenta della parola.
E' indice di una visione quanto meno confusa della lotta politica, il fatto che un gruppo imprecisato di personaggi circoli di notte per affiggere manifesti che qualificano chi li realizza. Costoro, considerati i riferimenti storici e culturali, tengono molto all'onore e allo sprezzo del pericolo; ebbene, essi darebbero dimostrazione di coerenza se autodenunciassero le loro azioni dimostrative "contro il sistema", invece di continuare a deturpare l'intera città con manifesti tristemente nostalgici e senza firma, che denotano solamente la totale assenza di cultura del confronto e dello scambio di idee.
Purtroppo, lì dove manca la parola, cresce la violenza.

lunedì 25 gennaio 2010

Esito dell'incontro con Della Corte: passerà alla storia come il sindaco più laico di Francavilla?

Si è svolto nel pomeriggio del 21 gennaio l'incontro tra il sindaco Della Corte e il Presidente della Cellula Coscioni di Francavilla, Sergio Tatarano.
Nel corso dell'incontro si è parlato della proposta di istituzione del registro comunale dei testamenti biologici e delle iniziative in favore dei diversamente abili.

TESTAMENTI BIOLOGICI
Il sindaco, dopo aver ascoltato la proposta nel merito, ha assunto l'impegno formale a istituire il registro comunale nell'arco di pochi giorni. A breve, sarà, dunque, possibile depositare il proprio testamento biologico al Comune e obbligare al rispetto delle proprie direttive di trattamento medico, anche se non si è più in grado di comunicare. Il tutto, senza ricorrere ad un notaio e a spese zero.

DIVERSAMENTE ABILI
Della Corte, dopo aver comunicato che sono in corso le opere per la messa a norma della sede dell'assessorato ai servizi sociali, ha preso atto delle ulteriori sollecitazioni ad intervenire per abbattere le barriere architettoniche in alcune vie del centro (in particolare, corso Umberto I e corso Garibaldi, dove sono in corso opere di ristrutturazione). Il primo cittadino ha inoltre ribadito l'intenzione di rendere gratuito il servizio degli autobus cittadini ai disabili, in attesa che la STP di Brindisi dia il via libera.

SALA PER I FUNERALI CIVILI
E' stata ripresa, infine, la proposta (già rivolta all'allora sindaco Marinotti) di istituire una sala per i funerali civili. Anche su questa proposta Della Corte ha dichiarato di essere disponibile ed ha chiesto un po' di tempo al fine di valutare quale sia la struttura più idonea allo scopo.

In conclusione, è davvero urgente rivolgere un ringraziamento al sindaco per la dimostrazione di apertura e capacità di ascolto: bisogna ora incoraggiare il primo cittadino a non sciupare l'occasione di mantenere le promesse fatte e a passare alla storia come il sindaco più laico che Francavilla abbia mai conosciuto.