giovedì 18 febbraio 2010

Se non circola la parola, c'è il rischio che la società diventi violenta.


L'atto di imbrattare la città con manifesti contenenti insulti (rivolti evidentemente a partiti di centrosinistra) di cui si sono resi responsabili degli "anonimi" neofascisti, rappresenta un fatto sulla cui gravità non bisognerebbe scherzare. Continua ad essere alimentato a Francavilla un clima di intolleranza e di abbarbicamento dietro concezioni della storia a dir poco datate: è in questo momento che tutte le forze democratiche devono rifuggire da ogni rischio di liquidare la crescita di certi fenomeni limitandosi a chiederne la clandestinizzazione.
Bisogna al contrario impegnarsi perché certe realtà nascoste possano essere conosciute in tutta la loro pericolosità e sconfitte con l'arma nonviolenta della parola.
E' indice di una visione quanto meno confusa della lotta politica, il fatto che un gruppo imprecisato di personaggi circoli di notte per affiggere manifesti che qualificano chi li realizza. Costoro, considerati i riferimenti storici e culturali, tengono molto all'onore e allo sprezzo del pericolo; ebbene, essi darebbero dimostrazione di coerenza se autodenunciassero le loro azioni dimostrative "contro il sistema", invece di continuare a deturpare l'intera città con manifesti tristemente nostalgici e senza firma, che denotano solamente la totale assenza di cultura del confronto e dello scambio di idee.
Purtroppo, lì dove manca la parola, cresce la violenza.