Vittoria di legalità a Francavilla Fontana. Da alcuni anni sono presenti, dinanzi a tutte le chiese della città, degli spazi riservati al personale della chiesa per la sosta delle auto. L’art. 7 c.d.s. , però, prevede la possibilità per le amministrazioni comunali di riservare spazi di sosta gratuita espressamente ed esclusivamente a veicoli di polizia stradale, vigili del fuoco, servizi di soccorso, nonché a quelli adibiti al servizio di persone con limitata o impedita capacità motoria. Tutte le altre categorie sono escluse. Pertanto, l’associazione Coscioni ha chiesto al sindaco di abolire quegli spazi che sono stati riservati alle categorie per le quali la legge non prevede alcunché, restituendoli immediatamente alla pubblica fruizione.
Il sindaco ha così dovuto revocare gli spazi di sosta riservati al clero, compiendo un atto dovuto, visto che finalmente si è accorto, dopo la nostra sollecitazione, che il c.d.s. non gli lasciava potere discrezionale in merito.
La chiesa si è difesa attaccando, sostenendo di svolgere un ruolo sociale che le darebbe diritto a certi riconoscimenti. Quei pochissimi politici che si sono esposti hanno strizzato l’occhio al clero affermando che non ci si dovrebbe perdere in battaglie anticlericali. Si sa, certe categorie sono specializzate nella difesa dell’indifendibile: nessuno ha quindi potuto far altro che arrampicarsi sugli specchi per sostenere come al solito di essere vittima di qualche irriducibile “mangiapreti”, dimenticando che prima ancora che una battaglia di laicità, si è trattato di un richiamo al rispetto della legge; ma come sempre siamo al paradosso per il quale rivendicare pari diritti per tutti, quando c’è di mezzo qualche tonaca, vale l’attribuzione della patente di intolleranti. Ci si dimentica che i privilegi di alcuni significano minori diritti per tutti gli altri, cioè per la collettività. Questa è laicità: diritti uguali per tutti.