lunedì 6 giugno 2011

A 11 anni dallo Statuto del 2000, a Francavilla negato il diritto al referendum.



"...la partitocrazia ha ostacolato fin dal primo momento e c'è voluta l'approvazione della legge Fortuna e la pretesa della Chiesa e della DC di ottenere per sé il diritto al referendum perché l'istituto fosse attuato" (Gianfranco Spadaccia).


A pochi giorni dal referendum su nucleare, acqua e legittimo impedimento, penso sia opportuno ricordare, non soltanto al Sindaco, ma anche ai tanti referendari che appassionatamente si stanno impegnando per il raggiungimento del quorum, che il Comune di Francavilla, a distanza di 11 anni dall’entrata in vigore dello Statuto, non ha mai adottato il regolamento attuativo per referendum e petizioni comunali.

Lo Statuto del Comune riconosce infatti all’art. 47 la possibilità di indire referendum, “secondo le modalità dello Statuto e del Regolamento”, quest’ultimo mai adottato. Tale grave mancanza determina l’impossibilità dello svolgimento della consultazione. Per questa ragione, fu presentato circa un anno fa un importante odg sul quale il consiglio si pronunciò positivamente dopo che io personalmente ero riuscito a far convocare la seduta raccogliendo le firme necessarie (nonostante il rifiuto dei due consiglieri d'opposizione dei Democratici per la Costituzione).

La possibilità di utilizzare lo strumento referendario rientra in un progetto –prioritario per noi radicali- di trasparenza e partecipazione, cioè di democrazia, che con grande caparbietà ed insistenza stiamo e sto portando avanti.

Sottolineo come una battaglia così rilevante dal punto di vista del percorso di crescita civica e culturale di una comunità non possa non essere patrimonio soprattutto della minoranza politica: mi auguro per questo che l’opposizione spinga anche in consiglio per l’approvazione del regolamento, facendo di questo un argomento di forza del proprio progetto politico futuro.

D’altro canto, sarei ben felice se il Sindaco si attivasse autonomamente in tale direzione, come peraltro più volte promessomi. La sensibilità e l’attenzione da lui mostrate su alcune proposte radicali sono certo che si potrebbero registrare anche in questa circostanza. Non dispero ed anzi auspico che lo stesso assuma l’impegno formale e pubblico, dichiarando entro quando si giungerà alla conquista di questo nuovo traguardo; un traguardo che darebbe prestigio a questa amministrazione, come credo sia accaduto quando si è ascoltato il nostro consiglio di approvare –primo caso in Puglia- il registro comunale dei testamenti biologici o si è consentito il trasporto gratuito sugli autobus per i disabili.

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