Non mi piace usare paroloni di elogio, specie in determinate circostanze.
La mia fiducia in Antonello Denuzzo, come ho avuto modo di dire, è nei fatti, nella scelta che compie un antico appassionato di politica come me, accettando di buttarsi nella competizione elettorale per la prima volta, dopo aver in passato rifiutato svariate proposte di candidatura perché nessuna ritenuta da me soddisfacente.
I temi che mi stanno a cuore li conoscono pure i sassi, altrettanto nota è la mia insistenza nel metterli al centro dell'impegno politico: si può dunque solo immaginare quante volte io abbia potuto parlare ossessivamente ad Antonello di mobilità sostenibile, democrazia diretta, riduzione di rifiuti, barriere architettoniche e diritti civili.
Ecco, ho pensato che tutti questi obiettivi si possano raggiungere oggi; la mia fiducia nel candidato sindaco sta nell'essermi detto: "adesso è il momento giusto". Il tutto, senza avere, nessuno di noi, alcuna garanzia di essere eletto.
Ma, specie quando è concessa per convinzione, la fiducia è un peso opprimente che toglie il sonno, è un regalo che si deve custodire come un tesoro inestimabile dentro una cassaforte, è la sveglia che deve suonare tutte le volte che si correrà il rischio di perdersi per strada.
Quando qualcuno mi preannuncia di voler votare per me, sono di certo lusingato e mi tremano anche un po' le gambe perché penso che quel voto contenga "vita".
Insomma, la fiducia che gli elettori riversano su noi candidati al Consiglio comunale quando ascoltano le nostre parole, vedono le nostre facce e stringono le nostre mani e quella che noi riversiamo a nostra volta sul candidato sindaco: tutto ciò costituisce l'impegno più esaltante e gravoso che possiamo assumere. Non dobbiamo dimenticarlo mai, dobbiamo ricordarcelo a vicenda, tutti i giorni.
In bocca al lupo, professo'!
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