Lo spot: 27 marzo ore 18 teatro imperiali congresso cellula Coscioni di Francavilla
Tavolo a Lecce
Per l'eutanasia, per la libertà di scelta.
da "Porta a porta" del 16.01.2008
“E’ vero che io magari prediligo monaci, francescani e meno altre forme di espressione religiosa. Voglio però ringraziare Monsignor Fisichella (...)per una cosa personale, perché ciascuno di noi, poi, in due parole rappresenta se stesso. Lei ha avuto un’espressione che rappresenta, per me, lei: elegante, non come questi miei amici presunti universitari sgarbati. Lei ha detto ad un certo punto: “Noi non abbiamo bisogno di fare i digiuni per andare in televisione”. Spero che lei si vergogni di questa affermazione perché è dimostrato che ci andiamo poco. In questa cosa c’è lei. La sua eleganza, il suo pettorale, il suo oro, il suo essere, per me, chiesa simoniaca… Son bastate queste sue due parole per comprenderci molto” Marco Pannella
Sciascia e Pannella
Maggio 1987.
"Pannella è il solo uomo politico italiano che costantemente dimostri di avere il senso del diritto, della legge, della giustizia. Ce ne saranno altri, ma senza volto e senza voce, immersi e sommersi in partiti la cui sensibilità ai problemi del diritto soltanto si manifesta quando qualche mandato di cattura raggiunge uomini del loro apparato: per il resto se ne stanno in silenzio..." Leonardo Sciascia
“…Può commemorare il 20 settembre solo chi vuole abolire il Concordato. Noi non sentiamo alcun bisogno di un riconoscimento ufficiale del 20 settembre. Anzi, speriamo che il sindaco Cioccetti si sia dimenticato quest’anno di mandare la corona d’alloro a Porta Pia per il comune di Roma. Sarebbe un equivoco di meno. Il 20 settembre è un giorno nostro; non è il giorno dei clericali e dei fascisti. Il giorno loro è l’11 febbraio, quando l’Uomo della Provvidenza - che secondo Pio IX – “non aveva le preoccupazioni della scuola liberale”, firmò quel Concordato che lo stesso pontefice riconobbe “sarebbe stata una follia sperare dai governi precedenti”.
Buon XX settembre
Viva l'Italia laica e liberale!
Per la vita del diritto...
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Pier Paolo Pasolini e i radicali.
"Sono qui come marxista che vota per il PCI... che spera nella nuova generazione di comunisti almeno come spera nei radicali... Siete riusciti a trovare forme alterne e subalterne di cultura dappertutto: al centro delle città, e negli angoli più lontani, più morti, più infrequentabili. Non avete avuto alcun rispetto umano, nessuna falsa dignità e non siete soggiaciuti ad alcun ricatto. Non avete avuto paura né di meretrici né di pubblicano, e neanche - ed è tutto dire - di fascisti... Contro tutto questo voi non dovete fare altro (io credo) che continuare semplicemente a essere voi stessi: il che significa a essere continuamente irriconoscibili. Dimenticare subito i grandi successi: e continuare imperterriti, ostinati, eternamente contrari, a pretendere, a volere, a identificarvi con i diversi; a scandalizzare; a bestemmiare". (Congresso radicale 1975).
ENZO TORTORA
"Ero liberale perché ho studiato, sono radicale perché ho capito".
All'esito della riunione di domenica 22 giugno, la Cellula Coscioni ha stabilito: - impegno a organizzare per sabato 5 luglio con "Diritto e Libertà" una giornata di discussione pubblica aperta sulle prospettive politiche a Francavilla; - impegno a proseguire la campagna per il monitoraggio delle strutture ospedaliere sulla applicazione della 194 e sulla pillola del giorno dopo; - impegno a coinvolgere le istituzioni locali sulla campagna pro Tibet.
"Pochi italiani conoscono quale centro di coordinamento e di guida delle forze più reazionarie è il Vaticano, e quale fattore di corruzione esso costituisce nella nostra vita pubblica [...] con l'insegnamento della cieca obbedienza ai governanti, comunque delinquenti e in qualsiasi modo arrivati al potere, purché prestino l'ossequio dovuto al Santo Padre. [...]. ... la soluzione di tutti i problemi – anche di quelli che riteniamo più spiccatamente economici e tecnici- dalla convivenza civile, è in funzione del modo in cui si riesce a risolvere il problema della libertà di coscienza, cioè del modo in cui vengono regolati i rapporti tra lo Stato e la Chiesa". Ernesto Rossi
"Le dichiarazioni quotidiane di questo Papa sono una bestemmia contro la verità e la religiosità quale viene vissuta nel nostro paese e in tutto il mondo civile. Trent'anni fa in Italia, secondo stime dell'Oms, gli aborti erano oltre il milione, 1 milione e 200 mila, ora sappiamo che quelli legali sono 100 mila. Quindi dire che i problemi si sono aggravati da allora ad oggi (...) è una bestemmia contro la lealtà civile e religiosa, nonché un'offesa contro lo Stato italiano e un insulto contro la maggioranza dei Paesi del mondo che hanno affrontato la piaga dell'aborto con lo strumento della legalizzazione. In Italia gli aborti legali sono dovuti in modo chiaro alla resistenza e al terrorismo psicologico delle campagne menzognere del Vaticano sulla contraccezione".
MARCO PANNELLA
Esito riunione della Cellula
Nell'ultima riunione della cellula di domenica 11 maggio si è stabilito quanto segue: - allestimento di un tavolo informativo sulla pillola del giorno dopo per il 24 maggio in occasione dell'anniversario della 194; - impegno per la mobilitazione straordinaria in programma sulla cannabis terapeutica e sulla eventuale disobbedienza civile; - riproposizione della istituzione della sala laica anche come punto per la prossima campagna elettorale; - rilancio iscrizioni, specie alla cellula, con invito a tutte le forze politiche; - confronto con l'intero panorama politico sui "nostri" temi per le prossime amministrative.
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La RU486 NON è la pillola del giorno dopo!!
dal blog "la chiazza" in risposta al Vice Sindaco Iurlaro.
"Caro assessore, intanto La ringrazio per le Sue parole, ma andiamo con ordine. Occorre una precisazione, anche alla luce di quanto apparso oggi sulla stampa: chiariamo subito che la pillola del giorno dopo NON è la pillola RU486. La prima è un anticoncezionale d'emergenza che non ha nessuna controindicazione e il cui uso, a causa di un certo modo di operare nel nostro Paese, viene ostacolato ideologicamente senza alcuna buona ragione scientifica. In Italia vi è infatti l'obbligo della prescrizione medica che invece non è previsto in altri 100 Paesi nel mondo (in Francia è distribuita gratuitamente). Non si tratta di un farmaco abortivo ma di un farmaco che inibisce l'ovulazione e che pertanto va assunto nelle ore immediatamente successive al rapporto (tanto è vero che è distribuito anche in Paesi in cui l'aborto è illegale) altrimenti perde efficacia. Su questo: quanta gente (non solo ragazzi) sa che il medico deve prescrivere la ricetta e che non c'è obiezione che tenga?Altra cosa è la RU486, pillola abortiva, che sarà introdotta a breve in Italia e che rappresenta un'altra grande conquista di civiltà in quanto permette di evitare il dramma fisico e psicologico cui la donna è costretta con l'aborto terapeutico. I casi rarissimi di mortalità sono legati ad una cattiva assunzione del farmaco (sono più alti i casi di morte per parto, se è per questo), ma ciò non vuol dire che vada ostacolata la sua introduzione. Alla donna la possibilità di scegliere a cosa sottoporsi. Credo che ci sia bisogno dunque di tanta informazione.Un saluto cordiale".
VIDEO INAUGURAZIONE CELLULA COSCIONI
http://www.radicalilecce.it/?q=node/2314
Tibet libero!
Risposta a Pietro Filomeno sulla vicenda "piazza".
Caro Pietro, solo per non lasciare che l’incomprensione prenda il sopravvento sulla nostra stima reciproca, consentimi due parole conclusive. Nel mio intervento a proposito della vita notturna a Francavilla ho chiaramente espresso (e fatto mia la tua) preoccupazione di garantire la vivibilità del centro storico, con alcune proposte che, a meno di smentite, non mi pare fossero in contrasto con le tue. Ciò su cui mi sono sbilanciato e che ho tenuto a criticare è stato certamente il tuo punto di vista che ho definito “moralistico e confusionario” in quanto affermavi testualmente che i ragazzi spenderebbero i soldi di mamma e papà, perché non hanno niente di meglio da fare. Mi consentirai di ribadire che si è trattato di una frase quanto meno infelice, poiché, al di là delle virgolette, degli spezzoni o degli articoli riportati per intero, resta la equivocità di quella espressione, sulla quale, forse non a caso, non sei più ritornato nella tua replica. Infine, caro Pietro, ho sicuramente molto da imparare, anche da te, ma gradirei essere considerato una persona e non un giovane. Il mio non è stato il commento al quale rispondere con una pacca sulle spalle; la mia è stata invece una risposta ad un tuo articolo che (ripeto per dare forza a quella che hai definito “reazione smodata”) non ho condiviso per il tono che hai utilizzato, non per la legittima aspirazione, da te espressa, a vivere in pace senza essere molestato. Per il resto, sono pronto a dibattiti pubblici, anche se non ho capito, nel merito, cosa mi contesti.
"Le nostre esistenze hanno bisogno di libertà per la ricerca scientifica. Ma, non possono aspettare. Non possono aspettare le scuse di uno dei prossimi Papi"