venerdì 31 agosto 2007

Pd: lava via lo sporco in due secondi...


C’è qualcosa di assolutamente strano nella polemica innescata in questi giorni, che ha visto coinvolti molti amministratori di centrosinistra. Sia chiaro: ritengo che chiunque debba accettare le regole di convivenza e che non debbano esistere zone dove sia consentito non rispettarle. Ma ciò che mi pare stia accadendo è qualcosa di molto diverso dal semplice commento ad una ordinanza. Si è infatti dato vita ad un dibattito che ha il sapore di scelta politica legata strettamente alla nascita del Partito Democratico, un cambio di rotta allarmante per le sorti, prima di tutto “culturali”, non solo della sinistra ma anche dell’Italia. C’è un cambio di strategia schizofrenico e affrettato nei confronti delle realtà scomode e di disagio. Ciò che preoccupa non è il tentativo di voler far rispettare le regole: anzi, l'atteggiamento buonista è stato tante volte un limite della sinistra del nostro Paese. Sembra tuttavia paradossale che si debba discutere per giorni e giorni di una questione come quella dei lavavetri, attribuendole una enfasi piuttosto sospetta e quasi riducendo gli enormi problemi dell’Italia a questo solo fenomeno. Se ci fermiamo al divieto, allora capiamo bene che l’uomo di sinistra si trova in difficoltà nel riuscire a contemperare la tutela, da un lato, per le (sacrosante) esigenze di libertà di circolazione del normale cittadino e, dall’altro, per la sopravvivenza del lavavetri. La destra, però, è coerente con la sua storia quando non si cura del povero, del diseredato; la sinistra, no.
Vero anche che esistono fenomeni molto più gravi come quello dei parcheggiatori abusivi, pericolosi estorsori più che tollerati nelle grandi città amministrate dalla destra o dalla sinistra (penso a Napoli).
Allora si potrebbe pensare di trovare soluzioni più tolleranti e includenti, come “regolarizzare” la figura del lavavetri in alcuni postazioni delle città, seguendo l’interessante proposta formulata da un assessore fiorentino. E’ un’idea.
In definitiva, l’illusione ( certamente proibizionista, quindi buona per la destra tanto quanto per questa sinistra) di risolvere il fenomeno semplicemente cancellando dai nostri occhi lo “sporco” (che oggi è il lavavetri, domani il tossicodipendente e dopo domani la prostituta), è una pura chimera dal sapore assolutamente populistico: aggettivo, questo, che si addice sempre più e meglio alla politica dei futuri “proprietari” illegittimi del Partito democratico (bidone).

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