Quali sono le ragioni che portano oggi ad una mancanza di sintonia tra le teste libere e i partiti di centrosinistra di Francavilla?
Il ruolo di chi scrive e si rivolge, tendenzialmente ma non ciecamente, ad un certo schieramento politico, è molto delicato; tali personalità andrebbero trattate con grande attenzione, direi amorevolmente, dai vari esponenti di partito. L’intellettuale può essere un finto pensatore, un semplice sponsor di chicchessia, ed è un conto; ma è una questione di stile e di credibilità che non credo convenga a nessuno.
Se, invece, una personalità di indubbio valore, come il prof. Filomeno, si permette di muovere delle critiche nei confronti del centrosinistra penso che questa debba essere un’occasione sulla quale riflettere e non un motivo di rancore.
Questo centrosinistra merita delle critiche, allora? La lite furibonda che per oltre un anno si è stancamente trascinata fino alle primarie e il successivo inevitabile logoramento della coalizione, sono dati di fatto che certamente hanno reso impraticabile la nascita di un dibattito programmatico alternativo alla destra; durante le amministrative, l’unica “alternativa” che si pose, a sinistra, fu tra l’andare divisi tra più candidati (e riconsegnare, con le braghe calate, la città alla destra) oppure ritrovare l’unità con un unico candidato, senza che però ci si azzardasse a parlare di contenuti. Si optò per questa seconda soluzione, non meno suicida della prima.
All’epoca della campagna elettorale, suggerii che per il centrosinistra sarebbe stato utile ( anzi, indispensabile) formulare una proposta paradossalmente capace di far perdere definitivamente le già miserrime speranze di vittoria ( pensai, ad esempio, alla chiusura al traffico del centro storico, ma non fui degnato neppure di una risposta); insomma, la sconfitta era a portata di mano. Tuttavia, prevalse l’immobilismo e si preferì limitare i danni piuttosto che rischiare tutto.
Relativamente poi alla capacità di confrontarsi, anche nel mio impegno a favore della Associazione Coscioni, ho più volte sottolineato il sempre più speculare atteggiamento della sinistra rispetto alla destra nei confronti pubblici aperti e non faziosi, sabotati da quasi tutta la politica ufficiale, direi scientificamente ( come quello alla presenza di Mina Welby sull’eutanasia). E’ solo un caso che invece nessun esponente del centrosinistra manchi quando a giungere nella nostra città è un qualunque rappresentante di partito? Me la prendo con la sinistra perché mi aspetterei una maggiore predisposizione all’ascolto. Tutto qui.
Ora: ciò, non ha nulla a che fare con una volontà di silenziare le responsabilità della destra, che sono tante e tante, arcinote e scontate, ma che non sono sufficienti a colmare le mancanze del centrosinistra. Non basta non avere sulla coscienza la colpa della cattiva gestione: Parentopoli e discarica non possono essere più la trincea del centrosinistra e il suo unico messaggio propositivo per illuderci che le cose peggio di così non potranno mai andare.
Il ruolo di chi scrive e si rivolge, tendenzialmente ma non ciecamente, ad un certo schieramento politico, è molto delicato; tali personalità andrebbero trattate con grande attenzione, direi amorevolmente, dai vari esponenti di partito. L’intellettuale può essere un finto pensatore, un semplice sponsor di chicchessia, ed è un conto; ma è una questione di stile e di credibilità che non credo convenga a nessuno.
Se, invece, una personalità di indubbio valore, come il prof. Filomeno, si permette di muovere delle critiche nei confronti del centrosinistra penso che questa debba essere un’occasione sulla quale riflettere e non un motivo di rancore.
Questo centrosinistra merita delle critiche, allora? La lite furibonda che per oltre un anno si è stancamente trascinata fino alle primarie e il successivo inevitabile logoramento della coalizione, sono dati di fatto che certamente hanno reso impraticabile la nascita di un dibattito programmatico alternativo alla destra; durante le amministrative, l’unica “alternativa” che si pose, a sinistra, fu tra l’andare divisi tra più candidati (e riconsegnare, con le braghe calate, la città alla destra) oppure ritrovare l’unità con un unico candidato, senza che però ci si azzardasse a parlare di contenuti. Si optò per questa seconda soluzione, non meno suicida della prima.
All’epoca della campagna elettorale, suggerii che per il centrosinistra sarebbe stato utile ( anzi, indispensabile) formulare una proposta paradossalmente capace di far perdere definitivamente le già miserrime speranze di vittoria ( pensai, ad esempio, alla chiusura al traffico del centro storico, ma non fui degnato neppure di una risposta); insomma, la sconfitta era a portata di mano. Tuttavia, prevalse l’immobilismo e si preferì limitare i danni piuttosto che rischiare tutto.
Relativamente poi alla capacità di confrontarsi, anche nel mio impegno a favore della Associazione Coscioni, ho più volte sottolineato il sempre più speculare atteggiamento della sinistra rispetto alla destra nei confronti pubblici aperti e non faziosi, sabotati da quasi tutta la politica ufficiale, direi scientificamente ( come quello alla presenza di Mina Welby sull’eutanasia). E’ solo un caso che invece nessun esponente del centrosinistra manchi quando a giungere nella nostra città è un qualunque rappresentante di partito? Me la prendo con la sinistra perché mi aspetterei una maggiore predisposizione all’ascolto. Tutto qui.
Ora: ciò, non ha nulla a che fare con una volontà di silenziare le responsabilità della destra, che sono tante e tante, arcinote e scontate, ma che non sono sufficienti a colmare le mancanze del centrosinistra. Non basta non avere sulla coscienza la colpa della cattiva gestione: Parentopoli e discarica non possono essere più la trincea del centrosinistra e il suo unico messaggio propositivo per illuderci che le cose peggio di così non potranno mai andare.
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