sabato 20 settembre 2008

Accadde domani.






Riproponiamo un'intervista andata in onda su radio radicale il 6 luglio scorso. Perché tutti possano sapere quante cose si sapevano già.

1 commento:

Anonimo ha detto...

20/9/1870 - 20/9/2008

Nella 138^ ricorrenza della liberazione dei romani e della città di Roma dal giogo della teocrazia papalina e vaticana troglodita, parassitaria, conservatrice, intollerante, ignorante, sfruttatrice, da parte dei liberali laicisti italiani, un ricordo al primato della cultura laica senza la quale si stavan ancora a bruciare delle donne e delle persone la cui unica colpa era di pensarla diversamente, per ciò chiamate streghe ed eretici, la quale ha costretto la teologia a riscoprire il libero arbitrio e la libertà di coscienza piegando la religione al desiderio di pace e di fratellanza mentre prima, esse benedicevano le guerre e santificavano le uccisioni degli uomini di altre religioni, per ciò chiamati miscredenti.

Pentiti papato, pentiti e ricordati che non sarai salvo fino a quando non revochi le scomuniche a Federico II di Svevia figlio di Enrico Hoenstaufen di Svevia e Costanza d'Altavilla.

Nel 1224 Federico II fonda la prima università laica e pubblica, l'università di napoli.

Al primo Colloquia Generale che Federico II tenne in Foggia, prese parte anche il cognato, marito di Eleonora d'Inghilterra, sorella della di lui moglie Isabella, Simone di Montfort, il quale tornato in Inghilterra, deposto il Re d'Inghilterra Enrico III, creò nel 1254 il primo parlamento in occidente mutuando dai Colloquia di Foggia. Parlamento che basò buona parte della sua attività nel praticare i principi della Magna Charta Libertatum del 1215 che altrimenti sarebbe rimasto un documento teorico come tanti altri senza pratica attuazione).

Si deve ricordare che la Chiesa di Roma sanzionò di invalidità la Magna Charta svincolando i fedeli e sudditi dall'obbligo della sua esecuzione e del suo rispetto.


---

FINO A QUANDO IL PAPATO NON REVOCA LA SCOMUNICA A FEDERICO II NON PUO' DIRE DI AVER FATTO PROPRIA LA LEZIONE DELLA STORIA E LASCIA IL DUBBIO CHE ABBRACCI LE LIBERTA' LAICHE SOLO IN MODO CONTINGENTE PER CONVENIENZA E NON PER CONVINZIONE.
Ancora oggi la Chiesa Romana odia l'uomo che è l'epifania della laicità nella storia umana e che pensò - tentando di realizzare -la separazione del potere temporale dalla religione.
Ciò costò a Federico II di dover subire le peggiori calunnie, sino alla scomunica, che mai un regnante abbia mai subito ivi compreso un conclamato tentativo di omicidio il cui mandante era direttamente il Papa.

Molte analogie vi sono tra Gesù di Nazareth e Federico Ruggero Hoenstaufen.
Il primo un figlio di operai che convinse uomini e donne del suo tempo che essendo tutti figli di un solo Dio erano fratelli per cui erano uguali e ugualmente beati indipendentemente dalla osservanza dei riti e delle prescrizioni della religione.
Il secondo era titolare della corona imperiale e del regno di sicilia. Costui, che il caso ha voluto esser battezzato in Assisi nella stessa fonte di Francesco di Bernardone, attuò l'unica - la VI -Crociata vittoriosa senza spargere sangue in quanto ottenne le chiavi di Gerusalemme in base ad un accordo col capo dei musulmani Al Malik Al Kamil.
Il Papa - doveva essere un vero stronzo - lanciò l'anatema in quanto la Crociata per essere valida richiedeva la uccisione purificatrice e salvifica dei miscredenti, cosa che con la VI Crociata non avvenne "mortificando" il dispiaciuto, quanto sanguinario, pontefice massimo
Federico adottò delle costituzioni che disciplinavano i feudatari limitandone il potere.
Federico adottava una politica che non guardava alla religione del suddito per cui nel suo regno vi fu un minimo di tolleranza tra cristiani, ebrei e mussulmani.
Federico capì, infine, quanto era importante la scienza per il governo.