Lo Statuto comunale di Francavilla definisce il difensore civico come il “custode delle prerogative del cittadino” e come colui che “ vigila sulla imparzialità e sul buon andamento dell’azione amministrativa del Comune, segnalando anche di propria iniziativa, gli abusi, le disfunzioni, le carenze ed i ritardi dell’Amministrazione nei confronti dei cittadini”.
Quasi tutti i Comuni italiani eleggono in Consiglio comunale la figura del difensore civico, professionista scelto da un elenco di persone estranee al Consiglio comunale stesso. Insomma, un ruolo per il quale vanno garantite caratteristiche di imparzialità e terzietà, dovendo lo stesso DC prodigarsi per l’interesse di tutti i cittadini. Ma chi è il soggetto più adatto a scegliere il controllore? Può mai essere il controllato?
La maggioranza, infatti, pur non avendo molto spesso i numeri per eleggere da sola il difensore civico, può comunque decidere di impedire di fatto lo svolgimento dell’elezione.
Scriveva qualche mese fa G.A. Stella sul Corriere: “Gli archivi sono pieni zeppi di vicende poco edificanti. Come le estenuanti sfide tra i partiti («Tocca nominarlo a noi!». «No, a noi!») che hanno impedito per anni (non settimane o mesi: anni!) la nomina di certi ombudsman regionali. O l'inchiesta giudiziaria sui brogli nella nomina di quello di Lamezia Terme. O le polemiche sullo stipendio di quello della Val d'Aosta. Per non dire del patto scellerato tra la sinistra e la destra al Comune di Roma. Dove, quando era sindaco Walter Veltroni, i partiti concordarono un difensore civico a testa, uno ulivista e uno berlusconiano. Lottizzazione al cubo: un imparziale a me, un imparziale a te”. I tristi racconti potrebbero continuare, ma preferisco fermarmi qui.
Pensiamo che Francavilla sfugga alle dinamiche del resto del Paese? Non credo proprio.
Allora, anche questo è uno dei capitoli della peste partitocratica che impedisce il funzionamento di qualunque organo ed istituzione in Italia.
Cerchiamo quindi di sottrarre alla furia partitocratica una istituzione come questa. Chi ha a cuore il funzionamento, la dignità e l’efficienza della figura del difensore civico si batta per la modifica dello statuto in modo che si preveda l’elezione diretta del difensore civico da parte dei cittadini e che quella figura non sia utilizzata come merce di scambio tra i partiti.
Quasi tutti i Comuni italiani eleggono in Consiglio comunale la figura del difensore civico, professionista scelto da un elenco di persone estranee al Consiglio comunale stesso. Insomma, un ruolo per il quale vanno garantite caratteristiche di imparzialità e terzietà, dovendo lo stesso DC prodigarsi per l’interesse di tutti i cittadini. Ma chi è il soggetto più adatto a scegliere il controllore? Può mai essere il controllato?
La maggioranza, infatti, pur non avendo molto spesso i numeri per eleggere da sola il difensore civico, può comunque decidere di impedire di fatto lo svolgimento dell’elezione.
Scriveva qualche mese fa G.A. Stella sul Corriere: “Gli archivi sono pieni zeppi di vicende poco edificanti. Come le estenuanti sfide tra i partiti («Tocca nominarlo a noi!». «No, a noi!») che hanno impedito per anni (non settimane o mesi: anni!) la nomina di certi ombudsman regionali. O l'inchiesta giudiziaria sui brogli nella nomina di quello di Lamezia Terme. O le polemiche sullo stipendio di quello della Val d'Aosta. Per non dire del patto scellerato tra la sinistra e la destra al Comune di Roma. Dove, quando era sindaco Walter Veltroni, i partiti concordarono un difensore civico a testa, uno ulivista e uno berlusconiano. Lottizzazione al cubo: un imparziale a me, un imparziale a te”. I tristi racconti potrebbero continuare, ma preferisco fermarmi qui.
Pensiamo che Francavilla sfugga alle dinamiche del resto del Paese? Non credo proprio.
Allora, anche questo è uno dei capitoli della peste partitocratica che impedisce il funzionamento di qualunque organo ed istituzione in Italia.
Cerchiamo quindi di sottrarre alla furia partitocratica una istituzione come questa. Chi ha a cuore il funzionamento, la dignità e l’efficienza della figura del difensore civico si batta per la modifica dello statuto in modo che si preveda l’elezione diretta del difensore civico da parte dei cittadini e che quella figura non sia utilizzata come merce di scambio tra i partiti.
3 commenti:
Il difensore fisica è un proposito spesso della programma elettorale anche a Francavilla. Chi scrive pensa si debba accogliere questa richiesta , che si associa anche ad altre professionalità come il city manager , perchè è vero che l'amministrazione pubblica ha un controllo che viene effettuato di volta in volta in base alle norme che la fanno vivere ma è anche vero che va riconosciuto il diritto inviolabile alla difesa e che la legge prevede i modi per la riparazione agli errori e quindi anche il cittadino merita vigilanza come l'amministrazione pubblica in tempi e modi corretti.
saluti
giuseppe di summa
www.gds08.it
www.gdisummalive.net
ops..chiedo scusa , mi correggo del programma elettorale come scrisse John Althusius , uno preciso , bisogna sottolineare che " la politica è il mezzo e l'arte per mezzo della quale gli uomini si associano allo scopo di instaurare , coltivare e conservare tra di loro la vita sociale "..a proposito della applicazione poi dei programmi elettorali..
saluti
giuseppe di summa
francavilla fontana ( br )
ops..altro errore di battitura difensore civico e non fisico , è il solito problema dei problemi dello stato che quando vanno introdotti cambiano la realtà...mi scusi il lettore ma ho scritto il commento alle 5.14 di mattina del 10 luglio...
saluti
giuseppe di summa
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