lunedì 1 marzo 2010

Sulla richiesta di autorizzazione alla ripresa delle sedute del consiglio comunale.

Al Presidente del consiglio comunale di Francavilla Fontana.



Egr. Sig. Presidente,
a seguito della mia richiesta del 7 dicembre 2009, sono stato autorizzato (proprio in apertura della seduta successiva del 1.2.2010) alla ripresa delle sedute del consiglio comunale. Di ciò intendo preliminarmente ringraziarLa.
Tuttavia, tale autorizzazione, dapprima verbalmente concessami senza alcuna condizione, mi è stata successivamente recapitata per iscritto con, in aggiunta, la dicitura “a condizione che la trasmissione delle stesse sia trasmessa integralmente”.
La mia iniziativa era ed è rivolta a sensibilizzare i cittadini ad “esigere conoscenza” dal Palazzo: in parole povere, davanti alla crisi di una politica che non dà risposte, la buona politica dovrebbe “lasciarsi annusare”.
Ciò premesso, considerato che né la legge né il regolamento del consiglio comunale impediscono la registrazione audio-video, l’unica formalità alla quale ho ritenuto di dover adempiere con la mia richiesta è stata quella di rendere edotti tutti i consiglieri della possibilità di essere ripresi. Più che di una richiesta, si è trattato di una nota informativa.
La legge infatti stabilisce che le sedute sono pubbliche e che eventuali limiti possono essere disposti dai regolamenti dei singoli consigli comunali e, nello specifico, il nostro regolamento non prevede alcunché in merito. Basterebbe pertanto tale argomento a far ritenere inaccettabile ogni limitazione imposta a chiunque volesse esercitare il diritto da me oggi rivendicato.

Peraltro, qui non siamo neppure in presenza di una emittente che assume l’incarico di registrare la seduta, ma piuttosto di un privato cittadino che intende fare l’uso che la legge gli consente di determinate immagini, senza essere certamente vincolato al rispetto di regole di par condicio. Allora, in linea anche con la mozione dell’anagrafe degli eletti votata all’unanimità dal consiglio, il Comune dovrebbe e potrebbe dotarsi subito di tutti gli strumenti atti a consentire la trasmissione in diretta su internet delle sedute. La sola riproduzione su una emittente televisiva locale, infatti, non garantisce il raggiungimento di un adeguato numero di cittadini, considerata la scarsa conoscenza degli orari di trasmissione, oltre alla insufficiente ricezione del segnale dell’emittente per gli apparecchi televisivi dei cittadini di Francavilla.
Allo stato, invece, non esiste nessun mezzo di informazione che svolga il ruolo che ho scelto di svolgere io, di modo che il limite imposto al sottoscritto, lungi dall’essere una condizione inserita a tutela e garanzia di una maggiore trasparenza e per evitare una informazione manipolata o di parte, si trasforma di fatto in un ostacolo alla diffusione di informazioni per i cittadini.

La prego, pertanto, di voler concedere l’autorizzazione senza limitazioni che potrebbero rendere proibitiva la realizzazione dell’iniziativa e di fornire questo contributo per avvicinare i cittadini alla vita pubblica. Personalmente, non posso che essere favorevole alla diffusione della registrazione integrale delle sedute, ma se questo è effettivamente l’obiettivo del consiglio comunale e dell’amministrazione, allora ci si attivi subito alla realizzazione della diretta in streaming, lasciando che comunque un privato cittadino come me possa effettuare questa funzione utile e gratuita.
Certo di un Suo gentile e positivo riscontro, colgo l’occasione per salutarLa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Leggete qui, c'è un articolo che vi riguarda.
http://ilsanfedista.wordpress.com/

sergiotatarano@libero.it ha detto...

mah...cosa si dovrebbe rispondere a una roba del genere...? forse che i cattolici hanno votato per l'aborto e il divorzio.