C’è una paura ricorrente in noi, quella che altri possano scegliere al nostro posto, scavalcando la nostra coscienza, il nostro credo. E allora, come c’è un diritto alla vita, così deve esserci, a maggior ragione, una difesa e una tutela del diritto alla morte e al rispetto di quelle disposizioni che devono essere eseguite dopo la morte di un uomo.
Quasi sempre si è costretti per ignoranza o per accettazione passiva o per “evitare polemiche esibizionistiche” a passare da un luogo di fede cattolica ( della maggioranza degli Italiani, per intenderci, ma non di tutti gli Italiani). Abbiamo visto come nella storia, anche recente, ci sono stati personaggi pubblici che hanno voluto celebrare i funerali fuori dalla chiesa (da Berlinguer ad Altiero Spinelli, da Massimo D’Antona a Sandro Pertini, solo per citarne alcuni).
Ebbene: esiste in Italia una legge che lascia ai comuni il compito di istituire sale mortuarie destinate proprio al rito laico. Ma quanti Italiani lo sanno? E quanti amministratori?
Allora, come avvenuto in alcune (poche, per la verità) città italiane, chiediamo nuovamente al Sindaco Della Corte (che già si era impegnato un anno fa su questo) un gesto di grande rispetto e sensibilità culturale: l’istituzione di una sala dove consentire a chi non è di fede cattolica di essere ricordato nella maniera più adeguata e decorosa. Sarebbe la dimostrazione di una attenzione particolare, apertura e accoglienza per tutte le diverse individualità, anche a completamento dell’istituzione del registro dei testamenti biologici. Ci auguriamo che questa nostra iniziativa trovi la convinta adesione di consiglieri e amministratori di ogni colore politico, e che possa rappresentare un segno di grande rispetto delle scelte di una piccola minoranza ( sarà vero?) che merita comunque di essere tutelata come tutti gli altri cittadini.
Quasi sempre si è costretti per ignoranza o per accettazione passiva o per “evitare polemiche esibizionistiche” a passare da un luogo di fede cattolica ( della maggioranza degli Italiani, per intenderci, ma non di tutti gli Italiani). Abbiamo visto come nella storia, anche recente, ci sono stati personaggi pubblici che hanno voluto celebrare i funerali fuori dalla chiesa (da Berlinguer ad Altiero Spinelli, da Massimo D’Antona a Sandro Pertini, solo per citarne alcuni).
Ebbene: esiste in Italia una legge che lascia ai comuni il compito di istituire sale mortuarie destinate proprio al rito laico. Ma quanti Italiani lo sanno? E quanti amministratori?
Allora, come avvenuto in alcune (poche, per la verità) città italiane, chiediamo nuovamente al Sindaco Della Corte (che già si era impegnato un anno fa su questo) un gesto di grande rispetto e sensibilità culturale: l’istituzione di una sala dove consentire a chi non è di fede cattolica di essere ricordato nella maniera più adeguata e decorosa. Sarebbe la dimostrazione di una attenzione particolare, apertura e accoglienza per tutte le diverse individualità, anche a completamento dell’istituzione del registro dei testamenti biologici. Ci auguriamo che questa nostra iniziativa trovi la convinta adesione di consiglieri e amministratori di ogni colore politico, e che possa rappresentare un segno di grande rispetto delle scelte di una piccola minoranza ( sarà vero?) che merita comunque di essere tutelata come tutti gli altri cittadini.
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