giovedì 21 aprile 2011

Sul divieto di trasmettere musica in occasione del venerdì di Pasqua.









Spiace rilevare come l’ordinanza del sindaco (sul divieto di riprodurre musica nelle ore in cui sfilerà la processione) sia figlia, tanto per iniziare, di una cultura che non si sforza di cercare soluzioni rispettose di tutte le individualità, anche di chi non è coinvolto dalla fede.



Nulla di nuovo, per carità: come ogni anno e come sempre, la gara nella politica di Francavilla è tra chi meglio manifesta ed ostenta in forma pubblica la vicinanza al clero.
Premetto che non condivido l’idea per la quale l’unica speranza di promozione del territorio debba passare necessariamente attraverso il turismo religioso.
Ma venendo al caso specifico, ritengo che sarebbe bastato prevedere un percorso alternativo per lo svolgimento della processione oppure semplicemente non attraversare la piazza, cuore pulsante del divertimento cittadino, per non costringere, da un lato, i commercianti a ridimensionare la capacità attrattiva dei loro bar e, dall’altro, chi non è interessato, ad assistere alla processione.
La verità è che se si fosse adottata una misura di tal fatta si sarebbero ridotte le potenzialità dell’annuale, impareggiabile vetrina per i politici, sempre più credenti in qualcosa di molto poco spirituale ed intimo, i quali come sempre sfileranno per esibire e sbandierare la loro “devozione”, che in settimana Santa è noto essere molto spiccata.
Non vorremo mica che qualcuno non si accorga della loro presenza in coda alla processione?
Un solo favore: quando venerdì li vedrete sfilare, ricordate di non votarli più.







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