giovedì 17 novembre 2011

Presidente Franco D'Alema: dove sono gli impegni presi un anno e mezzo fa dal Consiglio?



Ho letto con sorpresa l’intervento del Presidente D’Alema a proposito del progetto sulla droga della Cellula Coscioni. Egli, sul punto, conferma la disponibilità ma rimprovera me di non aver fatto nulla dopo la presentazione dello stesso progetto e mi invita a raccogliere firme tra i consiglieri (quali?, mi verrebbe da chiedere): in realtà, ho lanciato in questi mesi decine di appelli ad ogni schieramento politico, oltre ad aver consegnato manualmente al Sindaco il lavoro. Ebbene, non ho avuto nessuna risposta dalla politica, se non appunto dal Presidente D’Alema, a cui ho ritenuto – forse sopravvalutando politicamente il mio interlocutore- di rivolgermi. Attendo di conoscere i nominativi dei consiglieri interessati. Li contatterò io stesso.

A giudicare da quanto dice dopo, però, l’unico problema del Presidente D’Alema sembra il mancato riconoscimento del merito in ordine all'attivazione della trasmissione in diretta su internet dei lavori del consiglio comunale, adottata da qualche tempo a Francavilla.
E’ necessaria, tuttavia, una notevole dose di coraggio per sostenere quanto sostiene il Presidente D’Alema: a dire di quest'ultimo, io avrei cioè delegato altri a portare avanti questa iniziativa delle riprese audio video e me ne sarei poi indebitamente appropriato quale responsabile.
Riepiloghiamo la storia, forse sconosciuta allo stesso D'Alema: nel febbraio 2010, su mia proposta, Tommaso Resta presentava una mozione sull’anagrafe degli eletti, votata all’unanimità e mai applicata.
Qualche mese dopo, cercando di sopperire alle mancanze ed ai ritardi dell’amministrazione che non dava luogo a quella riforma, chiedevo un’autorizzazione a registrare le sedute con la mia telecamera, autorizzazione dapprima concessami e poi improvvisamente ed immotivatamente revocatami in occasione della seduta successiva, dopo che avevo osato diffondere alcuni stralci di una lite indecorosa tra un assessore ed un consigliere. Nel corso di quella seduta mi fu impedito di registrare –proprio dal presidente D’Alema- senza alcuna dignitosa spiegazione. L’imbarazzo fu tale che si ritenne di sospendere la seduta.
Non so se il Presidente D’Alema ricorda, ma nell’agosto 2010 raccoglievo le firme dei consiglieri, facevo convocare una seduta e votare un odg che prevedeva – tra i tantissimi punti- anche l’impegno “a predisporre un servizio di diffusione in “streaming” in diretta delle sedute di consiglio comunale sul sito istituzionale del Comune di Francavilla Fontana”. Si tratta dunque della realizzazione di uno (!) soltanto dei punti approvati dal consiglio nella seduta di agosto 2010. E gli altri?
Approfitto di questa circostanza, pertanto, per chiedere al Presidente D’Alema di attivarsi perché venga realizzato ciò su cui il consiglio si è impegnato formalmente un anno e mezzo fa:
- l’anagrafe degli eletti (già approvata nel febbraio 2010),
- la diffusione dello statuto del consiglio anche nelle scuole,
- l'approvazione dei regolamenti attuativi di referendum e petizioni,
- la massima pubblicità della convocazione delle sedute del consiglio comunale, aggiungendo ai canali classici (sito internet e affissione di manifesti) ogni altro mezzo che possa consentire un’adeguata informazione alla collettività (partendo dal servizio di cosiddetto “speakeraggio”).
Sono certo che il Presidente si adopererà in tal senso.

mercoledì 9 novembre 2011

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Comunale di Francavilla Fontana.



"Lo scambiatore automatico di siringhe, però, sembrerebbe un obiettivo alla nostra portata. Un piccolo traguardo che, adeguatamente supportato da una efficace campagna d'informazione, potrebbe costituire il segnale di un diverso approccio culturale al problema" (13 marzo 2011, dott. Francesco D'Alema).

Gentile Presidente D'Alema,
non è la prima volta che mi rivolgo a Lei e, se Lei mi rispondesse, non farebbe che dare conferma della Sua sensibilità nello svolgimento del delicato ruolo a cui è chiamato.
Circa 8 mesi fa, la cellula Coscioni di Francavilla dava vita ad un progetto di riduzione del danno sulle droghe, progetto frutto di un lavoro meticoloso e coscienzioso che abbiamo ritenuto di mettere a disposizione della politica locale per affrontare un tema come quello della droga, ampliamente ignorato, quando non affrontato con i soliti paternalismi sganciati da uno studio concreto della realtà. Noi abbiamo invece cercato di conoscere quanto sia effettivamente diffuso il fenomeno e di dare risposte seguendo le indicazioni dell'OMS e gli esempi delle più avanzate realtà europee.
Quel lavoro rappresentava e rappresenta un'assoluta novità in quanto si pone l'obiettivo di una soluzione pragmatica rispetto ad un lassismo diffuso che invece si preferisce pur dimostrandosi come il migliore contributo ad una pericolosa ed incontrollata diffusione delle sostanze illegali.
A distanza di vari mesi, dobbiamo mestamente prendere atto che l'intero panorama politico si è ben guardato dall'affrontare il tema, probabilmente per paura di prendere posizioni impopolari, accontentandosi di prenderne di antipopolari: non fare nulla vuol dire aiutare il fenomeno droga a diffondersi con tutte le degenerazioni conseguenti (come un uso più problematico e pericoloso delle sostanze, oltre al rischio malattie).
Mi rivolgo a Lei perché, all'epoca, il Suo fu l'unico intervento consapevole sull'argomento. In particolare Lei, dopo aver attentamente letto il nostro progetto, pur non condividendolo in toto, si espresse manifestando interesse sulla proposta degli scambiasiringhe.
Ciò che la cellula Coscioni e tutti i francavillesi hanno diritto di conoscere non è un'unanime posizione di favore sul progetto di riduzione del danno (non abbiamo questa illusione): noi tutti abbiamo invece sì il diritto di pretendere che il consiglio comunale della nostra città si esprima, magari valutando quel lavoro, sconosciuto ai più.
Le chiedo pertanto formalmente di fare tutto ciò che è nelle Sue possibilità perché il dibattito giunga in consiglio e sia approfondito e conosciuto da tutta la cittadinanza.
Con fiducia.