"Lo scambiatore automatico di siringhe, però, sembrerebbe un obiettivo alla nostra portata. Un piccolo traguardo che, adeguatamente supportato da una efficace campagna d'informazione, potrebbe costituire il segnale di un diverso approccio culturale al problema" (13 marzo 2011, dott. Francesco D'Alema).
Gentile Presidente D'Alema,
non è la prima volta che mi rivolgo a Lei e, se Lei mi rispondesse, non farebbe che dare conferma della Sua sensibilità nello svolgimento del delicato ruolo a cui è chiamato.
Circa 8 mesi fa, la cellula Coscioni di Francavilla dava vita ad un progetto di riduzione del danno sulle droghe, progetto frutto di un lavoro meticoloso e coscienzioso che abbiamo ritenuto di mettere a disposizione della politica locale per affrontare un tema come quello della droga, ampliamente ignorato, quando non affrontato con i soliti paternalismi sganciati da uno studio concreto della realtà. Noi abbiamo invece cercato di conoscere quanto sia effettivamente diffuso il fenomeno e di dare risposte seguendo le indicazioni dell'OMS e gli esempi delle più avanzate realtà europee.
Quel lavoro rappresentava e rappresenta un'assoluta novità in quanto si pone l'obiettivo di una soluzione pragmatica rispetto ad un lassismo diffuso che invece si preferisce pur dimostrandosi come il migliore contributo ad una pericolosa ed incontrollata diffusione delle sostanze illegali.
A distanza di vari mesi, dobbiamo mestamente prendere atto che l'intero panorama politico si è ben guardato dall'affrontare il tema, probabilmente per paura di prendere posizioni impopolari, accontentandosi di prenderne di antipopolari: non fare nulla vuol dire aiutare il fenomeno droga a diffondersi con tutte le degenerazioni conseguenti (come un uso più problematico e pericoloso delle sostanze, oltre al rischio malattie).
Mi rivolgo a Lei perché, all'epoca, il Suo fu l'unico intervento consapevole sull'argomento. In particolare Lei, dopo aver attentamente letto il nostro progetto, pur non condividendolo in toto, si espresse manifestando interesse sulla proposta degli scambiasiringhe.
Ciò che la cellula Coscioni e tutti i francavillesi hanno diritto di conoscere non è un'unanime posizione di favore sul progetto di riduzione del danno (non abbiamo questa illusione): noi tutti abbiamo invece sì il diritto di pretendere che il consiglio comunale della nostra città si esprima, magari valutando quel lavoro, sconosciuto ai più.
Le chiedo pertanto formalmente di fare tutto ciò che è nelle Sue possibilità perché il dibattito giunga in consiglio e sia approfondito e conosciuto da tutta la cittadinanza.
Con fiducia.
Gentile Presidente D'Alema,
non è la prima volta che mi rivolgo a Lei e, se Lei mi rispondesse, non farebbe che dare conferma della Sua sensibilità nello svolgimento del delicato ruolo a cui è chiamato.
Circa 8 mesi fa, la cellula Coscioni di Francavilla dava vita ad un progetto di riduzione del danno sulle droghe, progetto frutto di un lavoro meticoloso e coscienzioso che abbiamo ritenuto di mettere a disposizione della politica locale per affrontare un tema come quello della droga, ampliamente ignorato, quando non affrontato con i soliti paternalismi sganciati da uno studio concreto della realtà. Noi abbiamo invece cercato di conoscere quanto sia effettivamente diffuso il fenomeno e di dare risposte seguendo le indicazioni dell'OMS e gli esempi delle più avanzate realtà europee.
Quel lavoro rappresentava e rappresenta un'assoluta novità in quanto si pone l'obiettivo di una soluzione pragmatica rispetto ad un lassismo diffuso che invece si preferisce pur dimostrandosi come il migliore contributo ad una pericolosa ed incontrollata diffusione delle sostanze illegali.
A distanza di vari mesi, dobbiamo mestamente prendere atto che l'intero panorama politico si è ben guardato dall'affrontare il tema, probabilmente per paura di prendere posizioni impopolari, accontentandosi di prenderne di antipopolari: non fare nulla vuol dire aiutare il fenomeno droga a diffondersi con tutte le degenerazioni conseguenti (come un uso più problematico e pericoloso delle sostanze, oltre al rischio malattie).
Mi rivolgo a Lei perché, all'epoca, il Suo fu l'unico intervento consapevole sull'argomento. In particolare Lei, dopo aver attentamente letto il nostro progetto, pur non condividendolo in toto, si espresse manifestando interesse sulla proposta degli scambiasiringhe.
Ciò che la cellula Coscioni e tutti i francavillesi hanno diritto di conoscere non è un'unanime posizione di favore sul progetto di riduzione del danno (non abbiamo questa illusione): noi tutti abbiamo invece sì il diritto di pretendere che il consiglio comunale della nostra città si esprima, magari valutando quel lavoro, sconosciuto ai più.
Le chiedo pertanto formalmente di fare tutto ciò che è nelle Sue possibilità perché il dibattito giunga in consiglio e sia approfondito e conosciuto da tutta la cittadinanza.
Con fiducia.
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