martedì 22 aprile 2008

Francavilla: il centrosinistra riparta dalle primarie.


E’ partita subito la corsa in preparazione alle prossime elezioni amministrative a Francavilla. Fatto, questo, assolutamente positivo e indispensabile per proporre un'alternativa alla destra in città. Leggo che, oltre a quello di Curto a destra, nel centrosinistra si fanno già i primi nomi, ma mi auguro che non si vorranno commettere ancora una volta gli stessi, soliti errori. In occasione delle scorse amministrative, assistemmo ad uno scontro interno folle e suicida che portò, solo dopo un accapigliamento collettivo e sconsiderato, alla scelta (imposizione per molti) delle primarie, con successivi immaginabili strascichi polemici tra alleati, a dir poco devastanti. Penso che quello, al di là della sconfitta di Tommaso Resta, si sia rivelato uno strumento di estrema importanza, di coinvolgimento determinante per la ripartenza di una coalizione che, se non si allarga, non ha alcuna speranza per imporsi alla guida della città. Ma soprattutto credo che le primarie abbiano rappresentato un punto di non ritorno, dal quale per il centrosinistra non sarà possibile cioè sottrarsi in tutte le future competizioni: lungi dal dover essere uno scontro tra partiti o correnti e dunque un travaso di poteri cristallizzati, le primarie devono rappresentarsi come l’elemento di effettivo e reale ampliamento della coalizione, l’unico vero e genuino strumento attraverso cui allargare un soggetto politico che altrimenti si sarà costretti ad appiccicare a colpi di assessorati promessi all’ultimo secondo, quello utile al deposito di liste fantasma, vuote di consensi.
Allora, si riparta dalle primarie e da una contestuale, immediata battaglia serrata sui programmi autenticamente riformatori, veri assenti di tutte le competizioni elettorali, soprattutto amministrative. A tutto ciò, si unisca la chiamata alle armi di personalità competenti, pronte a spendersi sulla base di una comprovata affidabilità in ambito amministrativo e non solo. Soltanto così si potrà scompaginare un panorama politico e amministrativo profondamente arrugginito e palesemente incancrenito.

6 commenti:

Giuseppe Bruno ha detto...

Sai bene Sergio che io in tempi non sospetti mi sono espresso in termini favorevoli rispetto allo strumento delle primarie.
Tuttavia non credo che necessariamente bisogna ricorrere a tale strumento se vi è una palese convergenza sul nome di un candidato.Perciò,a mio avviso,sarebbe opportuno evitare l'affannosa richiesta delle primarie per non accentuare l'istabilità cronica propria delle forze del centrosinistra francavillese.In un momento in cui il centrodesta si sta frantumando,sarebbe quanto mai sbagliato non rispondere con forza e compattezza.Ripeto,le primarie sono utili se si confrontano differenti intenti programmatici,ma se devono essere un referendum su di un nome evitiamole.

Anonimo ha detto...

Ma come, sono state considerate un grande strumento democratico in occasione dell'investitura di Veltroni e Prodi e quando possono avere un reale effetto innovativo non servono più?! Non credo che si possa avere un atteggiamento opportunistico rispetto ad uno strumento che, se scelto in una circostanza, deve valere come punto di non ritorno: se il tuo discorso vale, allora è normale intendere le primarie come estrema soluzione per evitare di spaccarsi. Come accadde due anni fa, quando le primarie le volevano in pochi e furono accettate a colpi di minacce e perché si preferì non dividersi perché altrimenti la disfatta sarebbe stata totale.
Come dicevo, però, solo se quello è lo strumento che rappresenta un modo per convogliare forze fresche e nuove (esattamente come non è stato tutte le altre volte), non per travasare sul campo rapporti interni e faide personali. Uno strumento di coinvolgimento dei cittadini e non dei partiti. La convergenza di cui parli tu è dei partiti, non dei cittadini. Dunque, tutt'altro.
Differenti programmi ma anche differenti facce, su cui è giusto che ci si pronunci sempre, perché una persona può dare più affidamento di un'altra.

Giuseppe Bruno ha detto...

Vista la composizione e la storia dell'attuale centrosinistra non credo che le primarie,almeno ad oggi,possano unificare proprio nulla.Se ci sono soggetti che hanno la volontà di spendersi in prima persona lo facciano,ma lo facciano sin da ora,senza aspettare le eventuali primarie,non sarebbe corretto ed utile.
Correggimi se sbaglio,ma hai per caso intenzione di "scendere in campo" tu in prima persona?

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda me, sicuramente non mancherà il mio impegno personale; lo stesso comunque dipenderà dalle condizioni di praticabilità politica. Certamente la situazione francavillese è molto critica al di fuori della maggioranza (e ora anche al suo interno).
Bisognerà dunque conoscere lo scenario che si aprirà da qui a poco.
Ciò detto, ho parlato di un metodo senza essere a conoscenza del benché minimo nominativo. Questo, lungi dall'essere considerato un gesto scorretto, dovrebbe dare al contrario l'idea della mia totale buona fede e del fatto che voglio sostenere genuinamente una strada al di là dei nomi che verranno fuori. Non si possono scrivere le regole sulla base di quanto ci piace un candidato, la cui indicazione deve arrivare dopo.
Purtroppo sai meglio di me che le divisioni interne alle coalizioni sono quasi sempre dovute a questioni personali e di potere (e quasi mai a scelte ideali). Le primarie da questo punto di vista non sono una soluzione alla disunione interna, ma sicuramente rappresentano un metodo di coinvolgimento esterno (esterno rispetto alle solite forze e al solito elettorato cui in mancanza una coalizione si potrebbe rivolgere).

Giuseppe Bruno ha detto...

Ribadisco che non mi piace l'idea di impomporre a priori qualcosa,fare o non fare le primarie.Occorre prima valutare il quado politico e poi si potrà ragionare sul futuro.
Io per quanto riguada il centrosinistra ho il quadro abbastanza chiaro,ma poichè non c'è ancora nulla di ufficiale preferisco attendere l'evoluzione della situazione ed è per questo che ritengo inopportuno stabilire già da ora percorsi politici in un quardo politico ancora poco chiaro.
Comunque se lo ritieni opportuno potremmo discutere di tutto ciò "privatamente".

Anonimo ha detto...

Credo che lo strumento delle primarie debba essere considerato come imprescindibile e non come soluzione estrema per evitare una crisi. Temo che sia divenuto questo. Un po' come fare testa o croce quando non ci si riesce a mettere d'accordo. Essenziale non fare passi indietro che destabilizzerebbero e allontanerebbero l'elettorato.
Non sono a conoscenza di alcun quadro e dunque parlo per concetti teorici non indirizzabili a nessuna persona.
Per quanto mi riguarda, sono disponibile a discutere con chiunque, se quel "privatamente" significa a quattr'occhi in quanto ritengo che gli scenari politici debbano essere determinati dalla discussione pubblica, anche accesa ma mai silenziata.