Lunedì 12 aprile approda in consiglio comunale la proposta lanciata dalla cellula Coscioni sulla istituzione del registro dei testamenti biologici. Il mio ringraziamento va al Sindaco Della Corte per aver tenuto fede alla parola datami qualche mese fa e la mia speranza è che davvero si possa giungere all'approvazione di un testo condiviso con la più larga maggioranza.
Da notare la posizione follemente reazionaria assunta, per ora, dal solo consigliere Fanizza (Democratici per la Costituzione-IdV) il quale fa sapere che "la vita e la morte sono eventi naturali" e che "solo chi ci ha dato la vita può togliercela". Dunque, scavalcata a destra l'UDC (che per bocca del segretario cittadino fece sapere un paio di mesi fa che avrebbe appoggiato l'iniziativa in consiglio)? A Francavilla, tutto è possibile!
Ad ogni modo, si potrebbe controbattere a Fanizza che, se non fosse per cure prolungate all'infinito, le vite di Eluana o di Welby si sarebbero interrotte "naturalmente" da un pezzo.
Si dovrebbe ricordare che la legge garantisce già il diritto di scegliere le cure, ma essa è appunto carente nei casi in cui una persona non sia più in grado di comunicare.
Soprattutto, bisognerebbe spiegare che con l'attivazione di questo strumento non si introduce l'eutanasia in Italia o magari a Francavilla, nè si toglie nulla a nessuno, ma (attribuendo certezza alle dichiarazioni che dovessero essere redatte da chi lo vorrà: se Fanizza non vuole, non scriva nulla) si estende la possibilità di decidere, a chi non può più comunicare, fin dove ci si deve spingere nelle cure e come si vuole essere accompagnati nel momento più significativo della propria personale e preziosissima esistenza. O forse dovremmo lasciare che a decidere a quali cure dobbiamo sottoporci sia, con tutto il rispetto, un consigliere comunale?
L'invito è, dunque, di prestare la massima attenzione al dibattito in consiglio perché la gente possa conoscere le decisioni che si andranno ad assumere.
Compatibilmente con il mio lavoro, cercherò in tutti i modi di essere presente per effettuare la registrazione della seduta e del dibattito sull'argomento.
Da notare la posizione follemente reazionaria assunta, per ora, dal solo consigliere Fanizza (Democratici per la Costituzione-IdV) il quale fa sapere che "la vita e la morte sono eventi naturali" e che "solo chi ci ha dato la vita può togliercela". Dunque, scavalcata a destra l'UDC (che per bocca del segretario cittadino fece sapere un paio di mesi fa che avrebbe appoggiato l'iniziativa in consiglio)? A Francavilla, tutto è possibile!
Ad ogni modo, si potrebbe controbattere a Fanizza che, se non fosse per cure prolungate all'infinito, le vite di Eluana o di Welby si sarebbero interrotte "naturalmente" da un pezzo.
Si dovrebbe ricordare che la legge garantisce già il diritto di scegliere le cure, ma essa è appunto carente nei casi in cui una persona non sia più in grado di comunicare.
Soprattutto, bisognerebbe spiegare che con l'attivazione di questo strumento non si introduce l'eutanasia in Italia o magari a Francavilla, nè si toglie nulla a nessuno, ma (attribuendo certezza alle dichiarazioni che dovessero essere redatte da chi lo vorrà: se Fanizza non vuole, non scriva nulla) si estende la possibilità di decidere, a chi non può più comunicare, fin dove ci si deve spingere nelle cure e come si vuole essere accompagnati nel momento più significativo della propria personale e preziosissima esistenza. O forse dovremmo lasciare che a decidere a quali cure dobbiamo sottoporci sia, con tutto il rispetto, un consigliere comunale?
L'invito è, dunque, di prestare la massima attenzione al dibattito in consiglio perché la gente possa conoscere le decisioni che si andranno ad assumere.
Compatibilmente con il mio lavoro, cercherò in tutti i modi di essere presente per effettuare la registrazione della seduta e del dibattito sull'argomento.
1 commento:
Ho letto anche questo testo.
Ci vorrebbe un radicale in consiglio comunale per essere pari a lui cioè quello che già si esprime ma purtroppo ancora non si vede.
cordialità
giuseppe di summa
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