lunedì 4 maggio 2009

Chi vuole rubare idee radicali per cambiare Francavilla?


Come si sa e come ho più volte ribadito, non ci saranno candidature radicali in queste elezioni amministrative. Ciò non significa che staremo a guardare, tutt’altro.
Al di là delle europee (dove non potremo confrontarci politicamente in alcun modo con il populistico e generico messaggio della “difesa della Puglia in Europa” da parte un po’ di tutti), non vogliamo però rinunciare a scrivere la nostra pagina di politica anche a livello locale: è per questa ragione che, in continuità con il progetto politico di alternativa per la creazione di un nuovo centrosinistra formulato un anno fa, oggi lanciamo un appello (ne seguiranno degli altri su altri argomenti) a fare della istituzione dell’anagrafe degli eletti il primo punto della campagna elettorale da buttare in pasto alla discussione politica. In mancanza, sia chiaro, noi radicali faremo da soli, come sempre.
Regaliamo questa proposta a quei candidati che la vorranno utilizzare, in modo da proporre ai cittadini un modello di democrazia fondato sulla conoscenza delle attività dei singoli eletti e nominati, dei quali si dovrà conoscere cosa hanno fatto, quanto guadagnano e cosa producono, l’elenco delle proprietà del Comune piuttosto che gli incarichi esterni affidati o i bandi e gli esiti di gara.
Tutto ciò dovrà essere inserito all’interno del sito internet del Comune (il quale diverrebbe finalmente una casa di vetro osservabile dall’esterno), come riforma einaudiana del “conoscere per deliberare”. Fino a quando i cittadini non potranno sapere neppure il significato del voto espresso, non si potrà realizzare nessun passo in avanti verso la crescita politica, culturale e amministrativa di Francavilla e non si potrà valutare come vengono spesi i soldi pubblici, né tentare di migliorare la drammatica situazione finanziaria.
Stiamo attenti, allora, a non farci prendere in giro un’altra volta, ma compiamo un’opera semplicissima: a colui il quale vi dovesse chiedere il voto, domandate cosa ha realizzato nella precedente legislatura e come mai Francavilla è oggi senza un sindaco.
Il nostro contributo non si ridurrà a questo: si dovrebbero attivare finalmente gli strumenti di democrazia diretta (pure previsti dallo statuto del Comune e mai utilizzati), chiudere il centro storico al traffico e renderlo patrimonio della cittadinanza, dare un impulso serio ai trasporti pubblici e alla raccolta differenziata tanto quanto dare vita a piccole riforme locali per la vita dei disabili o riforme laiche (pensiamo al registro delle coppie di fatto e alla sala per i funerali civili, solo per fare due esempi), utili a differenziare una realtà civile da una arretrata (quanti sanno che grazie ad una nostra proposta nel 2007 il Comune ha votato all’unanimità la mozione contro la pena di morte?). Chi è disposto a scipparci alcune delle nostre storiche proposte e a farne elemento di forza politica della propria campagna elettorale?

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