Il progetto di pedonalizzazione del centro della città rappresenta una prospettiva di svolta epocale per il futuro di Francavilla, ma potrebbe essere anche un’opportunità storica per restituire ai cittadini il potere di decidere sul loro “quotidiano”.
Infatti, in occasione dell’ultima seduta di consiglio comunale è stato votato (un po’ in sordina) l’odg ideato da noi radicali e meritoriamente presentato dall’avv. Resta, con cui l’amministrazione si è impegnata, tra le altre cose, ad approvare il regolamento attuativo degli strumenti di democrazia diretta: si approvi pertanto detto regolamento e si indica un referendum consultivo cittadino (sarebbe il primo nella storia di Francavilla) su questo tema.
METODO
A sostegno di tale opzione, intervengono in primis delle valutazioni di metodo: considerato il dibattito che ne scaturirebbe, il referendum sarebbe anzitutto la strada maestra per acquisire una reale consapevolezza della problematica in oggetto e per sgomberare il campo da pregiudizi e timori (soprattutto dei commercianti) che non hanno ragione d’esistere, come le esperienze compiute in altre città hanno evidenziato. Ma, si sa, la consultazione popolare sarebbe pure l’unico strumento in grado di consegnarci riforme vere invece di impegni puntualmente disattesi cui il sistema dei partiti ci ha abituati a tutti i livelli.
EFFETTI SUL DIBATTITO POLITICO
Con riguardo al livello del dibattito politico, avremmo la possibilità di uno scontro contenutistico totalmente ignoto e trasversale tra due visioni della città, una appartenente ormai al passato ed un’altra in grado di disegnare un futuro nuovo e moderno per Francavilla. Ritengo sia giunto finalmente il momento che la politica (a partire dall’opposizione) esca dal recinto degli opportunismi e si confronti pubblicamente su scelte nette.
EFFETTI DELLA PEDONALIZZAZIONE
Nel merito della questione, sono inoltre certo che la chiusura del centro metterebbe in moto una spirale virtuosa potenzialmente in grado di rivoluzionare i costumi anche in un’ottica di rispetto dell’ambiente, di valorizzazione delle nostre ricchezze storiche e di riappropriazione degli spazi pubblici; sarebbe la vera grande occasione per predisporre un sistema di trasporti che ad oggi è pressoché inesistente (finalmente autobus funzionanti al posto di mezzi che girano a vuoto, senza che la gente ne conosca gli orari di passaggio). Il tutto accompagnato dalla creazione di parcheggi, nuove soluzioni per chi proviene da fuori e incentivi all’uso della bicicletta (si pensi al sistema di bike-sharing). Siamo insomma di fronte ad una sfida imperdibile.
Infatti, in occasione dell’ultima seduta di consiglio comunale è stato votato (un po’ in sordina) l’odg ideato da noi radicali e meritoriamente presentato dall’avv. Resta, con cui l’amministrazione si è impegnata, tra le altre cose, ad approvare il regolamento attuativo degli strumenti di democrazia diretta: si approvi pertanto detto regolamento e si indica un referendum consultivo cittadino (sarebbe il primo nella storia di Francavilla) su questo tema.
METODO
A sostegno di tale opzione, intervengono in primis delle valutazioni di metodo: considerato il dibattito che ne scaturirebbe, il referendum sarebbe anzitutto la strada maestra per acquisire una reale consapevolezza della problematica in oggetto e per sgomberare il campo da pregiudizi e timori (soprattutto dei commercianti) che non hanno ragione d’esistere, come le esperienze compiute in altre città hanno evidenziato. Ma, si sa, la consultazione popolare sarebbe pure l’unico strumento in grado di consegnarci riforme vere invece di impegni puntualmente disattesi cui il sistema dei partiti ci ha abituati a tutti i livelli.
EFFETTI SUL DIBATTITO POLITICO
Con riguardo al livello del dibattito politico, avremmo la possibilità di uno scontro contenutistico totalmente ignoto e trasversale tra due visioni della città, una appartenente ormai al passato ed un’altra in grado di disegnare un futuro nuovo e moderno per Francavilla. Ritengo sia giunto finalmente il momento che la politica (a partire dall’opposizione) esca dal recinto degli opportunismi e si confronti pubblicamente su scelte nette.
EFFETTI DELLA PEDONALIZZAZIONE
Nel merito della questione, sono inoltre certo che la chiusura del centro metterebbe in moto una spirale virtuosa potenzialmente in grado di rivoluzionare i costumi anche in un’ottica di rispetto dell’ambiente, di valorizzazione delle nostre ricchezze storiche e di riappropriazione degli spazi pubblici; sarebbe la vera grande occasione per predisporre un sistema di trasporti che ad oggi è pressoché inesistente (finalmente autobus funzionanti al posto di mezzi che girano a vuoto, senza che la gente ne conosca gli orari di passaggio). Il tutto accompagnato dalla creazione di parcheggi, nuove soluzioni per chi proviene da fuori e incentivi all’uso della bicicletta (si pensi al sistema di bike-sharing). Siamo insomma di fronte ad una sfida imperdibile.
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