Ai segretari di
Idv
Sinistra Democratica
Rifondazione Comunista
PdCI
Democratici per la Costituzione
Cari amici e compagni,
immagino vorrete riconoscere lo sforzo che devo compiere oggi per sedermi nuovamente attorno ad un tavolo dal quale sono stato cacciato arbitrariamente, dopo operazioni poco chiare e molto scorrette, non ultima la esclusione (magari personalistica e poco politica) dalla vostra sottocoalizione che tuttavia si è poi incomprensibilmente impossessata (con nostra somma gioia!) di uno dei punti qualificanti del programma radicale. Ma andiamo avanti.
Da forza di governo, continuiamo a porci un obiettivo, che è lo stesso che ci portava ad accettare di incontrare le altre forze già tre mesi fa, partiti che ci hanno addirittura minacciato per la nostra inopportuna esposizione dei panni sporchi, mai lavati in casa; abbiamo rivendicato il diritto-dovere di comunicare alla stampa il contenuto delle riunioni (in risposta alla volontà -politica- di molti altri di impedire la conoscenza degli elettori, potenziali o tradizionali, e di impacchettare accordi nel chiuso delle segreterie). Ecco il conoscere per deliberare einaudiano che non ci abbandona mai e che torna nella proposta di anagrafe. Siamo stati evitati, maltrattati, traditi (spudoratamente e, apparentemente, senza motivo) ma forse anche temuti e persino ascoltati. Quello che noi storicamente rivendichiamo, però, è la ricerca del meglio dagli interlocutori (come dai nostri avversari!). Oggi il PD riapre anche a noi che non abbiamo mai chiuso a nessuno. E noi siamo disposti ad ascoltare (che non significa accettare tutto).
Premesso che vi dividono molti punti dal PD (come molto divide noi da voi), non avete, non abbiamo forse un obiettivo comune? Credo che in questo momento sia doveroso da parte vostra proporre una soluzione nitida (magari più nitida di quella che risulta dal comunicato del PD, ma anche più chiara della posizione che insieme allo stesso PD avevate inizialmente studiato per giungere all'individuazione del candidato sindaco e che ha portato a questa drammatica situazione) sulla quale basare l'impegno per un accordo comune. Dovrete mostrare dove risiede la vostra opzione a favore della partecipazione e della “politica dal basso”, dovrete spiegare come conciliare il cammino intrapreso con la necessità (prioritaria anche per voi, spero) di competere alle elezioni cercando l'accordo più ampio possibile.
Come radicali ribadiamo che anagrafe degli eletti e primarie sono i soli due punti minimali a cui non rinunciamo, convinti che il tempo continui a darci ragione. Dal canto vostro, mi auguro non girerete le spalle alla (già di per sé remotissima) possibilità di “solleticare” il centrodestra in primavera.
Insomma, sappiate che l'eventuale scelta di non sedervi al tavolo ma di proseguire il cammino in maniera (di fatto) solitaria, coinciderà con il ferimento mortale delle misere speranze di giocarsi la partita assieme a tutte le forze di centrosinistra per l’alternanza. Sapendo che senza alternanza non può esistere alternativa.
immagino vorrete riconoscere lo sforzo che devo compiere oggi per sedermi nuovamente attorno ad un tavolo dal quale sono stato cacciato arbitrariamente, dopo operazioni poco chiare e molto scorrette, non ultima la esclusione (magari personalistica e poco politica) dalla vostra sottocoalizione che tuttavia si è poi incomprensibilmente impossessata (con nostra somma gioia!) di uno dei punti qualificanti del programma radicale. Ma andiamo avanti.
Da forza di governo, continuiamo a porci un obiettivo, che è lo stesso che ci portava ad accettare di incontrare le altre forze già tre mesi fa, partiti che ci hanno addirittura minacciato per la nostra inopportuna esposizione dei panni sporchi, mai lavati in casa; abbiamo rivendicato il diritto-dovere di comunicare alla stampa il contenuto delle riunioni (in risposta alla volontà -politica- di molti altri di impedire la conoscenza degli elettori, potenziali o tradizionali, e di impacchettare accordi nel chiuso delle segreterie). Ecco il conoscere per deliberare einaudiano che non ci abbandona mai e che torna nella proposta di anagrafe. Siamo stati evitati, maltrattati, traditi (spudoratamente e, apparentemente, senza motivo) ma forse anche temuti e persino ascoltati. Quello che noi storicamente rivendichiamo, però, è la ricerca del meglio dagli interlocutori (come dai nostri avversari!). Oggi il PD riapre anche a noi che non abbiamo mai chiuso a nessuno. E noi siamo disposti ad ascoltare (che non significa accettare tutto).
Premesso che vi dividono molti punti dal PD (come molto divide noi da voi), non avete, non abbiamo forse un obiettivo comune? Credo che in questo momento sia doveroso da parte vostra proporre una soluzione nitida (magari più nitida di quella che risulta dal comunicato del PD, ma anche più chiara della posizione che insieme allo stesso PD avevate inizialmente studiato per giungere all'individuazione del candidato sindaco e che ha portato a questa drammatica situazione) sulla quale basare l'impegno per un accordo comune. Dovrete mostrare dove risiede la vostra opzione a favore della partecipazione e della “politica dal basso”, dovrete spiegare come conciliare il cammino intrapreso con la necessità (prioritaria anche per voi, spero) di competere alle elezioni cercando l'accordo più ampio possibile.
Come radicali ribadiamo che anagrafe degli eletti e primarie sono i soli due punti minimali a cui non rinunciamo, convinti che il tempo continui a darci ragione. Dal canto vostro, mi auguro non girerete le spalle alla (già di per sé remotissima) possibilità di “solleticare” il centrodestra in primavera.
Insomma, sappiate che l'eventuale scelta di non sedervi al tavolo ma di proseguire il cammino in maniera (di fatto) solitaria, coinciderà con il ferimento mortale delle misere speranze di giocarsi la partita assieme a tutte le forze di centrosinistra per l’alternanza. Sapendo che senza alternanza non può esistere alternativa.
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