giovedì 16 ottobre 2008

In risposta al comunicato del PD.


Apprendo dalla stampa che il PD vorrebbe riaprire la discussione interna al centrosinistra. Personalmente, non posso che essere favorevole ad un dialogo che, da parte nostra, non si è mai interrotto con chiunque abbia voluto, in questi mesi e sempre, instaurare un confronto trasparente con noi.
Ciò premesso, vorrei però ben cogliere l’autentico significato di suddetta apertura.
Traspare infatti, in maniera diabolicamente perseverante, la propensione negli amici e compagni del PD a ricercare un candidato, al di là dell’indecifrabilità dell’espressione “non tradizionalmente vicino al centrosinistra” (?), con metodi ancora poco chiari e arbitrari, nonostante il disastro provocato nei mesi trascorsi dallo sciagurato preaccordo PD-UDC.
Per tale motivo, colgo l’occasione per ripetere quanto già è stato sostenuto da noi per mesi in maniera petulante, certo, ma evidentemente lungimirante, visto che se fossimo stati ascoltati si sarebbe evitata la situazione di pantano attuale e si sarebbe dato forza ad un progetto realmente democratico e partecipativo: impegno sull’anagrafe degli eletti, come scelta programmatica di discontinuità, e primarie aperte, vale a dire competizione nella quale possa candidarsi (e votare) chiunque dichiari di voler sostenere il progetto del centrosinistra, senza che il singolo sia espressione di un determinato partito. Nessun aut-aut da parte nostra, ma semplici punti concreti sui quali è indispensabile fare chiarezza per verificare che le cosiddette aperture siano poi effettivamente apprezzabili come tali e non siano piuttosto giochetti creati per prenderci in giro.

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