mercoledì 27 maggio 2009

Non votate PdL e UDC. Resta il candidato sindaco più aperto alle contaminazioni.

Nel corso del comizio di presentazione della Lista Bonino-Pannella per le elezioni europee tenutosi sabato 23, ho ritenuto opportuno e doveroso lanciare un appello anche relativo alle elezioni amministrative, appello che intendo riproporre: i cittadini francavillesi, per rispetto alla loro stessa intelligenza, non possono anzitutto votare PdL né UDC, partiti gestiti dai protagonisti degli ultimi 20 anni di mala amministrazione, oggi divisi solo da contrasti personali e dalla incapacità di una gestione del potere condivisa. Ho anche invitato, più in generale, a non votare per amici e conoscenti, perché è da qui che parte il degrado di una città, è qui che si consuma l’offesa nei confronti delle istituzioni martoriate da una concezione fondata sul voto dato al di là ed a prescindere dalle capacità che il singolo candidato dimostra di possedere. In realtà, questa concezione medievale delle istituzioni va combattuta nel profondo perché è nell’interesse di tutti che l’istituzione non venga affidata a gente incompetente.
Quanto a Tommaso Resta, torno a complimentarmi con lui dopo l’ultimo comizio di domenica in quanto egli sta dimostrando (unico tra i candidati sindaco) di aver colto esattamente il senso dell’iniziativa di istituzione dell’anagrafe degli eletti, da intendersi come più vasta riforma di legalità e trasparenza, come strumento grazie al quale non soltanto conoscere l’operato degli eletti e dei nominati, ma anche indurre il Comune al rispetto delle pari opportunità e delle regole, dovendosi, tra le altre cose, dichiarare e rendere note le consulenze o gli incarichi esterni attribuiti. Non è tutto: chiaro mi sembra l’intento di spezzare il circuito partitocratico-clientelare che ha bloccato un’intera città in questi anni più che mai. A Tommaso va il mio personale ringraziamento e l’apprezzamento per un atteggiamento di apertura e disponibilità verso i radicali di Francavilla ma più in generale verso proposte concrete e, in questo caso, a costo zero: si tratta di un ottimo biglietto da visita per chi voglia fare il sindaco e l’unico tasto su cui battere senza avere nulla da rimproverarsi dopo le elezioni. A questo punto, l’impegno è, ripeto, di impedire categoricamente che PdL e UDC possano impadronirsi nuovamente di Palazzo di Città, dopo averci regalato quindici anni di degrado culturale, politico e amministrativo e un anno di Commissariamento.

giovedì 21 maggio 2009

Conferenza stampa e comizio della "Lista Bonino- Pannella".


Sabato 23 maggio, ore 18,30 , presso l’American Square in piazza Umberto I a Francavilla Fontana, conferenza stampa della “Lista Bonino-Pannella”.

Introduce
Sergio Tatarano (Tesoriere dell’associazione radicale “Diritto e Libertà”)

Intervengono i candidati al Parlamento Europeo


Roberto Mancuso (segretario dell’associazione radicale Diritto e Libertà e Presidente del circolo LGBT “P.P.Pasolini”).
On. Sergio D'Elia (segretario di Nessuno tocchi Caino, già parlamentare della RnP)
On. Rita Bernardini (parlamentare radicale eletta nelle liste del PD)


Seguirà, alle ore 20 un pubblico comizio in piazza Dante.

lunedì 18 maggio 2009

Per cambiare la Provincia, voterò scheda bianca.


L’effetto scenico e il colpo d’occhio offerti dalla prima uscita dell’ex Presidente degli industriali sono stati a dir poco impressionanti. Certamente, vedere ridotta la politica a pura spettacolarizzazione e ad una operazione di marketing (quante volte condannate dai compagni del PD se a farlo era ed è il diavolo Berlusconi!), con l’abbraccio a metà strada tra il candidato Presidente e il sen. Curto e un fiume di gente pronta ad occupare militarmente la piazza, tutto questo mi ha francamente irritato. Ho ascoltato poco del comizio di Ferrarese, perché poi la pioggia e i pruriti mi hanno costretto ad allontanarmi: ho potuto captare appena il discorso sul rigassificatore (come industriale favorevole, come amministratore contrario), che mi ha lasciato quanto meno perplesso, e poco altro. Tutto ciò, senza contare l’imbarazzo collettivo facilmente intuibile nei compagni del PD nell’applaudire un leader insieme agli avversari di sempre: qualcosa che neanche il più disinvolto e spregiudicato politico potrebbe riuscire nell’impresa di far passare come un’evoluzione naturale delle cose. Per digerire questa manovra non bastava mettere da parte la difesa della razza pura: bisognava rimanere in apnea per la durata di tutta la campagna elettorale, per poi riprendere a respirare a giochi fatti, cancellando la propria storia con un colpo di spugna. Francamente troppo.Non ho condiviso la scelta provinciale (fortemente politica, non semplicemente localistica e territoriale, ma direi strutturale, definita “laboratorio”) operata dal PD: credo che sia noto a tutti.Che fare alle amministrative di Francavilla, quindi? Non mi addentrerò sulla linea che intendo proporre (cosa che farò in occasione del comizio della Lista Bonino-Pannella di sabato sera alle 20, alla presenza di Sergio D’Elia), sottolineando come io abbia avuto modo di esprimere apprezzamento per alcune aperture importanti di Tommaso Resta e del segretario PD, Marcello Cafueri: mi limito ora ad analizzare la competizione provinciale. Si noti un punto: cosa ci stanno dicendo delle passate amministrazioni? Nulla, non sappiamo nulla. Noi avevamo proposto l’anagrafe degli eletti anche in Provincia, con lo scopo ancora più profondo che negli altri enti. Lo scopo era quello di verificare e rendere nota l’utilità o meno di quell’ente. Ma l’immobilismo ha vinto anche in questo caso. Niente è avvertito come qualcosa di tanto lontano dalla vita dei cittadini quanto la Provincia; la produttività degli assessori e dei consiglieri (dei quali molto spesso dimentichiamo persino l’esistenza) è un dato del tutto sconosciuto ai più.La Provincia si trasforma allora in qualcosa di inafferrabile, che la gente percepisce solo come uno spreco di soldi, con un costo che arriva a 50.000.000 di euro ogni anno nel nostro Paese.Per questo voterò e inviterò a votare scheda bianca, per dare un segnale chiaro: i cittadini non riescono a parlare alle provincie e manifestano in questo modo la richiesta, se non di un’abolizione, quanto meno di una profonda riforma. C'è qualche candidato che si impegna in tal senso?

domenica 17 maggio 2009

Solo 3 Italiani su 100 sanno che la Lista Bonino-Pannella sarà presente alle elezioni europee.

LIVELLO DI CONOSCENZA SPONTANEO E SOLLECITATO DEI PARTITI CHE SI PRESENTERANNO ALLE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE

Partiti / Liste Citazioni Spontanee Risposta sollecitata Totale
Popolo della Libertà 85,0 14,5 99,5
Partito Democratico 77,0 22,0 99,0
Lega Nord 37,0 50,0 87,0
IDV – Lista Di Pietro 50,0 35,0 85,0
UDC 42,0 40,0 82,0
Rif. Com e Comunisti Italiani 15,0 65,0 80,0
Sinistra e libertà 10,0 35,0 45,0
Lista Bonino-Pannella 3,0 15,0 18,0
L’Autonomia 4,0 10,0 14,0
Crespi Ricerche

venerdì 15 maggio 2009

QUALCHE CONSIDERAZIONE SUL CONFRONTO IN PIAZZA DEI CANDIDATI SINDACO

Dall’iniziativa pubblica svoltasi in piazza giovedì scorso si possono trarre interessanti spunti politici.
In particolare, va segnalata l’ottima apertura che il candidato sindaco del PD ha effettuato nei confronti dell’iniziativa di istituzione dell’anagrafe pubblica degli eletti formulata dai radicali di Francavilla: mentre altri, pur di mantenere le distanze dagli innominabili radicali sono disposti a contorsionismi incredibili, l’avv. Resta, con un gesto di onestà intellettuale e di saggezza politica, ha accolto l’appello che avevamo rivolto in maniera reiterata a tutte le forze politiche di fare, dell’anagrafe, non un argomento per riempire il programma, ma una priorità da valorizzare per tutta la campagna elettorale, elemento di svolta politico-culturale in una città abituata ad eleggere persone “nonostante tutto”. Tale gesto ha un significato ed un valore politico che noi radicali, forza di governo inflessibilmente leale, non dimenticheremo, soprattutto se esso non resterà isolato: siamo disponibili a offrire un contributo alla creazione di questo strumento. Avanti così, caro Tommaso.

Sono stati argomento di discussione e dibattito anche due questioni da noi storicamente considerate: la creazione della ZTL (sulla quale parrebbero essere tutti d’accordo, vedremo nei fatti) e il fenomeno droghe (uso volutamente il plurale perché ogni droga è diversa dall’altra). Con riferimento a quest’ultimo punto, oltre alle vuote promesse di ideare reti collaborative con le famiglie (?) o magari incoraggiare gli interventi delle forze dell’ordine (!), ho ascoltato da alcuni una critica ad un non meglio precisato “individualismo” quale causa di tutti i mali, inevitabilmente contrapposto sempre e comunque al paternalismo dei cosiddetti adulti, i quali dimostrano di non essere evidentemente sintonizzati non solo con la realtà giovanile, ma direi col mondo che li circonda: la convinzione illiberale di molti è che si debba fare da Stato e da padri, sempre, anche quando non richiesto (ma, si capisce, per il bene comune!) o addirittura anche contro la volontà del singolo (abbiamo il frutto di questa ideologia nelle leggi proibizioniste sulla procreazione assistita, il testamento biologico o, appunto, la droga).
In realtà, fino a quando non saranno ascoltati, piuttosto che giudicati e condannati, i ragazzi non si potranno aprire e non potranno essere compresi.
Il flagello droghe è un fenomeno di massa, il solo uso di marijuana, per esempio, è un costume diffuso in 4 milioni di cittadini italiani (circa un ragazzo su tre).
Cosa può fare un’amministrazione comunale? Instaurare un clima persecutorio contro i consumatori? Non sarebbe opportuno invece impegnarsi nell’informare (e non “educare”) i cittadini sui rischi che sono connessi con le droghe? Non sarebbe utile iniziare a parlare nelle scuole, oltre che di sesso e prevenzione, anche, in maniera scientifica e differenziata, di cosa vuol dire assumere marijuana piuttosto che eroina o cocaina? O vogliamo continuare con il solito ideologico calderone salva coscienze del “tutte le droghe sono uguali”?
Mi rendo conto che fino a quando le droghe saranno formalmente proibite, esse saranno anche liberalizzate di fatto (invece di legalizzarle come vorremmo noi), con l’impossibilità di mettere in piedi campagne laiche in grado di responsabilizzare le persone e quindi arginare e controllare certi fenomeni. Però, nel nostro piccolo, impegniamoci in questa direzione.

giovedì 14 maggio 2009

Apertura campagna elettorale per le elezioni europee.

Venerdì 15 maggio a partire dalle ore 10,30 , presso il Central Bar di Brindisi (Piazza Sedile, 8) conferenza stampa di presentazione dei candidati della “Lista Bonino-Pannella” al Parlamento Europeo.

La conferenza stampa sarà presentata da:

Roberto Mancuso
(segretario dell’associazione radicale “Diritto e Libertà” e Presidente del circolo LGBTE “P.P. Pasolini”, candidato al Parlamento Europeo per la Lista Bonino-Pannella nella circoscrizione meridionale)

Avv. Giuseppe Napoli (Presidente associazione radicale “Diritto e Libertà”)
Avv. Sergio Tatarano (Tesoriere associazione radicale “Diritto e Libertà”)

lunedì 11 maggio 2009

(Anche) un (solo) radicale fa la differenza.


CAMPAGNA ELETTORALE ILLEGALE

So bene che in periodo di campagna elettorale ogni messaggio e appello al voto scivola comprensibilmente via dinanzi all’invadenza trasversale e all’illegalità diffusa di chi, per esempio, ritiene giusto affiggere manifesti un po’ ovunque (non solo dimostrando disprezzo dell’ambiente, ma ponendo in essere un attentato ai diritti politici dei cittadini, compiendo un gesto di tracotanza volto a truccare le regole del gioco democratico e degli uguali spazi per tutti).Se è vero tutto ciò, è vero anche che il partito radicale fa della lotta ai manifesti abusivi non una campagna improvvisata, ma un coerente elemento del proprio DNA, uno dei tanti ambiti della denuncia del caso Italia: il rispetto delle leggi (e in particolare di quelle inerenti la possibilità per i cittadini di “conoscere per deliberare”) è il fondamento della lotta di Marco Pannella; ma la partitocrazia ha bisogno di mentire, ha bisogno di disarmare i cittadini, di rendere il Paese giungla per poi colpire allo stomaco. Essa ha pure bisogno di leggi che le conferiscano potere (come farà anche il prossimo referendum sulla legge elettorale). Insomma, una volta esisteva il regime del Partito, oggi quello dei partiti o, se preferite, del “monopartitismo imperfetto”. Dicevo che è difficile entrare negli spazi della gente, su internet come dovunque, senza risultare antipatici e fastidiosi, senza lasciare che chi legge possa interpretare il nostro come un gesto opportunistico. Noi abbiamo questi canali e poco altro e ci scuserete se abusiamo della vostra pazienza.


LA NOSTRA DIVERSITA’

Eppure, per noi radicali il compito sarebbe più semplice e meno gravoso che per gli altri: perché non abbiamo da promettere, ma chiediamo solo di valutare, valutare il nostro operato, quello, in questo caso, di due parlamentari uscenti come Marco Pannella e Marco Cappato. Sarà un caso se siamo il partito dell’anagrafe degli eletti, cioè quel partito che vuole inserire ad ogni livello uno strumento con cui si possa verificare l’attività dei politici? Oggi inizia a scoperchiarsi il fenomeno dell’assenteismo e della nullafacenza a Bruxelles, per molti meta di politici trombati, per il partito radicale postazione privilegiata da trent’anni. Chiedetevi allora: chi si occuperà di dare forma al progetto spinelliano di Patria europea come spazio di democrazia, libertà e Stato di diritto? Chi si occuperà di Turchia, Israele, Tibet e Cecenia? Chi lotterà per mettere al bando pratiche come la pena di morte o le mutilazioni genitali femminili? Chi si batterà per la laicità, la ricerca scientifica, l’antiproibizionismo sulle droghe o i diritti di omosessuali e transessuali?L’IdV, innalzato a opposizione dal regime, che non riesce nemmeno a votare contro le ronde leghiste? O magari le sinistre comuniste unite nella grande lotta al 4%? O, piuttosto, il PD che vota col PdL per gli accordi con la Libia del dittatore Gheddafi?I candidati radicali, allora, se solo fossero conosciuti, partirebbero con un punto in più; e invece gli spazi di parola in meno ci impediscono di dialogare con i cittadini per dar loro voce, come sempre si è fatto scendendo per strada e rappresentando il partito dei referendum.


CANDIDATO SALENTINO

Roberto Mancuso è il candidato salentino al Parlamento europeo, segretario dell’associazione radicale nonviolenta Diritto e Libertà, con la quale abbiamo scritto bellissime pagine da partigiani in questi anni. La sua candidatura rappresenta un giusto riconoscimento a chi come Roberto ha sacrificato il quotidiano, il vissuto per scendere nelle piazze gelate dei nostri paesini a ricordare Piero Welby o si è battuto costantemente per i diritti del mondo LGBTE o, ancora, ha dato voce alle nostre tante battaglie grazie alle competenze e capacità nel mondo virtuale, grazie alle quali ci ha consentito di renderci “annusabili” e apprezzati da tanti.

STELLA GIALLA: PERCHE’?

I candidati radicali esibiscono una stella gialla in questa campagna elettorale: la stella gialla è il simbolo che fu imposto agli ebrei in Europa nel ’41. Ora: chi più, chi meno, si sta cercando di ridicolizzare il senso di questa iniziativa, che si accompagna al Satyagraha rappresentato dalla presentazione del libro sulla Peste italiana (il racconto di 60 anni di violazioni sistematiche della legge e della legalità calpestate dalla partitocrazia http://www.radicali.it/view.php?id=141025 ). Lascio, allora, alle parole di Marco Cappato la spiegazione del senso di questa ambiziosa iniziativa, ricordando come in realtà, se vi è un rischio, questo è rappresentato dal fatto che questa ennesima idea pannelliana potrebbe fare breccia presso molti cuori, così come ha fatto con il vice Presidente del Parlamento tibetano in esilio, che ha già esibito quel simbolo: “Quando la legalità e la democrazia sono cancellate è un`illusione pensare che questo possa riguardare solo delle vittime isolate, magari i malati ai quali viene imposta la "morte all`italiana",oppure le vittime di quel dissesto idrogeologico che accompagna il dissesto ideologico e politico, oppure i migranti trucidati sulle coste libiche. Riguarda tutti, prima o poi, anche se in forme diverse da un passato che non si ripete. E se nel `41 avessero tutti fatto come il Re della Danimarca sotto dominio nazista, il quale annunciò che avrebbe indossato la stella gialla e ne rese così impossibile ogni imposizione nel suo regno, la noncurante accettazione di ciò che oggi (ma non allora) definiamo "indicibile" si sarebbe trasformata in rifiuto civile e di massa? A strage di legalità segue strage di popoli”.Ricordate, c’è il rischio che per la prima volta dal ‘79 i radicali scompaiano dal PE: sappiate che questo dipenderà da voi, dalla vostra capacità di comprendere che anche un radicale solo fa la differenza.

lunedì 4 maggio 2009

Chi vuole rubare idee radicali per cambiare Francavilla?


Come si sa e come ho più volte ribadito, non ci saranno candidature radicali in queste elezioni amministrative. Ciò non significa che staremo a guardare, tutt’altro.
Al di là delle europee (dove non potremo confrontarci politicamente in alcun modo con il populistico e generico messaggio della “difesa della Puglia in Europa” da parte un po’ di tutti), non vogliamo però rinunciare a scrivere la nostra pagina di politica anche a livello locale: è per questa ragione che, in continuità con il progetto politico di alternativa per la creazione di un nuovo centrosinistra formulato un anno fa, oggi lanciamo un appello (ne seguiranno degli altri su altri argomenti) a fare della istituzione dell’anagrafe degli eletti il primo punto della campagna elettorale da buttare in pasto alla discussione politica. In mancanza, sia chiaro, noi radicali faremo da soli, come sempre.
Regaliamo questa proposta a quei candidati che la vorranno utilizzare, in modo da proporre ai cittadini un modello di democrazia fondato sulla conoscenza delle attività dei singoli eletti e nominati, dei quali si dovrà conoscere cosa hanno fatto, quanto guadagnano e cosa producono, l’elenco delle proprietà del Comune piuttosto che gli incarichi esterni affidati o i bandi e gli esiti di gara.
Tutto ciò dovrà essere inserito all’interno del sito internet del Comune (il quale diverrebbe finalmente una casa di vetro osservabile dall’esterno), come riforma einaudiana del “conoscere per deliberare”. Fino a quando i cittadini non potranno sapere neppure il significato del voto espresso, non si potrà realizzare nessun passo in avanti verso la crescita politica, culturale e amministrativa di Francavilla e non si potrà valutare come vengono spesi i soldi pubblici, né tentare di migliorare la drammatica situazione finanziaria.
Stiamo attenti, allora, a non farci prendere in giro un’altra volta, ma compiamo un’opera semplicissima: a colui il quale vi dovesse chiedere il voto, domandate cosa ha realizzato nella precedente legislatura e come mai Francavilla è oggi senza un sindaco.
Il nostro contributo non si ridurrà a questo: si dovrebbero attivare finalmente gli strumenti di democrazia diretta (pure previsti dallo statuto del Comune e mai utilizzati), chiudere il centro storico al traffico e renderlo patrimonio della cittadinanza, dare un impulso serio ai trasporti pubblici e alla raccolta differenziata tanto quanto dare vita a piccole riforme locali per la vita dei disabili o riforme laiche (pensiamo al registro delle coppie di fatto e alla sala per i funerali civili, solo per fare due esempi), utili a differenziare una realtà civile da una arretrata (quanti sanno che grazie ad una nostra proposta nel 2007 il Comune ha votato all’unanimità la mozione contro la pena di morte?). Chi è disposto a scipparci alcune delle nostre storiche proposte e a farne elemento di forza politica della propria campagna elettorale?