lunedì 10 marzo 2008

Arrampicamento sugli specchi. E piazze speculari.



Domenica sera, piazza Dante, comizio del sen. Curto. Incontro un amico che scherzosamente mi fa: “Ma come: non sei venuto alla manifestazione anti-Curto e oggi invece sei qui?!”. Ho sorriso, contento che le differenze politiche (politiche!) si notino e siano evidenziate. Non avevo molto da aggiungere. Ho detto e ripetuto fino alla nausea il perché abbia trovato non solo squallida ma addirittura controproducente quella manifestazione, che mi ricordava più lo stile da partita dei mondiali, quelle che culminano con i festeggiamenti, mentre lì non c’era nulla da festeggiare. C’era da intristirsi come mi sono intristito nell’assistere ad un clamoroso e smaccato arrampicamento sugli specchi da parte del sen. Curto domenica sera. Difesosi con argomenti al limite tra il bizzarro e l’incredibile, il senatore ha peraltro sorvolato allegramente su quei soldi che sarebbero serviti a finanziare la campagna elettorale del partito. Ma, davvero, non c’è altro da aggiungere.
Ora scopro, leggendo il blog del PRC, che la proiezione della trasmissione in piazza sarebbe stato un rituale democratico, “nonostante le indegne proteste di qualche agorafobico”. E, visto che si parla attraverso rebus, indovinate chi sarebbe l’agorafobico?! Beh, se consideriamo che sono stato l’unico avversario di Curto a criticare quella trovata, non ci vuole molto a capire a chi si riferissero i compagni rifondaroli. Caro Emanuele, caro Raffaele, vedete: è sintomatico della nostra differenza politica il fatto che nel mio nominare le persone c’è sempre e soltanto un voler criticare un’idea, un gesto, un fatto o un pensiero. Altri invece preferiscono l’attacco diretto alla persona (magari senza nominarla), garantendo l’astio, il rancore, nell’errata convinzione che ogni mezzo è buono quando si vuole raggiungere un fine. Fatto emblematico, emblematicamente grave. Io dico che non il fine giustifica i mezzi, ma è il mezzo che prefigura il fine, l’obiettivo che si vuole raggiungere. Dissi a voi e all’intero centrosinistra che non mettere in scena quel rito medievale sarebbe stato il modo migliore per colpire politicamente il sen. Curto, per combattere la sua politica e non la sua persona. Allora, quando vi siete chiesti perché, come mai, quella piazza fosse così piena domenica, spero vi sarete dati la risposta che accanto ai curiosi c’erano quelli sdegnati dalla vostra violenza, unico appiglio a cui il senatore si è potuto aggrappare per galleggiare. Certamente, metà della piazza e la totalità di quegli applausi al senatore non erano merito mio.

3 commenti:

Peppo Rodia ha detto...

"Allora, quando vi siete chiesti perché, come mai, quella piazza fosse così piena domenica, spero vi sarete dati la risposta che accanto ai curiosi c’erano quelli sdegnati dalla vostra violenza, unico appiglio a cui il senatore si è potuto aggrappare per galleggiare."
Mi permetto di dissentire stavolta caro Sergio.
La presenza di tanta gente è stata una prova di forza del senatore (e del suo staff) nei confronti degli illusi che pronosticano (o si augurano) la sua fine politica.
Non dimentichiamoci delle lobbies e delle clientele che li circondano!
Di gente sdegnata per l'infausta iniziativa del centro-sinistra ce ne sarà stata ben poca. Io per esempio ho disertato l'una e l'altra.
Non dimentichiamoci che Uccio Curto è il leader di un partito che a Francavilla viaggia ancora intorno al 30%. Non bazzecole! Chi dall'altra parte raccoglie ancora risultati modesti dovrebbe meditare.

sergio tatarano ha detto...

Caro Peppo,
i tanti sostenitori di Curto hanno addotto un solo argomento, come anche ha fatto lo stesso senatore: la volgare risposta del centrosinistra in un rito di piazza. Sicuramente si è trattata di una prova di forza e certamente non muore politicamente un uomo nemmeno per un fatto così chiaramente grave. Tuttavia, la cosa da evitare era fornire argomenti e appigli che fossero in grado di far distogliere l'attenzione dalle responsabilità del senatore. L'unica cosa che la gente di destra mi ha saputo dire è stata "che sciacalli!", perdendo di vista l'orrore di cui si è reso protagonista Curto. Come non ci si renda e non ci si sia resi conto di questo errore, davvero non capisco.

Peppo Rodia ha detto...

Evito di fare nomi ma alcuni anni fa ci fu un evento a Francavilla che coinvolse un esponente del centro destra. L'evento riguardava la vita privata dell'esponente. Un argomento da gossip insomma.
Ebbene in consiglio comunale, (l'o.d.g. mi pare riguardava l'approvazione del Bilancio di previsione che non c'entrava niente col gossip!), un ex consigliere del centro-sinistra durante il dibattito mischiò volutamente pubblico e privato (sic!). Un suo collega di partito parlando fuori dall'aula consiliare con un cittadino disse: "Non si può portare avanti questa politica grossolana!".
Gli ultimi eventi sono altra cosa ma vorrei porre all'attenzione l'atteggiamento sbagliato che si continua comunque a perpetuare. Si cade nella stessa trappola del 1993. Si è cercato all'epoca di combattere la corruzione (con esiti tutt'altro che esaltanti) e alla fine i magistrati sono stati accusati di attentare alla democrazia. Risultato? La corruzione c'è ancora e abbiamo addirittura esponenti politici in Parlamento pre-giudicati! Proprio ieri ho sentito che molti sono stati ricandati...a destra e a sinistra!