giovedì 26 giugno 2008

Fascismo e antifascismo.




Novembre 1980. Pezzo di storia, quando nessuno osava confrontarsi con il fascista Almirante. Per non dimenticare chi era Almirante e chi erano gli antifascisti.




ALMIRANTE - Confermo di avere indirizzato l'invito all'onorevole Pannella, e lo ringrazio per avere accettato.
(...) Un primo rapido giudizio sulla opposizione nel regime: quando dico, caro Pannella, che la tua è opposizione nel regime, voglio dire che è noiosa, perché ripete tutti i temi della prima Repubblica nata dalla Resistenza, tutti scontati e tutti falliti, o pretestuosi o di comodo; con l'antifascismo sul frontone, quel tale tipo di antifascismo che molto spesso tu critichi, ma che nella sostanza, o nella forma, soprattutto, mostri di condividere, vuoto di contenuti sociali, vuoto di autentici programmi, una spinta generica verso sinistra. Ecco la opposizione radicale, come mi sembra essere.



PANNELLA (...) Io mi rendo perfettamente conto anche del carattere drammatico del nostro contraddittorio, perché in democrazia il contraddittorio è un alto luogo di democrazia e, devo dire, un dato doveroso. Io so benissimo delle speculazioni che da domani cominceranno, e sono qui per questo, per offrire il destro alle speculazioni di alcuni traditori dell'antifascismo, e sono qui per fedeltà al vero antifascismo, per fedeltà a me stesso. Ernesto Rossi, Terracini, i fratelli Rosselli, Gobetti: la Resistenza contro il fascismo e durante il fascismo, resistenza di uomini intransigenti, di uomini che, in alcuni casi, sono stati assassinati e uccisi da chi non rispettava la diversità. E' la Resistenza in nome di una società antifascista, nella quale innanzitutto il fascismo deve avere risconosciuti i pieni diritti. E sono qui per dissacrare, da antifascista, questo tabù fascista, che fa di un diverso un perverso, anche se è un deputato della Repubblica, anche se è nel nostro Parlamento. Quando dei cittadini italiani nel loro libero, anche se - per me - errato convincimento, ne fanno un parlamentare, c'è il dovere a questo punto, se non si crede alle armi, se non si crede alla demonizzazione, di usare l'arma democratica della parola per cercare di far scaturire nella vita di ogni giorno un dato di verità.



ALMIRANTE Quello che ci divide è proprio questa nostra impostazione antiregime, perché noi vogliamo andare incontro alle esigenze reali degli italiani, che sono esigenze di sicurezza interna, esigenze di sicurezza sociale, esigenze di sicurezza internazionale. L'Italia è un paese che ha paura. Secondo me, occorrono norme drastiche, altro che decretini, che voi avete bocciato e che noi abbiamo bocciato, per opposti motivi: voi ritenendoli troppo repressivi e noi non ritenendoli affatto né preventivi né repressivi.
No, occorre che le leggi vigenti, fasciste - va bè, le avete lasciate in piedi le leggi fasciste, il Testo unico di pubblica sicurezza - vengano applicate immediatamente, duramente: pena di morte, centomila volte pena di morte. Sì, ho il coraggio di dirlo, non come fascista né come ex fascista, ma come capo del MSI-DN, come deputato italiano e anche europeo. Nell'altra manche parlerò degli altri problemi, quelli sociali, quelli morali e di costume, che mi interessano molto.



PANNELLA - (...) i pretesi antifascisti, che rinnegano ogni giorno i grandi motivi e le grandi speranze di una società libera e quindi antifascista. E tu sai che per questo non ho bisogno certo di essere tranquillizzato da te, né da nessuno; rispondo alla mia coscienza, come tutti i miei compagni radicali. Ogni volta che si è assassinato un ragazzo, tra virgolette "fascista", ogni volta, prima del '68 e sempre, tu sai quale è stato l'atteggiamento dei radicali. Sai quante volte ci siamo levati contro le discriminazioni nei vostri confronti...



ALMIRANTE Allora, se permetti, torniamo ai problemi reali, a quello che il paese reale vuole sapere da noi, credo, questa sera. Ho parlato della esigenza di sicurezza interna, parlo ora dell'esigenza di sicurezza sociale: il pane per gli italiani. Tu ti batti nobilmente, umanitariamente, contro la fame nel mondo. Io ti prego di guardare all'Italia. Ci sono quartieri di Napoli, che io ho visitato, che visito direi quotidianamente; ci sono quartieri della città vecchia di Bari, ci sono quartieri di Reggio Calabria, ci sono quartieri di Messina, c'è il Belice... L'Africa è in casa nostra!
(…)Infine ci sono le facilitazioni di costume, o di malcostume. Io detesto la demagogia in campo sociale, quella portata avanti dai socialisti, soprattutto, più ancora che dai comunisti; ma mi fa paura la demagogia, che consiste nel confondere libertà con libertarismo, che consiste nel favorire i peggiori istinti dell'uomo, di ogni uomo...
PANNELLA Perché non parli di droga e di omosessualità?
ALMIRANTE Ecco, alludo a questo, soprattutto a questo, soprattutto alla droga.
PANNELLA - E l'omosessualità dove la metti? Perché è un'altra chiave maschilista...
ALMIRANTE- Mi preoccupa, se consenti, anch'essa. Per la verità mi fa un po' schifo, se debbo esprimere il mio pensiero, non come leader del MSI-DN. Questo è uno stato d'animo del tutto personale, che nulla ha a che vedere con la politica. Questo libertarismo...
PANNELLA - Poi finiscono nei campi di concentramento!
ALMIRANTE - ...che porta avanti i più bassi istinti dell'uomo, che debilita la gioventù, che rende invertebrata tanta parte della gioventù, porta poi alla violenza, perché si tratta di violenza: questo incitamento al libertarismo è la peggior violenza, come la proclamazione dell'ateismo. E' violenza. E' difficile che chi si proclama ateo possa anche proclamarsi umanitariamente accanto a chi soffre e a chi muore.

1 commento:

Peppo Rodia ha detto...

La cosa che a me colpisce di Pannella è che non si è mai sottratto al confronto. Chiunque fosse la controparte.
Se altri avessero seguito il suo esempio certamente formazioni politiche tipo PCI ed MSI avrebbero avuto l'opportunità, attraverso anche aspri scontri dialettici, di contare maggiormente nella direzione del Paese. Senza dover aspettare la "catapulta" di Tangentopoli.