martedì 29 gennaio 2008

Lui è peggio di me.


Dopo la danza scaramantica della destra, il governo è “finalmente” caduto, sotto i colpi di marce su Roma, anni '20, minacciate e di snervanti aut-aut dei vari Mastella e Di Pietro, “pronti” ad andarsene ogni giorno, costantemente, per due anni. Non sappiamo quale maggioranza liberale Berlusconi potrà mai esprimere. Anzi sì: nessuna. D’altronde però confidiamo nella sinistra, che fino ad ora è stata la migliore alleata del Cavaliere, lo ha nutrito di veterocomunismo, di pochezze programmatiche e di inciuci sul sistema elettorale.
Si prevedono scenari bui, con l’abbandono ormai totale di ogni tentativo di riforma, anche solo teorica. Veltroni assicura che alle prossime elezioni il Pd andrà da solo e si presenterà con un programma condiviso. A noi Italiani basterebbe che il Pd si presentasse con un programma, anche non condiviso, visto che non ne abbiamo visto neppure l'ombra, fino ad ora (le mie critiche al Pd non erano proprio campate in aria). Basterebbe che il grande stratega avesse una qualche idea e la esplicitasse, senza paura di far storcere il naso a qualcuno (perché quando si fa politica prestando attenzione a non scontentare nessuno in realtà si scontentano tutti). Proprio lui che non ha espresso idea alcuna in tutta la campagna delle primarie. Ma ci si rende conto di quanto siamo lontani da quelle primarie americane, in cui ogni giorno va in testa un concorrente diverso?! E in Italia, dove ad ottobre il secondo candidato non poteva prendere nemmeno il 20%, oggi ci si prepara alle primarie locali vietando, a chi non lo ha fatto in precedenza, di votare per le elezioni dei coordinatori provinciali e comunali. Si dà l'illusione di far decidere avendo già spezzettato. Tutto deve combaciare, le fette devono essere ben disposte e distribuite. Primarie aperte, le hanno chiamate. Sarà.
Intanto il censurato Ratzinger interviene per ricordare che la proprietà non è un diritto assoluto. Se lo dice lui…

2 commenti:

Giuseppe Bruno ha detto...

Non conosco il meccanismo per l'elezione dei vari coedinamenti del PD,ma mi pare normale che ad eleggere i cordamenti sia chi ha fondato il PD,chi ha condiviso un progetto.E come se io potessi andare ad eleggere il segretario di AN.
Per quanto riguarda la scelta del Pd di andare da solo alle elezioni la condivido pienamente e credo che tale scelta sia stata fatta proprio in funzione della presentazione di un programma quanto mai riformista,non limitato dai veti della sinistra comunista da un lato e dal centro ultracattolico dall'altro.

sergio tatarano ha detto...

Per quanto riguarda il primo divieto, a me non pare affatto normale. Non vedi come è un progetto chiuso in se stesso? Chiuso fin dal primo momento, già da ottobre, chiuso in una fase che era stata spacciata come costitutiva. E se qualcuno avesse deciso di votare solo ora, perché gli deve essere negata questa possibilità? Tra l'altro, non si può confondere il voto con l'iscrizione. Insomma, il tentativo di tenere tutto sotto controllo a me sembra smaccato.
Per quanto riguarda la decisione(?) di Veltroni, figurati se sono contrario! Dico solo che mi sembra poco credibile, dopo che non è stata formulata nemmeno uno straccio di proposta in mesi e mesi di campagna elettorale.