Il grande problema italiano relativamente alla questione religiosa è che ormai siamo sotto dittatura: ne è prova il fatto che non siamo più capaci di scandalizzarci. Non ci scandalizza che la Chiesa abbia più spazio di Napolitano e Prodi nei tg nazionali( http://www.radicali.it/download/doc/informazione_1.doc); non ci scandalizza vedere che all’inaugurazione dell’anno accademico o di un edificio pubblico ci sia il Vescovo a benedire tutto e tutti, come non ci scandalizza nemmeno ammirare, durante le processioni religiose, sindaco e giunta schierati in prima fila accanto alla statua della Madonna.
Non ci fa né caldo né freddo vedere spazi della collettività destinati al privilegio clericale, nella migliore delle ipotesi li guardiamo facendo spallucce. Parcheggi con su scritto “riservato clero” non destano in noi alcuna meraviglia né sconcerto. Addirittura ci battiamo per intitolare un campo sportivo al Papa scomparso.
Il giorno della rinuncia di Ratzinger alla visita de La Sapienza è il confine oltre il quale qualcosa è cambiato. Se quel gesto di dissenso dei 67 professori è stato vissuto oggi come atto di intolleranza dal mondo conformista (più che clericale), la prossima volta ciò non deve accadere.
Allora, scandalizzatevi! Quante volte, cari compagni della sinistra, ho urlato nella mia e nostra città, in perfetta solitudine, questi concetti, nel silenzio complice di una destra sdegnata da cotanto oltraggio laicista e di una sinistra ammutolita dall’opportunismo che chiede di non fiatare per non dividere, perché l’importante è l’unità “contro”, contro Curto e Vitali o Berlusconi o chi per loro. Meglio andare tutti all’Angelus dall’unico, indiscusso, autentico leader politico trasversalmente riconosciuto.
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